Cronaca
Tendenza

Oggi il cambio di colore: la Campania rischia la zona rossa, ecco cosa potrebbe succedere

La Campania passa in zona rossa? Da quando e cosa cambia. Oggi il report dell'Istituto Superiore di Sanità

La Campania rischia la zona rossa? Ed, eventualmente, da quando? In tal senso sarà particolarmente importante la giornata di oggi, venerdì 26 febbraio. È atteso per oggi il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità decisivo per decretare l’eventuale passaggio dalla zona arancione a quella rossa.

 Inoltre, nel primo pomeriggio, è in programma la consueta diretta del governatore Vincenzo De Luca il quale, presumibilmente, ribadirà quanto detto nei giorni scorsi a proposito degli assembramenti in Campania.

Campania in zona rossa, i rischi

Nell’ultima settimana la Campania ha fatto registrare un incremento dei positivi al Covid, con una percentuale di contagi di circa il 10% sul numero di tamponi processati. Solo ieri, giovedì 25 febbraio, il bollettino dell’Unità dei Crisi regionale ha segnalato 2385 nuovi positivi su 23649 tamponi analizzati.

Anche Luigi de Magistrissindaco di Napoli, ha accennato alla possibilità di un ritorno in fascia rossa per la Campania: “È chiaro che i contagi stanno salendo ed è verosimile, se continuano a salire, che ritorneremo, mi auguro per un periodo limitato, in una zona rossa”.

Cosa cambia in zona rossa

Se dovesse scattare la zona rossa (da lunedì 1 marzo), sarebbero vietati tutti gli spostamenti (anche all’interno del proprio comune di residenza) se non per motivi di lavoro, salute o altre urgenze. Resterebbero chiusi al pubblico bar ristoranti che potrebbero lavorare solo su asporto e a domicilio. 

Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento. Vietati tutti gli spostamenti, anche per far visita ad amici o parenti, che comportino l’uscita dalla Regione in cui si vive o in cui si ha la residenza.

Sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità individuati. La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi “di vicinato” (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti.

Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.


Tutte le notizie sul coronavirus

Il sito del Ministero della Salute

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio