Tv e Spettacoli

Uomo si suicida dopo un servizio de Le Iene: è polemica

Nasce la polemica contro il programma Le Iene

Un uomo si suicida dopo che Le Iene manda un servizio in onda sul suo conto: nasce la polemica nei confronti del programma. Anche la giornalista Selvaggia Lucarelli si è scagliata contro il programma d’informazione e soprattutto Matteo Viviani.

Uomo morto suicida dopo Le Iene: la polemica

Le Iene ha mandato in in onda un servizio sulla storia di Daniele, ragazzo di 24 anni, che si è suicidato nel settembre 2021, vittima di catfish. Era stato creato un profilo falso con il nome di Irene. Così aveva conquistato il cuore del giovane Daniele. Dietro però si nascondeva un uomo di 64 anni che si chiamava Roberto Zaccaria. L’uomo è stato rintracciato da Le Iene che sono andate nel suo paese, a Forlimpopoli, per chiedergli perché avesse fatto tutto questo. Il 64enne una settimana dopo la messa in onda del servizio ha deciso di togliersi la vita.

Il volto e il nome non erano stati noti, ma il suo paese è piuttosto piccolo. Così, i pochi abitanti non ci hanno messo molto a riconoscerlo. Era uno dei pochi, infatti, a portare la madre in giro con la carrozzina. Sono così  iniziati i messaggi con insulti, minacce e offese. L’uomo era stato condannato per sostituzione di persona e punito con una multa da 852 euro. La giustizia non aveva menzionato la morte del giovane Daniele e così, Le Iene sono intervenute sul caso. Anche la famiglia del ragazzo, infatti, non era soddisfatta a pieno della sentenza. Sono nate, però, delle polemiche sul programma. In particolare sulle modalità che hanno di lavorare.

Le critiche di Selvaggia Lucarelli

La Lucarelli si chiede ci sarà “la prossima vittima” de Le Iene e paragona Matteo Viviani, a un “giudice-poliziotto“, al “Dexter della serie americana che fa a pezzi con la motosega i criminali che se la sono scampata con la giustizia. Il servizio è agghiacciante”. La giornalista parla poi di un altro caso di suicidio “a seguito di un servizio di Viviani”. Si tratta di un prete che nel 2010 si è gettato sotto un treno. Viviani aveva realizzato il servizio per dimostrare che lui andasse ad adescare ragazzini, per riuscire a trovarlo, aveva ingaggiato un attore, “ovviamente quel prete era stato riconosciuto, licenziato, si sentiva addosso lo stigma”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio