Sanremo 2023

Il testo del monologo di Pegah, attivista italo-iraniana a Sanremo 2023

Pegahl’attivista italo-iraniana ospite durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2023. Ecco il testo del suo monologo, con la partecipazione di Drusilla Foer, co-conduttrice della passata edizione dello spettacolo.

Il testo del monologo di Pegah a Sanremo 2023

Mi chiamo Pegah, italiana di origine iraniana, nata tra i racconti del “Libro dei Re” cresciuta tra i versi de “La Divina Commedia”. In Iran non avrei potuto parlare da un palcoscenico perché sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa. Per questo ho deciso che la paura non ci fa più paura e di dare voce a una generazione cresciuta nella repressione.

Io mi chiedo esiste un paradiso forzato? Da noi si. Come si può chiamare un posto dove un regime uccide persino i bambini? Voglio ricordare al mondo che la musica è un diritto umano e per spiegare meglio quello che i miei coetanei stanno vivendo vorrei usare la melodia e le parole di una canzone diventata l’inno della rivoluzione, Baraye di Shervin Hajipour.

  • Per ballare in strada si rischiano 10 anni di prigione.
  • In Iran è proibito baciarsi.
  • In Iran si paga con la vita il desiderio di esprimere la proprio femminilità.
  • Più di 20 milioni di persone sono sotto la soglia di povertà.
  • Tantissimi bambini sono sfruttati.
  • Il regime uccide i cani di strada.
  • In prigione ci sono più 18mila intellettuali e dissidenti che spariscono nel silenzio.
  • In Iran ci sono 1 milione di profughi afghani.
  • Se si è omosessuali, si rischia l’impiccagione.

Chi è Pegah, attivista italo-iraniana a Sanremo 2023

Pegah Moshir Pour, questo il nome completo dell’attivista, ha 31 anni e all’età di 8 anni si è trasferita insieme alla sua famiglia da Teheran, la capitale dell’Iran, alla Basilicata, dove attualmente lavora come consulente per una multinazionale.

In Italia, Pegah ha conseguito una laurea magistrale in ingegneria edile e architettura e attualmente vive tra Potenza e Matera. Dopo la morte di Mahsa Amini e in seguito alle proteste, che hanno provocato la violenta repressione del regime iraniano, Pegah ha iniziato a raccontare tutto quello che stava accadendo in Iran. Spesso ha condiviso il tutto sui suoi social, traducendo i video e le notizie che arrivano dal Paese.

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