Cronaca

Attivisti imbrattano il palazzo del Consiglio regionale della Toscana

Gli attivisti di “Ultima generazione” imbrattano il palazzo del Consiglio regionale della Toscana, a Firenze. Sono intervenuti i carabinieri, mentre gli ambientalisti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria in stato di libertà.

Attivisti imbrattano il palazzo del Consiglio regionale della Toscana

Gli attivisti del movimento ambientalista hanno imbrattato con vernice la facciata di Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. Gli ambientalisti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria in stato di libertà.

Dopo aver imbrattato il palazzo, gli attivisti si sono seduti davanti alla sede del Consiglio esponendo uno striscione su cui era scritto: “Stop sussidi ai fossili“. Per l’azione sono stati utilizzati estintori caricati con vernice gialla e rossa, poi sequestrati dai carabinieri del comando provinciale di Firenze. Due di loro, lo scorso 22 gennaio, avevano imbrattato la sede regionale del Mef ed erano stati già denunciati. Per entrambi era stato inoltre emesso dal questore di Firenze il divieto di ritorno nel capoluogo toscano fino al 2026.

La nota di Ultima Generazione

In una nota di Ultima Generazione si legge: “Domenica mattina intorno alle ore 8:15 tre cittadine e cittadini della campagna ‘Non paghiamo il fossile’, promossa dalla coalizione ‘Ultima generazione’, hanno imbrattato il Palazzo della Regione Toscana di via Cavour a Firenze utilizzando estintori caricati con vernice gialla e rossa. Tra loro Simone Ficicchia, che reggeva uno striscione con scritto “Stop sussidi ai fossili”. Nel giro di pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri per identificare i presenti e per portarli subito dopo alla caserma di Via Farini, dove sono stati denunciati“.

Simone Ficicchia, davanti al palazzo della Regione Toscana a Firenze, afferma: “Non paghiamo il fossile! Questa vernice domani non ci sarà più, ma le mani della nostra classe politica rimarranno sporche di sangue se nei prossimi anni continuerà a finanziare con sussidi pubblici i combustibili fossili“.

Continua nella nota: “Mentre si continua a distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica con temi come quello dell’autonomia differenziata, i rapporti ufficiali ci dicono che le attuali politiche dei governi, comprese quelle della Regione Toscana sono insufficienti per centrare l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto 1.5°C, e ci stanno invece portando a un catastrofico aumento di almeno 2.5°C“.

La Regione Toscana rappresenta lo Stato sul territorio, e lo Stato italiano e paga 18,8 mld l’anno di soldi pubblici per incentivare i combustibili fossili. Nel 2021 sono stati investiti più di 40 miliardi di euro in sussidi ambientalmente dannosi (Sad). La Regione Toscana ha messo a disposizione il porto di Piombino alla pericolosa e climaticamente dannosa rigassificazione. Nel 2022, in Toscana gli effetti del cambiamento climatico sono stati pesanti: a causa della siccità a Pistoia ed Empoli, è stato vietato di usare l’acqua per scopi diversi da quelli domestici; le ondate di calore, che hanno provocato nel 2022 migliaia di morti in Italia, tra giugno e agosto hanno avuto picchi a Firenze, Grosseto, Pisa, Prato, causando a luglio a Firenze un aumento della mortalità del 43%.

Lungo la costa Nord della Toscana nel 2022 si sono verificati 23 eventi estremi, di cui 15 casi di trombe d’aria, con 4 morti, diversi feriti e ingenti danni. Nell’area urbana di Firenze 11 eventi estremi tra allagamenti, danni per pioggia alle infrastrutture e danni da trombe d’aria. Nonostante ciò, in Toscana continuano a ricevere sussidi ambientalmente dannosi piccole centrali alimentate esclusivamente a fonti fossili, come quelle delle isole del Giglio e Capraia, Portoferraio“, concludono gli attivisti.

Il presidente della Regione Toscana

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nel commentare la notizia relativa all’azione degli attivisti, ha commentato: “È stato imbrattato il Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale, simbolo della democrazia in Toscana. È stata unanime la condanna di tutte le forze politiche e ringrazio i partiti, i cittadini e le associazioni, per lo spirito di unità nel ripudiare questo gesto, testimoniando assoluta solidarietà alle istituzioni della Regione. Ringrazio le forze dell’ordine che hanno identificato i responsabili. Fra le parole espresse dall’imbrattatura vi è la contestazione al rigassificatore di Piombino. Preciso con chiarezza e forza che non mi farò intimidire da nessuno nel portare avanti il mio compito di commissario dell’opera, che ci rende più indipendenti dal gas della Russia con 5 milioni di metri cubi l’anno“.

Un’opera realizzata secondo tutte le procedure previste dalla legge e come tale sento di interpretare il ruolo che mi è stato affidato – precisa il governatore -. La Toscana è terra di civiltà, di confronto e rispetto delle idee altrui. Ma altresì è inaccettabile la dissacrazione dei luoghi simbolo della nostra libertà e partecipazione democratica”. 

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