Guerra

Ucraina, continuano gli attacchi a Mariupol

Si inasprisce anche la guerra dell'energia

Mentre continuano gli attacchi a Mariupol con i russi che avanzano in città e il drammatico appello del comandante della marina ucraina a una soluzione perché “la situazione è critica“, la Russia torna ad attaccare Washington. Il Cremlino ha infatti inviato agli Usa questa settimana una nota diplomatica formale avvertendo che le spedizioni Usa e Nato di sistemi d’arma “più sensibili” all’Ucraina stanno “alimentando” il conflitto e potrebbero portare a “conseguenze imprevedibili“: lo riporta il Washington Post (Wp), che ha visionato una copia del documento. L’iniziativa segue l’approvazione da parte del presidente americano Joe Biden dell’invio di nuove armi, inclusi elicotteri Mi-17 e Howitzer da 155 mm, per altri 800 milioni di dollari. Biden che in un primo tempo sembrava essere prossimo a un viaggio a Kiev, ma la Casa Bianca poi ha specificato che il viaggio ci sarà ma a farlo saranno Austin o Blinken.

La situazione energetica, embargo graduale da parte dell’Ue

Intanto l’Ue punta ancora sulla leva economica per tentare una de-escalation. L’Unione europea – secondo quanto riporta il Nyt – sta preparando un embargo graduale alle importazioni di prodotti petroliferi russi, ma la misura non verrà varata fino a dopo il ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi il 24 aprile. Nel frattempo sembra accelerare il processo di adesione della Finlandia alla Nato. “È altamente probabile che la Finlandia entri nella Nato, il processo di candidatura dovrebbe essere il più rapido possibile“: lo ha detto il ministro finlandese per gli Affari europei Tytti Tuppurainen in un’intervista a Sky News, riportata dal Guardian. Parlando da Helsinki, Tuppurainen ha osservato che ora c’è un profondo cambiamento nelle relazioni tra Russia e Finlandia, che la “rattrista”. Poi ha descritto le azioni della Russia come una guerra “brutale” in Ucraina è “un campanello d’allarme per tutti noi”

Attacchi a Mariupol: le dichiarazioni del maggiore Volyna

Il comandante della 36/a brigata della Marina ucraina, il maggiore Serhiy Volyna, lancia un appello alle autorità a “sbloccare Mariupol il prima possibile, militarmente o politicamente“: secondo Volyna, “da questa mattina sono in corso feroci combattimenti, i russi avanzano in modo aggressivo, la situazione è critica“. Lo ha detto in un’intervista all’Ukrainska Pravda: “Non abbiamo intenzione di arrenderci, ma la situazione sta precipitando“. Intanto la Russia fa sapere che aumenterà il numero e la portata degli attacchi missilistici su obiettivi a Kiev in risposta agli atti di sabotaggio sul suo territorio da parte delle forze ucraine: lo riporta Interfax, che cita il ministero della Difesa russo. Le forze russe avrebbero colpito ieri notte una fabbrica di armi vicino a Kiev con missili Kalibr lanciati dal mare: lo ha reso noto il portavoce della ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo quanto riporta Interfax.

I russi usano forni crematori, forse per coprire i crimini di guerra

Il consiglio comunale della città di Mariupol afferma che gli occupanti russi hanno iniziato a riesumare i cadaveri sepolti nei cortili dei blocchi residenziali. Lo scrivono i funzionari su Telegram, citati dalla Bbc. “I soldati russi non stanno permettendo ai residenti di seppellire le persone, ogni cortile ora ha un supervisore per far rispettare questa regola“. A Mariupol ci sarebbero, secondo Kiev, 13 forni crematori mobili e le autorità cittadine sospettano che i russi stiano cercando di coprire i crimini di guerra. Lo stabilimento siderurgico Ilyich a Mariupol è sotto il controllo dell’esercito russo. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov citato da Interfax. L’impianto è stato liberato “da un gruppo di forze russe e unità della milizia della repubblica di Donetsk a seguito di operazioni offensive“, ha affermato Konashenkov in conferenza stampa. Le truppe russe intanto stanno bombardando con mortai con base in territorio russo il villaggio di Senkivka, passaggio di frontiera terrestre a tre vie tra l’Ucraina con la Russia e la Bielorussia sul lato ucraino, nella regione di Chernihiv. Lo ha segnalato il servizio delle guardie di confine ucraine, citata dal Kyiv Independent, specificando che non ci sono state vittime. Sette civili ucraini sono rimasti uccisi in un attacco russo contro gli autobus usati per le evacuazioni vicino a Kharkiv, nell’Ucraina orientale. Lo ha reso noto l’Ufficio del procuratore generale ucraino. L’ufficio del procuratore generale ha reso noto che oltre ai sette civili rimasti uccisi, 27 persone hanno riportato ferite sugli autobus che trasportavano i rifugiati dall’Est del Paese. “Il 14 aprile, i militari russi hanno sparato su autobus di evacuazione che trasportavano civili dal villaggio di Borova nel distretto di Izium“.

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