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Il piano vaccini di Draghi: più hub e 300mila volontari | Cosa cambia

Il piano vaccini di Mario Draghi, cosa cambia? Vediamo insieme tutte le differenze

Prende forma il nuovo piano per i vaccini anti Covid dopo le indicazioni che il premier Mario Draghi ha dato in Senato. L’ex presidente della Bce ha ribadito che l’immunizzazione di massa degli italiani è “la prima sfida” per il governo del Paese. Ma cosa cambia? Vediamo insieme tutte le differenze.

Covid, il piano vaccini di Draghi: cosa cambia?

L’Europa al lavoro per ricevere più dosi

Intanto l’Europa è al lavoro per ricevere più dosi  – e l’accordo con Moderna per altre 150 milioni entro l’anno va in questa direzione – così da portare la produzione nei vari paesi, compreso il nostro Paese.

Al momento i numeri per l’Italia sono limitati: l’ultima previsione di Arcuri indicava 14 milioni di dosi entro la fine di marzo, sufficienti per completare la vaccinazione del personale sanitario, Rsa e over 80 ma non certo per la campagna di massa

Quando inizia la campagna di vaccinazione di massa?

Ma quando inizia la campagna di massa?  Dovrebbe partire ad aprile: nel secondo trimestre sono previste 64,5 milioni di dosi, un terzo da Astrazeneca. E proprio nella serata del 17 febbraio si è appreso del via libera dalla Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa alla possibilità di somministrare il vaccino di AstraZeneca ai soggetti fino ai 65 anni in buone condizioni di salute. 

Le persone più anziane o fragili, riceveranno i vaccini di Pfizer e Moderna. La circolare del ministero che recepisce le nuove indicazioni dovrebbe uscire venerdì. L’obiettivo del ministero della Salute è di arrivare a 500mila vaccinati al giorno, 6 milioni di italiani al mese, utilizzando soprattutto medici di base e pediatri.

Gli obiettivi

Ma per centrare questi obiettivi servirà anche altro: tra palazzo Chigi e la struttura del Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ci sono già stati dei contatti, che si intensificheranno nei prossimi giorni. Ad Arcuri dovrebbe rimanere la parte relativa agli acquisti, mentre la struttura commissariale dovrebbe essere sgravata per ciò che concerne logistica e distribuzione.

“Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari – ha detto Draghi -. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private”, ha poi ribadito.

Dunque addio alle primule disegnate dall’architetto Stefano Boeri, che al momento nessuna regione ha richiesto, e spazio a caserme, palazzetti, fiere ma anche a luoghi come la stazione Termini e la Nuvola di Fuksas a Roma, gli spazi nei centri commerciali.

I centri vaccinali

I drive trough della Difesa, per esempio, saranno riconvertiti a centri vaccinali. Il primo aprirà nelle prossime ore alla Cecchignola a Roma. “La Difesa c’è sempre e lavora con la concretezza dei fatti – ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini – daremo tutto il supporto richiesto”.

Un cambio di passo che rimette in gioco la Protezione Civile, un sistema che ha al suo interno tutte le strutture dello Stato, dalle forze di polizia alle forze armate, dai rappresentanti dei servizi essenziali alle associazioni di volontariato.

Al Dipartimento stanno predisponendo un dossier per palazzo Chigi, indicando possibilità di intervento e disponibilità, a partire dai 300mila volontari in tutta Italia immediatamente attivabili

Volontari che potranno essere utilizzati sia per l’allestimento dei centri vaccinali e le eventuali tensostrutture, sia per la parte sanitaria. La Croce Rossa ad esempio, che fa parte del sistema, oggi fornisce per il Centro a Fiumicino 30 medici al giorno su due turni, che possono arrivare a 40 quando l’hub sarà a regime e potrà effettuare tremila vaccinazioni al giorno.

Lo schema

Uno schema che potrebbe essere replicato a livello nazionale. Non è escluso dunque che già la settimana prossima possa essere convocato il Comitato operativo, per andare nella direzione indicata da Draghi: rapidità ed efficienza.


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