Cronaca

Coronavirus, il virologo Palù: “In Italia ceppo particolarmente contagioso. Conviveremo per generazioni”

In Italia gira un ceppo particolarmente contagioso. Con il Coronvirus conviveremo per generazioni”. Ad affermarlo, Giorgio Palù, l’ex presidente della società europea di virologia e attualmente docente dell’Università di Padova.

Coronavirus, l’allarme del virologo Palù

Giorgio Palù, mette subito in chiaro: “C’è chi drammatizza e chi minimizza, io non faccio il tifo“, dice in un’intervista a La Stampa. E in effetti se da un lato contraddice il “cauto” Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, che sostiene che i nuovi focolai non siano causati dall’immigrazione, dall’altro non sposa nemmeno la teoria di Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele, per cui il virus ha perso di carica virale.

Virus in Italia più contagioso

Rispetto al virus iniziale di Wuhan quello che gira in Italia ha un’unica mutazione dimostrata: è più contagioso. Non sappiamo ancora se successivi sviluppi lo abbiano reso meno virulento. Per ora dobbiamo pensare che ogni cambiamento non è dovuto al virus, ma all’ambiente e alle protezioni, che è bene mantenere”, dice Palù.

I nuovi focolai? Vengono soprattutto dall’estero – Africa e Balcani -, solo in alcuni casi sono anche autoctoni. Per quanto riguarda l’identikit dei nuovi contagiati: asintomatici e under 40. “Solo il 5 per mille finisce in rianimazione e rischia la morte, sopra i 75 anni“, dice Palù. Secondo il virologo lo scenario più probabile è che il virus continui a circolare senza diventare ancora più virulento.

“Conviveremo con questo virus per generazioni”

Per questo è vietato abbassare la guardia, “soprattutto fino al vaccino” che però, secondo lo scienziato, sarà disponibile per tutta la popolazione almeno tra due anni. Per sconfiggere i nuovi focolai, che definisce “pericolosi”, propone di rendere obbligatoria l’app Immuni e tracciare i contatti dei positivi, “senza limiti di privacy”.

Non vede però il pericolo della seconda ondata in vista della riapertura delle scuole. A proposito cita un articolo di Scienze, secondo cui i bimbi sono meno contagiosi. La sua ricetta per il ritorno in classe? Distanze, aerazione, insegnanti con la mascherina, studenti senza.


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