Cronaca

Coronavirus, Conte: “Non ci sarà più un lockdown generalizzato”

Non ci troveremo più ad affrontare un lockdown generalizzato”, ad affermarlo il premier Giuseppe Conte a Cernobbio al Forum Ambrosetti.

Coronavirus, parla il premier Conte: “Non ci sarà più un lockdown generalizzato”

“I numeri continuano ad essere non trascurabili ma non siamo più davanti all’esplosione della pandemia. Ci siamo strutturati con un sistema di monitoraggio che ci permetterà di intervenire in modo mirato e circoscritto”, ha aggiunto. Conte ha poi sottolineato che “gli italiani sono stati bravi a rispettare le regole.

Contagi? Dovuti a “distrazioni agostane”

Commentando i dati relativi ai nuovi casi di coronavirus, il premier ha osservato come “i contagi che stiamo contando in questi giorni” siano il frutto delle “distrazioni agostane. Ma l’Italia ancora una volta dimostra di essere stata abbastanza responsabile perché il numero dei contagi rispetto ad altri paesi limitrofi è nettamente inferiore”, ha detto.

Incertezza economica e la sfida della crescita

Osservando il quadro economico provocato dalla pandemia, Conte ha spiegato che “la vera sfida che ci attende è quella di affrontare i nodi strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere. La congiuntura economica continua a presentare un quadro estremamente complesso e gli esperti sottolineano come sia caratterizzata da fattori di persistente incertezza. Nessuno può dire oggi quando usciremo da questo quadro negativo economico. Ma la sfida è vincere i nodi strutturali, non tornare come prima della crisi“, ha ammesso.

Come usare il Recovery Fund

Secondo Giuseppe Conte il governo ha “le idee molto chiare” su come utilizzare i fondi del Recovery Fund. “Non chiediamo soldi europei per abbassare le tasse ma per realizzare progetti di ripresa e rilancio del Paese che rimangano in eredità alle generazioni future”, ha detto il premier. “Oltre il 35% delle risorse disponibili sarà allocato per supportare progetti green”.

Emergenza non solo sanitaria

Non meno che dall’emergenza sanitaria, Conte ha ammesso di essere stato preoccupato per quella sociale ed economica. “Se proprio devo dirla tutta a parte l’emergenza sanitaria che si è subito rivelata, a me ha preoccupato molto quella economica e la tenuta sociale del sistema, non sapevamo in termini di ordine pubblico cosa sarebbe successo”.

Secondo il premier “è stata la sfida più pesante dal dopoguerra a oggi, ma anche una sfida che ha sollecitato complesse risposte del nostro sistema. La tenuta dell’ordine pubblica è stata un’incognita che ha sempre pesato anche nelle nostre valutazioni perché in un sistema democratico imporre misure restrittive in lockdown significa esporsi a uno spazio di incognite”, ha detto.

“Risposta di politica fiscale all’altezza”

Conte ha parlato anche delle azioni del governo di fronte alla pandemia e alla crisi che essa ha generato. “Abbiamo anche predisposto una risposta di politica fiscale a sostegno della economia all’altezza della sfida. Abbiamo agito su molti fronti con risorse cospicue per proteggere l’economia e la società. Abbiamo ritenuto che progettare un qualsiasi rilancio sarebbe stato impossibile senza misure di sostegno adeguate e proporzionate”, ha detto.

La richiesta alle imprese

Con le nostre norme abbiamo chiesto alle imprese il mantenimento del livello occupazionale per tutto il tempo in cui ci sono sussidi pubblici. Dopo di che servono interventi strutturale, penso alla riforma degli ammortizzatori sociali”, ha sottolineato Conte in merito alle misure economiche.


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