Cronaca

Blitz di Ultima Generazione, vernice rossa sulla sede Fiocchi Munizioni a Lecco: “Palestina libera”

Nuova protesta di Ultima Generazione a Lecco: vernice rossa sulla sede Fiocchi Munizioni e striscione con la scritta ‘Palestina Libera’. I proprietari: “Mai venduto proiettili a esercito di Israele”. Il blitz è avvenuto questa mattina, lunedì 6 maggio, intorno alle 11.

Ultima Generazione, vernice rossa su sede Fiocchi Munizioni a Lecco

Questa mattina, lunedì 6 maggio, due persone aderenti alle campagne di Palestina Libera e Ultima Generazione hanno versato della vernice rossa sulla sede di Fiocchi Munizioni. I due attivisti hanno poi esposto uno striscione con la scritta ‘Palestina Libera’ e acceso dei fumogeni.

”La protesta – si sottolinea in una nota – mira ad esporre l’azienda che ha continuato a produrre e fabbricare materiale bellico per i militari israeliani ignorando il genocidio in corso in Palestina. La campagna Palestina Libera chiede al governo di rispettare l’articolo 11 della costituzione italiana, che ripudia la guerra, fermando l’invio di armamenti ad Israele”.

“Noi qui oggi prendiamo totale responsabilità delle conseguenze legali del nostro atto di protesta. E chiediamo che il nostro governo prenda le proprie responsabilità come complice di un genocidio, e per aver violato la nostra costituzione”, ha dichiarato Luca.

I vertici dell’azienda replicano

I vertici dell’azienda replicano di non aver mai venduto armi all’esercito di Israele. Stefano Fiocchi, presidente del Cda della Fiocchi Munizioni ha detto: ”Non abbiamo mai venduto proiettili all’esercito israeliano”. ”Noi ci siamo dal 1876 e certo non facciamo cioccolatini – dice all’Adnkronos – ma produciamo proiettili per il tiro, per la caccia e anche per le forze dell’ordine certo, ma nell’ambito della sicurezza. Le proteste alla vernice ormai sono all’ordine del giorno, ma stanno facendo grande confusione a protestare in questo modo. Non so dove siano andati a prendere l’informazione, di noi fornitori dell’esercito israeliano. Tra l’altro Israele per le munizioni ha una propria fabbrica. E se deve comprare, compra dagli Usa. Prendersela con noi non ha senso, dato che lavoriamo per il civile”.

I rapporti con Israele sono limitati ”a un nostro distributore che ci rappresenta, ma, ripeto sempre per scopi civili, per i privati”. Fiocchi ritiene che ”ognuno ha e deve avere il diritto a manifestare le proprie idee perché parto dal principio che la libertà delle idee sia incontestabile, ma finisce quando tu ledi la mia libertà e se protesti facendo confusione. Se si confonde l’uso di una munizione e si generalizza, allora con questa premessa bisognerebbe vietare tutti i coltelli ogni volta che uno lo usa per ammazzare un’altra persona perché i coltelli sono veicolo di morte. Noi agiamo nella piena legalità e con tutti i permessi necessari. Certo la nostra produzione può non piacere, ma c’è modo e modo di protestare”.

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