Economia

Continental presenta gli pneumatici del futuro (ma taglia posti di lavoro)

Il mercato mondiale dell’automotive sta vivendo una fase contraddittoria: da un lato c’è grande interesse verso lo sviluppo delle nuove soluzioni di mobilità, all’insegna di tecnologia e attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale. Dall’altro, però, il presente è quasi stagnante e molte imprese vivono una condizione complessa che sta mettendo a repentaglio anche i posti di lavoro.

Continental a metà, tra prospettive e difficoltà. L’emblema di quanto descritto è la Continental, storica azienda tedesca produttrice di pneumatici e non solo: se le vendite sono stabili per i modelli di gomme, distribuiti con successo anche sulle piattaforme di eCommerce come www.euroimportpneumatici.com, il Ceo Elmar Degenhart ha comunicato ufficialmente che la società “sta attraversando un momento di crisi per la difficoltà del settore dell’auto in Germania e per il passaggio sistemico alla mobilità elettrica”, che ha avuto conseguenze soprattutto per la produzione di componenti di vecchio tipo.

Un piano aziendale per ridurre i costi. Un colpo duro che avrà forti ripercussioni anche sociali, perché per rispondere a questi problemi è stato presentato un piano di riduzione dei “costi di produzione di 500 milioni di euro l’anno a partire dal 2023″ e una riorganizzazione strutturale dei posti di lavoro, con 20 mila dipendenti a livello mondiale che finiscono “sotto esame” e a rischio taglio. Si tratta quasi del 10 per cento del totale degli impiegati Continental (244 mila persone in tutto il mondo), che potrebbe provocare scossoni anche in Italia.

Gli impianti a rischio chiusura: c’è anche Pisa. Secondo quanto anticipato, in Germania rischiano la chiusura l’impianto di pompe ad alta pressione a Rodez (540 persone attualmente impiegate) e una fabbrica di iniettori diesel a Limbach-Oberfrohna (1.230 lavoratori), mentre negli USA si prevede la cessazione delle produzioni di iniettori diesel a Newport News, in Virginia, e degli impianti frenanti idraulici a Henderson, nel North Carolina (rispettivamente 740 e 650 dipendenti). Tra gli stabilimenti menzionati c’è anche quello di Pisa, dove Continental elabora iniettori per motori a benzina e dà lavoro quasi a mille persone: per ora Degenhart ha rassicurato gli animi, spiegando che “l’azienda cercherà di offrire ai dipendenti coinvolti da queste chiusure opportunità alternative presso altri stabilimenti”, ma ha dovuto anche ammettere che non sono esclusi “licenziamenti come extrema ratio”.

Le soluzioni futuristiche per gli pneumatici Continental. Il quadro del presente e dell’immediato futuro sembra piuttosto fosco, e la speranza è affidarsi alle sfide più innovative per invertire la rotta e di puntare sul segmento che offre maggiori soddisfazioni, quello delle gomme: è forse anche seguendo questa prospettiva che Continental sta dedicando molti sforzi all’elaborazione di soluzioni iper tecnologiche a supporto della mobilità di domani, presentate anche nel corso dell’ultimo Salone di Francoforte.

Il concept delle gomme CARE. In particolare, l’azienda tedesca ha rivelato lo sviluppo dello pneumatici CARE (acronimo di Connected Autonomous Reliable Electried, ovvero pneumatico Connesso, Autonomo, Affidabile ed Elettrico) che, grazie a sensori integrati nella struttura del battistrada, monitorano le caratteristiche della gomma e informano in tempo reale il guidatore in caso di irregolarità. In particolare, la tecnologia segnala un livello insufficiente di pressione di gonfiaggio, un’usura eccessiva del battistrada, la presenza di forature, uno sbalzo pericoloso di temperatura e così via.

Gli pneumatici che si gonfiano da soli. Oltre a questo aspetto di sicurezza, poi, Continental ha studiato anche la tecnologia PressureProof per analizzare e gestire il gonfiaggio delle gomme, provvedendo in automatico a regolare la pressione adattandola anche alle diverse esigenze e caratteristiche di guida.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio