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15 agosto 1969, un concerto che fu il simbolo di una genarazione: Woodstock

15 agosto 1969, un concerto che fu il simbolo di una genarazione: Woodstock. Tre giorni di rock, cultura hippie ed eccessi. Il Festival di Woodstock ha rappresentato qualcosa di più di un semplice evento musicale: è stato un fenomeno sociale e di costume.

15 agosto 1969, il concerto simbolo di una genarazione: Woodstock

I promotori dell’iniziativa, Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld, pensarono inizialmente di trarne buon profitto, ma il numero sempre crescente di giovani, quasi 500mila, che si radunava tra le colline di Bethel, li costrinse a lasciare l’ingresso libero.

La manifestazione venne inaugurata il 15 agosto 1969 e per tre giorni vide sfilare grandi nomi del rock: da Joe Cocker agli Who, passando per un giovanissimo Carlos Santana. La vera star salì sul palco l’ultimo giorno: il chitarrista Jimi Hendrix.

La storia del rock

Jimi Hendrix aveva insistito per essere l’ultimo ad esibirsi al festival, così il suo numero era stato previsto per la mezzanotte, ma non salì sul palco fino alle nove del mattino di lunedì. La maggior parte degli spettatori aveva dovuto lasciare il festival e tornare alla routine dei giorni feriali, così che solo in quasi 200.000 anziché 500.000 ascoltarono Hendrix, in una performance che fu una rarità, per la durata, la più lunga nella carriera di Hendrix, due ore.



Nel 1970 al festival venne dedicato un documentario dal regista Michael Wadleigh, dal titolo Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica, che l’anno dopo vinse l’Oscar come “miglior documentario”.

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