Cronaca

Le tappe della pandemia: il virus che ha stravolto la vita dell’intera popolazione mondiale

Da Wuhan al vaccino, la rapidità con cui gli scienziati hanno lavorato a una soluzione

L’anno 2020 verrà ricordato nella storia come “l’anno del Sars-Cov-2”, un virus che ha stravolto la vita dell’intera popolazione mondiale, causato la morte di circa un milione e ottocentomila persone e distrutto l’economia mondiale. Percorriamo le tappe della pandemia da Covid-19: da quando è scoppiata fino all’arrivo del vaccino contro il coronavirus.

Le tappe della pandemia da Covid-19: da Wuhan al vaccino

Quali sono state le tappe della pandemia? Sicuramente l’anno che sta per concludersi verrà ricordato nella storia come “l’anno del Sars-Cov-2”: un virus che ha stravolto la vita dell’intera popolazione mondiale, causato la morte di circa un milione e ottocentomila persone e distrutto l’economia mondiale.

Secondo la rivista The Lancet il primo caso di Covid in Cina risale agli inizi di dicembre 2019, ma non potremmo mai sapere il momento esatto in cui il nuovo virus è entrato nelle nostre vite.

Sicuramente, medici e scienziati di tutto il mondo hanno iniziato a occuparsene con costanza a partire dal gennaio 2020 quando ormai il virus circolava da settimane. Il motivo per cui il virus viene definito Covid-19 è perché la malattia è esplosa proprio alla fine del 2019.

La corsa al vaccino per cercare di tornare alla normalità

Gli scienziati, in una corsa contro il tempo, sono riusciti a creare un vaccino in poco più di un anno, testarlo, produrlo su larga scala, distribuirlo ed iniziare a somministrarlo.

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Tutto ciò è stato reso possibile grazie allo sforzo della comunità scientifica internazionale, dalle ingenti risorse economiche messe in campo dalle maggiori società di biotecnologie del mondo, dal ricorso a procedure di emergenza e al taglio di molti passaggi burocratici da parte degli enti regolatori.

Le tappe della pandemia da Covid

I primi casi

Quali sono state le tappe della pandemia? L’Oms dichiara un’allerta globale dopo che in Cina sono stati segnalati 44 pazienti con polmonite di origine sconosciuta.

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I primi casi risalgono a dicembre 2019: prima di ammalarsi molte persone erano state al mercato all’ingrosso di frutti di mare di Wuhan. La città, infatti, diventerà nota per essere il primo epicentro del virus.

Le autorità cinesi ad inizio anno 2020, dichiarano di aver identificato un nuovo virus responsabile delle polmoniti dei pazienti di Wuhan. È un nuovo tipo di coronavirus, poi rinominato Sars-CoV-2: non va confuso con Covid19, che indica invece la malattia provocata dal virus.

L’area di Wuhan e altre regioni della Cina entrano in un lockdown rigidissimo: più di sessanta milioni di persone non possono più uscire di casa come e quando vogliono.

L’inizio della diffusione del virus e l’arrivo in Europa del coronavirus

A meno di una settimana dall’identificazione del virus in Thailandia si verifica il primo caso. Seguono, poi: Giappone, Nepal, Australia, Malesia, Singapore, Corea del Sud, Vietnam e Taiwan.

A Bordeaux, in Francia, una persona che era stata di recente in Cina scopre di aver contratto il virus: è il primo caso in Europa.

Tre giorni dopo le autorità tedesche dichiarano un focolaio in Baviera: dei dipendenti di un’azienda, che avevano avuto contatti con una persona residente a Shangai che aveva visitato lo stabilimento, e alcuni loro familiari sono risultati positivi.

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L’arrivo in Italia del virus ed il lockdown

A fine gennaio 2020, vengono confermati i primi due casi in Italia: si tratta di una coppia di Wuhan atterrata a Milano e in vacanza a Roma, che viene ricoverata allo Spallanzani.

Risale al 18 febbraio il ricovero all’ospedale di Codogno, nel Lodigiano, di un 38enne a lungo ritenuto erroneamente il Paziente 1.

La prima vittima in Italia

La prima vittima del Covid in Italia è invece Adriano Trevisan, un pensionato di Vo’ Euganeo, provincia di Padova.

Vista la repentina diffusione del virus, in Italia entrano in vigore le prime restrizioni. Undici comuni lombardi vengono dichiarati zona rossa, vengono chiuse le scuole ed infine la Lombardia viene isolata: non si entra e non si esce se non per motivi di lavoro, salute e necessità.

Nonostante le misure restrittive, il virus continua a circolare contagiando migliaia di persone. Proprio per questo motivo, la sera del 9 marzo in una conferenza stampa, Conte annuncia il lockdown sulla scia della Cina. Dal 10 marzo 2020 in Italia chiudono tutti i negozi non essenziali e si può uscire di casa solo per motivi eccezionali.

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Per mantenere alto il morale molte persone si tengono compagnia salutandosi dai balconi e appendendo cartelli con arcobaleni e la scritta “Andrà tutto bene”.

Emergenza Covid: il caso negli Stati Uniti

A causa dell’atteggiamento minimizzante del presidente Donald Trump e l’applicazione non tempestiva di misure restrittive, gli Stati Uniti diventano e sono tutt’ora il Paese con più casi al mondo.

Una situazione analoga si è verificata anche in Brasile dove il presidente Jair Bolsonaro ha assunto varie volte posizioni negazioniste. Entrambi i leader hanno contratto il virus.

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Boris Johnson

I leader politici ad aver contratto il virus

Il premier britannico Boris Johnson a fine marzo 2020 risulta positivo al virus e viene ricoverato. Verrà dimesso il 12 aprile, dopo aver passato alcune ore in terapia intensiva. La sua esperienza modifica il modo di vedere il virus e la gestione del virus del Paese. Si passa dall’immunità di gregge all’introduzione di nuove restrizioni.

Hanno poi contratto il virus, anche il presidente francese Emmanuel Macron, il bielorusso Lukashenko, il primo ministro russo Mishustin, il principe Alberto II di Monaco e in Italia il leader del Pd Nicola Zingaretti e Silvio Berlusconi.

L’apparente ritorno alla normalità

L’Austria è il primo paese europeo a decidere di allentare gradualmente le restrizioni verso metà aprile 2020. Aprono officine per auto e rivenditori con un’area clienti inferiore a 400 metri quadrati.

Restano in vigore le regole sul distanziamento e viene ridotto il numero di clienti che può trovarsi  simultaneamente all’interno di un locale.

Anche l’Italia, ma più gradualmente, inizia a rivedere alcune delle misure che aveva introdotto per contenere l’epidemia. Da inizio maggio 2020, alle persone è permesso andare a trovare i parenti fino al sesto grado, ma non amici e fidanzati: per quello bisognerà aspettare il 18 maggio.

In Francia, intanto, alcuni ricercatori scoprono che un uomo aveva contratto il virus già il 27 dicembre, un mese prima che venissero confermati i primi casi.

Il Recovery Fund

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presenta, ad inizio estate, un piano da 750 miliardi di euro, fatto di prestiti e contributi a fondo perduto, per rilanciare l’economia dell’Unione.

Alcuni giorni prima, Cipro aveva deciso di ricorrere al Mes per affrontare le conseguenze economiche della crisi provocata della pandemia. A questa iniziativa ne seguiranno altre come Sure, una sorta di cassa integrazione europea con una dotazione fino a cento miliardi di euro da distribuire ai lavoratori dei settori economici più colpiti

La situazione della pandemia in estate

Per salvare il settore del turismo, l’Italia riapre i suoi confini e consente la libera circolazione tra le Regioni. Riaprono sale giochi e scommesse, teatri, cinema, centri culturali. Viene inoltre lanciata l’app Immuni per il tracciamento dei contagi.

In Olanda, intanto, si scopre che alcuni visoni hanno contratto il virus e temendo possibili mutazioni, si opta per l’abbattimento.

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I primi esperimenti di vaccini anti-Covid

A fine giugno, l’Agenzia europea del farmaco da il primo via libera a un medicinale contro il Covid: si tratta del Remdesivir. Qualche settimana più tardi, la Russia annuncia di aver registrato il primo vaccino anti-Covid e di averne prodotto il primo lotto. Continuano anche le sperimentazioni del vaccino cinese e dei prodotti di Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca.

La nuova ondata del Covid

Le tappe della pandemia: l’arrivo dell’autunno coincide con una nuova ondata di contagi. Secondo il direttore regionale dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, il Covid è ormai la quinta causa di morte in Europa e l’impennata di casi crea grande preoccupazione.

Molti esperti sostengono che i paesi sono preparati ad una nuova ondata e gli effetti saranno meno devastanti di quelli della primavera: la previsione si rivela sbagliata e molti leader decidono di richiudere.

Il primo è il premier irlandese Michael Martin che il 20 ottobre introduce un nuovo lockdown di sei settimane. Il 3 novembre l’Italia inaugura un sistema ‘a zone, con restrizioni crescenti in base al rischio epidemiologico.

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Il vaccino

L’agenzia del farmaco britannica Medicines & Healthcare products Regulatory Agency da il via libera al vaccino Pfizer-BioNTech. Il Regno Unito, che non fa più parte dell’Unione europea dopo la Brexit e non deve aspettare l’approvazione dell’Ema, è il primo Paese ad iniziare la somministrazione di massa.

La prima persona a ricevere la dose è Margaret Keenan, una 90enne nordirlandese che vive in una casa di riposo. A distanza di pochi giorni, le somministrazioni iniziando anche negli Stati Uniti, in Canada e nell’Unione europea.

La variante inglese del virus

Nel mese di dicembre, il Regno Unito dichiara di aver identificato una nuova variante del virus, potenzialmente più contagiosa. L’Oms afferma di non avere prove sulla maggiore pericolosità, ma per sicurezza, avvia nuove indagini.

Anche Pfizer-BioNtech e Moderna, che negli Stati Uniti hanno già ricevuto l’autorizzazione per il vaccino, si muovono per capire se i loro prodotti siano efficaci anche contro questa nuova minaccia.

Nel frattempo, diversi Paesi europei, Italia compresa, bloccano i voli da e per il Regno Unito. Dopo l’intervento dell’Unione Europea, alcuni paesi riaprono le frontiere, ma solo per alcuni cittadini e a determinate condizioni.

Pochi giorni dopo si scopre che la variante inglese è arrivata anche in Italia e ce n’è un’altra, “sudafricana“, in circolazione.

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Il V-Day auropeo

Il 27 dicembre 2020 viene proclamato il Vaccine-day europeo. Come annunciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, inizia la somministrazione di massa in tutti i Paesi membri.

In Italia i primi a ricevere il vaccino sono cinque sanitari dell’Ospedale Spallanzani di Roma. È l’inizio di una nuova fase, anche se il ministro della Salute Speranza annuncia che il sistema ‘a zone’ rimarrà in vigore e che per vedere i primi effetti del vaccino sull’andamento dell’epidemia bisognerà attendere la fine del primo trimestre del 2021.

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