Cronaca

Ddl Zan affossato in Senato: scoppia la polemica sulla reazione in Aula

Il Ddl Zan si ferma in Senato: la reazione di alcuni senatori scatena una polemica

Ddl Zan affossato al Senato. La reazione di alcuni senatori alla votazione di oggi in aula che ha fatto passare la tagliola proposta da Lega e Fratelli d’Italia ha scatenato una ondata di polemiche sul web da volti noti della politica e dello spettacolo.

Ddl Zan: la tagliola di Lega e FdI segna la fine

Il ddl Zan non verrà discusso. La “tagliola” con voto segreto richiesta da Lega e FdI ha funzionato mandando “al mittente” il disegno di legge contro la transomofofobia. Il Senato l’ha approvata con 154 voti a favore, 131 contrari e 2 astenuti.

Ddl Zan: polemica sulla reazione dei senatori

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha espresso su Twitter il suo sconcerto per “lo spettacolo” offerto dall’aula del Senato, paragonandolo alla Corrida. Anche Chiara Ferragni è molto critica e sull’applauso e ha affidato a una storia Instagram il suo parere in merito: “E queste persone che dovrebbero tutelare i nostri diritti esultano quando il Ddl Zan viene affossato. Schifo.” “Ma il Renzi che si proclamava paladino dei diritti civili è lo stesso che oggi pare sia volato in Arabia Saudita mentre si affossava il DDL Zan? per celebrare la libertà di parola organizziamo una partitella a scarabeo con Kim Jong-un? Gran tempismo. Comunque bravi tutti” scrive Fedez su Twitter.

Le razioni della politica

Il segretario del Pd Enrico Letta è lapidario: “Hanno fermato il futuro” scrive su Twitter. “Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà.” Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, parla di “passaggio a vuoto su un percorso di civiltà” e invita chi ha contribuito al “sabotaggio” di “rendere conto davanti al paese“.

Mara Carfagna, ministra del Sud e della coesione territoriale, afferma che: “Potevamo avere una buona legge contro la discriminazione di gay e trans, non l’abbiamo per la rigidità ideologica di due minoranze: chi voleva una legge-manifesto e chi non voleva nessuna legge. Il braccio di ferro sui diritti non premia nessuno.

Alessandro Zan: “le responsabilità sono chiare”

“Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il #ddlZan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare.” scrive lapidario Alessandro Zan.

Cosa succede ora

La cosiddetta ‘tagliola’ è una procedura parlamentare che può condizionare di fatto la sorte di un provvedimento. È prevista dall’articolo 96 del regolamento del Senato e, in sostanza, prevede che, conclusa la discussione di un provvedimento, non si proceda all’esame degli articoli e al voto degli emendamenti, come da prassi. Se la ‘tagliola’ viene approvata, il disegno di legge si arena perché a quel punto, fermandosi l’iter parlamentare, quella votazione corrisponde a una bocciatura del provvedimento. Di conseguenza si deve ricominciare da  zero ma bisogna aspettare almeno 6 mesi, per una proposta di legge che, una volta depositata, deve essere calendarizzata da uno dei due rami del Parlamento per la discussione.

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