Cronaca

Silvia Aisha Romano si è sposata: la sua nuova vita da insegnante di mediazione linguistica

Silvia Aisha Romano si è sposata con Paolo, amico convertito all'Islam. Si sono uniti in matrimonio in una moschea

Si è sposata Silvia Aisha Romano, la 27enne rapita in Kenya e liberata, il 9 maggio 2020, dopo un lungo e complesso lavoro d’intelligence e con la collaborazione dei servizi turchi. La giovane si è unita in matrimonio con Paolo, un amico di d’infanzia che si era convertito all’Islam un anno prima e dopo cinque mesi, l’8 ottobre 2020, si sono sposati in moschea.

Silvia Aisha Romano si è sposata: chi è il marito

Si chiama Paolo il marito di Silvia Aisha Romano. Suo coetaneo e di origini sarde, i due si frequentavano da quando avevano 6 anni, poi si sono persi di vista e ritrovati quando Silvia è stata liberata e lui l’ha cercata con affetto. Le radici dell’infanzia, la fede e la voglia di stare bene insieme li tengono uniti come non mai. Si sono trasferiti fuori Milano, dalla loro casa in via Casoretto, e lei insegna mediazione linguistica nella scuola dove si era laureata come riportato dal Corriere della Sera.


Silvia Romano ora è un’islamica e ha scelto come nuovo nome Aisha. Il suo percorso di conversione, come lei stessa ha raccontato, non è avvenuto sotto costrizione. A metà della sua prigionia ha chiesto un Corano e da lì avrebbe iniziato un percorso di fede che l’ha portata a credere in Allah e nel suo profeta, Maometto.

Cosa significa Aisha, il nuovo nome di Silvia Romano

Dopo la conversione, la Romano avrebbe anche cambiato nome. Non è più Silvia, adesso si chiama “Aisha”. Sarebbe questo il nome islamico che la ragazza ha scelto durante la sua prigionia e che ha rivendicato una volta tornata a casa, nel suo Paese. Ma perché ha scelto proprio il nome Aisha? Cosa significa nell’islam? Il nome è un omaggio ad Aisha bint Abi Bakr, figlia di Abu Bakr, primo califfo dell’islam. Ma Aisha è stata anche la più importante delle spose di Maometto. Secondo quanto riportato dal testo islamico, Aisha sposò Maometto per superare il lutto della amata moglie Khadija nel 619.

Chi era Aisha

Aisha quando venne promessa in sposa a Maometto aveva solo sei anni e a quanto pare era la figlia di uno dei migliori amici del profeta. A far scattare il matrimonio sarebbe stata la visione dell’Arcangelo Gabriele che avrebbe dato l’ordine a Mamometto di sposare Aisha. Il matrimonio tra il profeta e Aisha sarebbe stato consumato quando la sposa aveva nove-dieci anni. Maometto al momento delle nozze aveva 50 anni.

Secondo alcuni studiosi dell’islam però l’età di Aisha al momento delle nozze si attesterebbe in una fascia che va dai 14 ai 24 anni e una parte degli studi colloca l’età di Aisha al momento delle nozze a 19 anni. Aisha divenne, secondo i testi dell’islam, la favorita di Maometto. Il legame tra Maometto e Aisha proseguì anche dopo la morte del profeta. Infatti secondo la tradizione, Maometto venne sepolto al momento della sua morte (a 62 anni) nella “camera di Aisha”, all’interno della sua stanza. Lì sarebbe stata tratta la Moschea del Profeta. Al momento della morte di Aisha venne posto un sacello vicino al marito.

Ma a quanto pare era vuoto. Il corpo della donna, morta a 62 anni, sarebbe stato collocato nel cimitero medinese di Al Baqi al-Ghrarqad. In arabo il nome di Aisha significa “Madre dei credenti”. E dopo la morte di Maometto, la donna divenne un punto di riferimento importante per tutto il mondo islamico. Quanto appreso da Mametto lo confidò al nipote Urwa ibn al-Zubayr. Insomma la scelta di Silvia Romano di farsi chiamare Aisha ha di certo un significato profondo che di fatto spiega anche il percorso di conversione affrontato durante la prigionia in Somalia.

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