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Il 14 aprile 1973 nasce Adrien Brody, l’attore più giovane ad alzare in cielo l’Oscar come migliore attore

Biografia dell'attore e produttore cinematografico statunitense Adrien Brody: il più giovane ad aver conquistato l'Oscar

Adrien Brody avrà sicuramente usato un talento particolare per affascinare i più importanti registi che lo hanno scelto per i loro film. Polanski, Spike Lee, Soderbergh, Malick, Levinson e molti altri, sono stati rapiti dalla sua bravura ed dalla sua eccezionale potenza scenica. L’apice del suo successo lo ha raggiunto col film “Il Pianista” (che gli è valso un Oscar) ed è altrettanto apprezzata la sua interpretazione di Luca Changretta in “Peaky Blinders”.

14 aprile 1973: nasce Adrien Brody, attore e produttore cinematografico

Nato a New York il 14 aprile del 1973, Adrien Brody è cresciuto nel degradato quartiere povero dei Queens ed ha trascorso un’adolescenza ribelle e inquieta, tutta proiettata verso una passione infinita per la recitazione. Incoraggiato dalla mamma, si iscrive a LaGuardia High School for Performing Art e poi all’American Academy of Dramatic Arts.

Gli inizi

Questa passione lo spinge ad allontanarsi dai brutti giri del suo quartiere e a debuttare sul piccolo schermo al fianco di Mary Tyler Moore nella sit-com televisiva “Annie McGuire” (1988) e nel film per la TV “Home at Last” (1988), diretto David Devries.

Nel 1989 è parte del cast “New York Stories”, diretto da tre grandi registi, Woody Allen, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, partecipa poi a “Il ragazzo che gridava” (1991) di Juan José Campanella, per poi fare una piccola parte in “Il Piccolo grande Aaron” (1993) di Steven Soderbergh.


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Film indipendenti

Passa per alcuni film indipendenti come “Angels” (1994) di William Dear e “L’ultima volta che mi sono suicidato” (1997) di Stephen T. Kay, per poi sfiorare il successo con “La sottile linea rossa” (1998) di Terrence Malick.

Sebbene il suo personaggio sia principale, in fase di montaggio viene ridotta in maniera spaventosa la sua partecipazione e ne esce totalmente sminuito, ma il regista, avendo intuito il potenziale del ragazzo, invia il suo provino a Spike Lee che lo sceglie per “S.O.S. Summer of Sam – Panico a New York” (1999).



L’ascesa e il trionfo

Da qui in poi la carriera di questo promettente attore è tutta in discesa, i grandi del cinema si accorgono di lui e lo scelgono per diversi film. Barry Levinson lo vuole per “Liberty Heights” (1999), in cui si invaghisce di una ragazza di colore, e Ken Loach lo dirige in “Bread and Roses” (2000), in cui interpreta un sindacalista dall’animo buono.

Con l’ascesa della sua carriera inizia anche a disporre dei suoi ruoli e predilige alcune pellicole indipendenti, piuttosto che grandi produzioni hollywoodiane, dedicandosi a “Harrison’s Flowers” (2001) di Elie Chouraqui; “The Affair of The Necklace” (2001) di Charles Shyer, e si cala nei panni di un ventriloquo in “Dummy” (2003) di Greg Pritikin.

Ma la sua più grande interpretazione è del 2002, quando Roman Polanski vede in lui il personaggio perfetto per “Il pianista”. Adrien è Wladyslaw Szpilman, un abile pianista che grazie alle sue doti riesce a sfuggire all’Olocausto nel ghetto di Varsavia. La sua interpretazione riceve un successo straordinario sia di critica che di pubblico, conquistando il premio Oscar come Miglior attore nel 2003, nonché il Premio César della critica.


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Personaggi malinconici

Caratterizzato da uno sguardo sottile e da un sorriso ironico, riesce a rendere i personaggi che interpreta dannatamente sfacciati, malinconici, depressi, con problemi di droga o follemente innamorati in maniera estremamente convincente, come se fosse arrivato in quel momento sul set, e recitasse a braccio, in maniera naturale.

Si dedica a pellicole fantascientifiche come: “The Singing Detective” (2003) di b con Robert Downey Jr; “The Village” (2004) di M. Night Shyamalan con William Hurt e Joaquin Phoenix; “The Jacket” (2005) di John Mayburye “King Kong” (2005) di Peter Jackson, con Naomi Watts, Jack Black e Jamie Bell. Nel 2006 è parte del cast del biografico “Hollywoodland” di Allen Coulter, con Ben Affleck nei panni di George Reeves, l’attore la cui morte suicida del ’59 è avvolta nel mistero, per poi prendere un treno in giro per l’India con Owen Wilson e Jason Schwartzman in “ll treno per il Darjeeling” (2007) di Wes Anderson.

Nel 2008 partecipa a “The Brothers Bloom” di Rian Johnson e a “Cadillac Record” di Darnell Martin, il film che racconta l’ascesa e il declino della famosa casa discografica Chess Records, che negli cinquanta e sessanta portò al successo numerosi artisti. Alla pellicola prende parte anche la cantante Beyoncé Knowles.


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Adrien Brody in una scena di Hollywoodland.

“Predatore” di Hollywood

Si cala nelle vesti di una volpe doppiando il personaggio di Rickity nel film d’animazione di Wes Anderson “Fantastic Mr. Fox” (2009), per approdare, nello stesso anno, all’italiano “Giallo” di Dario Argento. Adrien è un grande amico della figlia del regista Asia.

Continua con il genere thriller horbror in “Splice” (2009) di Vincenzo Natali, in cui veste le parti di uno scienziato che gioca con il DNA umano mischiandolo a quello animale con la bella Sarah Polley, mentre nel fantascientifico “Predators” (2010) di, NimródAntal combatte contro delle creature mostruose. Nel 2011 diventa Picasso per Woody Allen in “Midnight in Paris”.

Il 2012 per l’attore premio Oscar si rivela un anno veramente proficuo: veste prima i panni di un insegnante afflitto da grossi problemi esistenziali che cerca di aiutare una sua alunna nella pellicola diretta da Tony Kay “Detachement – Il distacco” (2012) e quelli del missionario nella prima co produzione americana-cinese nel kolossal di Feng Xiaogang “1942”. Nel 2013 lavora al fianco di Michelle Rodriguez e Rob Schneider in “InAPPropriate Comedy”, per farsi poi dirigere da Wes Anderson in “Grand Budapest Hotel”.


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Spot pubblicitari

Dal 2016 al 2017 viene scelto dalla casa automobilistica Fiat come testimonial del modello 500X, mentre nello stesso anno riceve premio Leopard Club Award: «che rende omaggio a una grande personalità del cinema che attraverso il suo lavoro è riuscita a segnare l’immaginario collettivo».



Vita privata

Sul lato sentimentale, ha avuto diverse storie note. Quella con Michelle Dupont, assistente personale in campo musicale, è durata dal 2003 al 2006. Da quel momento ha vissuto con l’attrice spagnola Elsa Pataky che, quando è tornata single nel 2009, ha sposato l’attore australiano Chris Hemsworth. Mentre dal 2012 al 2018, Brody ha avuto una relazione con la modella russa Lara Lieto (dalla quale ha avuto una figlia).

Secondo quanto riportano i tabloid, Georgina Chapman e Adrien Brody sarebbero in love nel 2020, galeotto un evento a Porto Rico organizzato dalla modella Helena Christensen che li avrebbe fatti incontrare, cenare al lume di candela tra amici e innamorare.


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