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Il 26 gennaio del 1919 nasce Valentino Mazzola: membro dell’indimenticabile Grande Torino

Valentino Mazzola aveva trent'anni, capitano di quella squadra che il presidente Ferruccio Novo aveva saputo assemblare in modo così perfetto da renderla invincibile

Valentino Mazzola era un trascinatore, un calciatore moderno nella concezione del gioco e considerato da alcuni il più completo nella storia del calcio italiano; dotato di capacità atletiche fuori dal comune, tra queste spiccavano velocità e resistenza.

26 gennaio 1919: nasce Valentino Mazzola, celebre calciatore italiano

Nato a Cassano d’Adda il 26 gennaio del 1919, Valentino Mazzola inizia la sua carriera calcistica come mezz’ala sinistra, successivamente è stato ceduto al Venezia dall’Alfa Romeo di Milano nella stagione 1942-43, piazza dove trova subito una formidabile intesa con Ezio Loik. Mazzola è dotato di grande classe e temperamento e che con il compagno di fascia destra Loik formerà una coppia destinata a fare epoca.


Valentino_Mazzola


Il talento di Mazzola non può certo sfuggire a Vittorio Pozzo, commissario tecnico azzurro. Esordisce così in nazionale a Genova il 5 aprile 1942, durante il Secondo Conflitto Mondiale: l’Italia batte la Croazia per 4-0: nessun gol per Valentino, ma il riconoscimento di un esordio vincente e positivo.

I grandi successi

Il primo gol azzurro arriva il 19 aprile 1942 nella partita ItaliaSpagna, 4-0. Dopo la guerra, durante Italia -Svizzera (4-4) a Zurigo, l’11 novembre 1945, Mazzola ispira le azioni di tutti i gol azzurri.


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Va ancora in gol nella partita del giorno 1 dicembre 1946 a Milano contro l’Austria (vittoria per 3 a 2). A Vienna il 9 novembre 1947 Mazzola conosce la sua prima batosta azzurra: 1-5, materializzato dalle reti dei mediani Brinek (3 volte) e Ocwirk (che poi si sarebbe trasferito in Italia con la maglia della Sampdoria).

Della sua voglia di rivalsa ne fa le spese la Cecoslovacchia di Kubala a Bari il 14 dicembre 1947: è la prima volta da capitano per Valentino Mazzola; la partita finisce 3-1. Stesso risultato a Parigi il 4 aprile, nel primo incontro del 1948: la Francia di Baratte si arrende alla superiorità italiana, in particolare del gioco sviluppato dal tandem dei due interni granata, ormai famoso e temuto in tutto il mondo.

Il Grande Torino

Le vittorie del grande Torino e le affermazioni in azzurro del blocco granata – che l’11 maggio 1947 arriva a schierare ben 10 giocatori del Torino su 11 nella formazione titolare italiana – gli valgono una popolarità che va ben oltre i confini nazionali e persino europei, tanto che il campione brasiliano Jose Altafini (che si trasferirà poi in Italia per giocare con Milan, Napoli e Juventus) in patria viene soprannominato proprio Mazzola.



L’ultimo incontro di Mazzola con la nazionale è contro la Spagna, a Madrid. L’Italia vince per 3-1 e per la seconda volta Valentino non fa coppia con Loik: nell’occasione il suo partner è Benito Lorenzi, detto “Veleno”. Il bilancio di Mazzola in azzurro conta 12 incontri, 9 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte, e quattro gol.

Con l’indimenticabile Grande Torino, Mazzola vince tutti i campionati dalla stagione 1942-43, alla stagione 1948-49 (escludendo la sospensione del 1944), raggiungendo il record di 29 gol in 38 partite nel 1947.

Incidente di Superga e morte


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Insieme a tutti gli indimenticabili campioni granata, Valentino Mazzola muore nell’incidente aereo di Superga – il 4 maggio del 1949 – che riportava la squadra dalla trasferta di una partita amichevole (disputata a Lisbona contro il Benfica), nel tragico pomeriggio del 4 maggio 1949. Lo sgomento e il dolore quel giorno erano sentimenti comuni di tutti gli italiani, non solo dei tifosi del Torino.

 

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