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Boomerissima, Alessia Marcuzzi vuole accanto il figlio Tommaso Inzaghi

La conduttrice è pronta a sbarcare in Rai con il nuovo format

Alessia Marcuzzi è pronta a sbarcare in Rai, dopo l’addio a Mediaset, con il nuovo format Boomerissima e, intervistata da Il Giornale, rivela che al suo fianco vorrebbe il figlio Tommaso Inzaghi.

Boomerissima, Alessia Marcuzzi vuole il figlio Tommaso Inzaghi

Alessia Marcuzzi è pronta al grande ritorno sul piccolo schermo, questa volta in Rai, dopo l’addio a Mediaset di un anno fa. La conduttrice sbarcherà infatti su Rai2 con il nuovo show Boomerissima, che metterà a confronto costumi e stili di vita di differenti generazioni. Un programma da lei ideato e intervistata da Il Giornale, ha svelato alcuni dettagli sul format. In questa nuova avventura televisiva, vorrebbe coinvolgere anche il figlio Tommaso Inzaghi, nato dalla relazione con Simone Inzaghi.

Ha spiegato, infatti, che l’idea alla base di Boomerissima, è nata proprio nel confronto con lui: “Se porterò Tommaso? Forse sì. Lo spero. Farò di tutto per costringerlo. Del resto, l’idea del programma mi è venuta proprio dal confronto con lui. Da quei classici discorsi che si fanno a casa con i figli: Ai miei tempi era diverso, la musica era più bella… E, poi, se viene lui magari si porterà pure i suoi amici”. Ma come è strutturata la trasmissione? A rivelarlo, la stessa conduttrice: “Sarà divisa in tre parti: lo studio, la strada dove andrò a prendere delle persone e un pezzetto di casa mia, cioè non proprio la mia, sarà ricostruita (con una scenografia)“.

Di cosa parla il nuovo programma Boomerissima

Alessia Marcuzzi ha svelato: “È un programma che mi sono cucito addosso, l’ho scritto da sola insieme ai miei autori. Sarà un varietà che racconta musica, film, spot, oggetti, mode, fatti di cronaca“. Si è occupata, infatti, personalmente della scrittura, affiancata dai suoi autori.  “Sarà un varietà che racconta musica, film, spot, oggetti, mode, fatti di cronaca. Ci saranno ospiti nazionali e internazionali, ricordi, travestimenti, sfide tra generazioni, ma più che sfide si tratta di punti di incontro perché tante cose che fanno i ragazzi di oggi, anche se non lo sanno, sono le stesse che facevamo noi da giovani. E sarà bello vedere come si incrociano le situazioni, i vissuti“.

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