Cronaca

Coronavirus, case per anziani a Bergamo: “600 decessi su 6400 posti letto”

In provincia di Bergamo nelle case per anziani si vive una situzione “drammatica” in soli venti giorni hanno visto oltre 600 decessi su 6.400 posti letto. I responsabili delle Rsa bergamasche hanno inviato una lettera di richiesta di sostegno all’Ats e alla Regione Lombardia.

Case per anziani a Bergamo: “600 decessi su 6400 posti letto”

Nella lettera del 25 marzo: “Mentre scriviamo la situazione continua ad evolvere in peggio. Siamo in ginocchio anche sul versante operativo perché quasi duemila dei cinquemila operatori risultano assenti per malattia, quarantena o isolamento”.

Anche in altre regioni la situazione non è rosea. La Liguria ha la più alta percentuale di anziani deceduti in Italia. La regione di Genova ha affidato a un esperto il piano per la supervisione della sicurezza nelle residenze per anziani, dove è più alto il rischio di una diffusione del contagio e dove gli ospiti sono più fragili.

Il geriatra Ernesto Palummeri

Il geriatra Ernesto Palummeri, nella sede di Alisa, sta prendendo atto della situazione di ciascuna Rsa: “Avrò un quadro completo a breve, ma al momento sta emergendo che in più della metà delle strutture non si registrano persone positive, ma solo qualche caso sospetto di ospiti con febbre e tosse che sono sotto osservazione. Il dato più rilevante e diffuso che sta emergendo è la carenza di dispostivi di protezione, stiamo terminando il censimento per iniziare da lunedì la distribuzione”.

Due casi preoccupano Palummeri, quelli nelle Rsa di Borghetto Santo Spirito (Savona) e di Brugnato (La Spezia): “In queste due residenze la situazione è molto critica risultano decessi e contagi”.


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