Cronaca

Bimbo morto nel crollo di una palazzina a Torino: il papà: “Lì non funzionava nulla, c’era puzza di gas”

"Avevamo già l’appuntamento per traslocare. Vogliamo giustizia"

Non c’è pace per la famiglia del piccolo Aron, il bimbo morto nel crollo di una palazzina in via Bramafame in zona Madonna di Campagna a Torino. “Vogliamo giustizia. Erano qui a Torino per iniziare una nuova vita, oggi avevano un appuntamento per trovare un’altra casa perché lì non funzionava niente. Aveva sentito l’odore di gas“. A parlare è Genci Tila, il papà di Aron.

Crollo palazzina a Torino: la disperazione del padre di Aron

La famiglia albanese era arrivata nel capoluogo solo nella serata di lunedì da Carinola, in provincia di Caserta. Avevano pattuito il prezzo dell’appartamento, una mansarda in uno stabile non lontano dallo stadio della Juventus. “Aveva sentito l’odore di gas. Però non è scoppiata la loro bombola, ma quella giù sotto. È scoppiata giù sotto” aggiunge il cugino della mamma di Aron, Nertila, ora ricoverata al Cto.

Loro venivano da Napoli, erano qui a Torino per iniziare una nuova vita. Il papà di Aron aveva già un lavoro pronto con una ditta come operaio, ieri era andato per iniziare” precisa.

“Vogliamo giustizia”

Genci, 40 anni, era ricoverato all’ospedale Maria Vittoria ed è stato dimesso oggi. L’uomo ha sposato Nertila nel 2012, i due fratellini di Aron, più grandi, hanno 11 e 15 anni. La famiglia Appena arrivati dal lungo viaggio, infatti, la famiglia Tila aveva deciso che in quel sottotetto di strada del Bramafame non potevano restare tutti e cinque. Troppo piccolo “e dovevano trovare altra casa, là dentro non funzionava niente. Oggi avevano appuntamento con l’agenzia. Vogliamo giustizia e un aiuto per fare i documenti e le varie cose. Dobbiamo portare la bara in Albania“.

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