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C’è posta per te: gli argomenti sensibili garantiscono un futuro al programma

C’è posta per te: gli argomenti sensibili garantiscono un futuro al programma. La storia in questione ne ha ricordata un’altra molto simile, andata in onda nel 2020. Una vicenda sulla quale ci siamo soffermati soprattutto sul tentativo di Maria De Filippi di “ammorbidire” una madre, che usò una terminologia inaccettabile nei confronti della figlia omosessuale e della sua relazione con una ragazza. Andiamo a scoprire maggiori dettagli.

C’è posta per te: gli argomenti sensibili garantiscono un futuro alla trasmissione

Anche in questo caso, Maria De Filippi ha provato ad entrare, per quanto possibile, in empatia con la madre di Luana, utilizzando anche delle battute “Che disastro che ci è capitato, eh, vero?”, non sminuendo certo la gravità del suo pensiero, per arrivare all’agognato abbraccio tra madre e figlia, che però è arrivato con Damilka tenuta rigorosamente a distanza e con l’uscita dallo studio che è avvenuta addirittura “a turni” per non correre il rischio che la signora interagisse anche un minimo con la compagna della figlia.

Una frase della madre, durante l’abbraccio della figlia “Non era questo che volevo da te” ha fatto chiaramente intendere che il ricongiungimento tra madre e figlia è stato un momento di tregua momentanea, con la signora che, al 99,9%, non arretrerà di un millimetro per quanto riguarda il futuro.

Ce lo chiediamo anche in questo caso, se l’empatia, o l’ironia, sono mezzi di persuasione corretti per affrontare storie di questo tipo. Sono solo domande, non abbiamo risposte certe.

In alcuni casi del passato, Maria De Filippi, ad esempio, utilizzò, invece, il “pugno duro” contro alcuni destinatari della lettera, dicendo loro chiaramente quello che pensava, senza giri di parole.

Il futuro di C’è posta per te è garantito anche da questo, dalla capacità di aprire delle discussioni su argomenti che, purtroppo, sono ancora lontani dalla visione di un mondo sentimentale moderno e sul modo di trattarli per cercare di risolverli.

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