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Tonno in scatola, qual è la marca migliore? Ecco la classifica per non sbagliare

La classifica delle migliori marche di tonno scatola: qual è la più buona secondo la classifica stilata da Altroconsumo

Quali sono le migliori marche di tonno in scatola? Prova a rispondere il portale specializzato Altroconsumo che ha pubblicato una classifica con le 24 marche migliori di tonno in scatola. La classifica è stata stilata rendendo in considerazione diversi aspetti tra cui la completezza delle informazioni riportate sull’etichetta, le caratteristiche organolettiche, come sapore, odore e consistenza, e la sicurezza, data dalla freschezza della materia prima e l’eventuale presenza di metalli o di istamina.

Tonno in scatola, la classifica delle migliori marche

Il tonno in scatola, soprattutto durante il periodo estivo, è uno degli alimenti maggiormente utilizzati dagli italiani. In particolar modo ne vengono consumati in media 2,67 chilogrammi all’anno, per un totale di 160mila tonnellate, stando ai dati forniti dall’Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare (Ancit). Ma vediamo qual è il migliore e quale conviene comprare in relazione al rapporto qualità prezzo.

La classifica

Di seguito la classifica con le migliori marche di tonno in scatola:

  1. As Do Mar Tonno Trancio Intero
  2. As Do Mar Tonno All’olio Di Oliva
  3. Selex Tonno All’olio Di Oliva
  4. Callipo Tonno All’olio Di Oliva
  5. Fratelli Carli Tonno All’olio Di Oliva
  6. Rio Mare Tonno All’olio Di Oliva Pescato A Canna
  7. Consorcio Tonno In Olio Di Oliva
  8. Conad Piacersi Tonno Leggero In Una Goccia Di Olio Di Oliva
  9. Nostromo Tonno All’olio Di Oliva
  10. Angelo Parodi Trancio Di Tonno In Olio Di Oliva
  11. Rio Mare Tonno All’olio D’oliva
  12. Nostromo Basso In Sale Tonno All’olio Extravergine Di Oliva
  13. Ardea Tonno All’olio Di Oliva
  14. Palacio De Oriente Tonno In Trancio
  15. Mare Aperto Tonno All’olio Di Oliva
  16. Coop Tonno Leggero Pescato A Canna Solo Un Filo Di Olio Di Oliva
  17. Rio Mare Leggero Tonno All’olio Extravergine Di Oliva
  18. Nixe (Lidl) Tonno All’olio Di Oliva
  19. Mareblu’ Leggero Solo Un Filo D’olio D’oliva
  20. Mareblu’ Vero Sapore Tranci Di Tonno Olio Extravergine Di Oliva
  21. Carrefour Tonno A Pinne Gialle All’olio Di Oliva
  22. Pescantina Tonno All’olio Extravergine Di Oliva Biologico
  23. Maruzzella Tonno In Olio Di Oliva
  24. Athena (Eurospin) Tonno All’olio Di Oliva

In totale sono stati analizzati 24 prodotti. Le prime due posizioni della classifica sono occupate da due prodotti differenti di As Do Mar, mentre al terzo posto troviamo una private label, ossia Selex. Per quanto riguarda il miglior acquisto Altroconsumo premia Ardea Tonno All’Olio d’Oliva che ha ottenuto un punteggio di 65, risultando essere di buona qualità, ed è venduto ad un prezzo medio di soli 0,66 € a confezione.

Come scegliere il tonno in scatola

Pronto all’utilizzo, facile da preparare, saporito; il tonno sott’olio rappresenta una soluzione rapida e intelligente per consumare un pasto sano, senza doversi scomodare ad accendere i fornelli. Non va dimenticato però che c’è tonno e tonno; a partire dal prezzo, passando per la materia prima, ogni prodotto è diverso dall’altro. Ecco una guida per orientarsi in questo vero e proprio oceano di proposte.

Tonno pinna gialla o tonnetto striato?

Il tonno pinna gialla e il tonnetto striato sono le due specie più presenti nelle conserve di tonno che compaiono sugli scaffali di supermercati e discount italiani. Non si tratta di una scelta facile: sebbene il tonno pinna gialla venga considerato dagli esperti un prodotto di grande pregio, non si può dire che navighi in buone acque ed infatti rientra fra le specie dichiarate “prossime alla minaccia” dall’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura). Il tonnetto striato è una scelta più sostenibile; i suoi stock ittici godono di maggiore salute e per questo motivo non viene classificata fra le specie a rischio di estinzione. Tuttavia, le sue carni vengono considerate meno appetibili da un punto di vista sensoriale rispetto a quelle del tonno pinne gialle.

Nel nome della sostenibilità

Le informazioni presenti sul packaging della scatoletta di tonno sono un’ulteriore freccia al nostro arco per operare una scelta consapevole. Oltre alla specie, sarebbe bene ricevere chiarezza sulla zona di pesca, che può essere indicata in etichetta come “Zona FAO” o per esteso; esistono infatti zone di pesca “consigliate” (Pacifico occidentale e centrale: FAO 61, 71, 81) e altre “sconsigliate” (Oceano Atlantico: FAO 31, 34, 41, 47; Oceano Indiano: FAO 51, 57), in funzione delle condizioni della popolazione locale dei tonni.

La sostenibilità può essere anche valutata in base al metodo di pesca: fra i metodi di pesca più utilizzati c’è la pesca con reti a circuizione con utilizzo di FAD. I FAD (Fish Aggregating Device) sono oggetti galleggianti costruiti per attirare pesci e altre specie marine: possono variare da semplici zattere di bambù, a grandi piattaforme dotate di sonar e radar e vengono usati per attirare i tonni in un unico punto, per poi prelevarli con ampie reti, chiamate “reti a circuizione”. Questo metodo di pesca, essendo poco selettivo, è responsabile di innumerevoli morti accidentali di altre creature acquatiche, tra le quali giovani tonni, squali, delfini e tartarughe marine. Anche la pesca con palamiti (o palangari) si scontra con il concetto di sostenibilità: i palangari sono cavi di nylon lunghi fino a 100 km con attaccate fino a 3.000 lenze, che terminano con ami. Oltre il 20% delle catture effettuate con questo sistema può essere rappresentato da specie in pericolo come squali e uccelli marini. Esistono però metodi di pesca che tengono in maggiore considerazione la salute dell’ecosistema marino: la pesca a canna e la pesca con reti a circuizione su banchi liberi, senza utilizzo di FAD, sono sistemi di pesca molto selettivi, che riducono al minimo le catture accidentali e limitano l’impatto della pesca sull’ambiente.

Leggere l’etichetta

Se è vero che molte informazioni utili non sempre figurano sulla scatoletta, in quanto a discrezione del produttore, non dobbiamo commettere l’errore di sottovalutare il peso che le informazioni obbligatorie possono avere sulle nostre scelte.

Ad esempio, potrebbe essere utile in fase di acquisto fare caso al peso sgocciolato dichiarato in etichetta e scegliere di conseguenza: fra due prodotti, a parità di peso netto e di prezzo, il peso sgocciolato può rappresentare la chiave per scegliere il prodotto più conveniente.

Anche l’etichetta nutrizionale merita le nostre attenzioni, soprattutto se abbiamo particolari esigenze in termini di dieta. Non tutti i tonni sott’olio sono uguali dal punto di vista nutrizionale; ad esempio, rispetto al tonno tradizionale sgocciolato del suo olio, il tonno con un filo d’olio apporta meno calorie e meno grassi, perché è meno impregnato di olio. Anche il sale va tenuto d’occhio: viene aggiunto dai produttori per insaporire il tonno e non per favorire la sua conservazione, che è invece garantita dalla sterilizzazione delle scatolette. Dato che la quantità di sale può variare parecchio da un prodotto all’altro, potremmo decidere di mettere nel nostro carrello la scatoletta che ne contiene meno, a beneficio della nostra salute.

Tonno in tavola

Per quanto sia buono e salutare, il tonno sott’olio è pur sempre pesce trasformato e, in quanto tale, le linee guida per una sana alimentazione del Crea consigliano un consumo di 50 grammi di prodotto sgocciolato a settimana, ovvero una scatoletta.

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