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Il 4 febbraio del 1945 si diede inizio alla conferenza di Jalta, leggendario vertice della Seconda Guerra Mondiale

La conferenza di Jalta fu un vertice tenutosi dal 4 all'11 febbraio 1945 presso Livadija, in Crimea, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ecco alcuni tratti biografici

«Se avessimo passato dieci anni a compiere ricerche non avremmo potuto trovare un posto peggiore». Così si lamentò il Primo Ministro britannico Winston Churchill quando arrivò a Jalta, il 4 febbraio 1945, luogo prescelto per l’incontro con Franklin D. Roosvelt e Iosif Stalin dove si sarebbe dovuto decidere la nuova fisionomia del mondo dopo l’ormai prossima fine della Seconda Guerra Mondiale.

4 febbraio 1945: si tenne la conferenza di Jalta

La conferenza di Jalta fu un vertice tenutosi dal 4 febbraio all’11 dello stesso mese 1945 presso Livadbija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull’assetto futuro della Polonia, e sull’istituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. La conferenza era identificata nei documenti segreti con il nome in codice “Argonaut”.


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Churchill, Roosevelt e Stalin a Jalta.

I tre protagonisti furono Franklin Delano RooseveltWinston Churchill e Iosif Stalin, capi rispettivamente dei governi degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito e dell’Unione Sovietica.

Lo svolgimento della famosa conferenza e le decisioni politico-diplomatiche che furono raggiunte hanno dato luogo ad accese controversie in sede di analisi storiografica e di polemica politica internazionale. Per alcuni considerata l’origine della Guerra fredda e della divisione dell’Europa in blocchi contrapposti a causa soprattutto dell’aggressivo espansionismo sovietico, la conferenza di Jalta, secondo altri analisti, politici e storici rappresentò invece l’ultimo momento di reale collaborazione tra le tre grandi potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, i cui risultati sarebbero stati vanificati soprattutto a causa di una serie di decisioni prese da parte occidentale, e di situazioni verificatesi nei mesi seguenti del 1945.

Fatti antecedenti


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La sala conferenze.

Si erano già incontrati due anni prima, verso la fine del 1943, nella Conferenza di Teheran. I nazisti si erano lasciati alle spalle una campagna per lo più bruciata e dietro le facciate eleganti i palazzi della Crimea erano polverosi e fatiscenti. Si incontrarono nel Palazzo di Livadija che era stato la residenza estiva di Nicola II a Jalta, città sul Mar Nero quasi interamente distrutta dalla guerra.

Il dopo Jalta

Con un Roosvelt stanco e malato, infatti sarebbe morto due mesi dopo, i colloqui iniziarono senza un ordine del giorno preciso: si discusse del destino della Germania, della Polonia, della Jugoslavia e dell’intervento dell’URSS in Giappone. Fra i tre leader persistevano forti differenze ideologiche e culturali.



Nelle decisioni prese, è ormai riconosciuto da diversi storici che Stalin ebbe la meglio: sulla divisione della Germania venne previsto che la porzione francese venisse stabilita non nella zona di competenza dell’URSS; l’URSS ottenne di estendere i suoi confini in Polonia mentre questa venne compensata a occidente e ottenne che il governo della Polonia venisse fatto sulla base del governo ombra che si trovava a Mosca e non sulla base di quello che si trovava a Londra.

Come scrisse Indro Montanelli in un editoriale sul Giornale per ricordare i quarant’anni dalla Conferenza, Yalta per alcuni, i sovietici, «fu un fasto», per altri, gli occidentali, «un lutto». La Conferenza di Jalta terminò l’11 febbraio del 1945.


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Roosevelt tornò a casa presentando l’incontro al Congresso come un successo e una vittoria della pace ma morì prima di partecipare alla conferenza successiva, quella di Potsdam. Churchill interruppe i colloqui per rientrare nel Regno Unito e accogliere i risultati elettorali: vinsero i laburisti e a Potsdam tornò il nuovo primo ministro Clement Attlee.

La “cortina di ferro”


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La situazione da lì in poi cambiò piuttosto velocemente: Il 5 marzo del 1946 Churchill pronunciò il celebre discorso della “cortina di ferro” e così ebbe effettivamente inizio la Guerra Fredda. Egli fu l’ultimo protagonista della Conferenza di Jalta a morire, nel gennaio del 1965 dopo essersi ritirato a vita privata. Stalin era morto il 5 marzo del 1953. L’anno prima era stata decisa la chiusura del confine tra Berlino Ovest e Berlino Est.

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