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Crisi di governo, Conte al Senato: “Se mi date fiducia vi assicurerò il mio cuore”

Il discorso di Conte al Senato della Repubblica sulla crisi di Governo. Il premier punta ad incassare anche la fiducia dai senatori

Questa mattina Giuseppe Conte ha tenuto il discorso sulla fiducia al Senato della Repubblica. Dopo i 321 voti favorevoli ottenuti alla Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri punta ad ottenere lo stesso risultato anche in Senato. Alle 9.30 il premier ha parlato ai senatori, ripercorrendo sostanzialmente la traccia del suo intervento di apertura di ieri alla Camera.

Crisi di governo, il discorso di Conte al Senato della Repubblica

La seduta si è aperta con un minuto di raccoglimento in memoria di Emanuele Macaluso, storico dirigente del Partito Comunista Italiano, deceduto nelle scorse ore. Macaluso è stato ricordato anche dal premier che ha dichiarato: “Anche chi non ne ha condiviso le idee può convenire che sia stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana”. Accanto a Conte ci sono i ministri Franceschini, Speranza, Guerini, Bonafede, Di Maio, Lamorgese, D’Incà e Amendola. Ai loro posti regolarmente Matteo Salvini e Matteo Renzi.

Conte ha ribadito che il governo, di fronte alla pandemia Covid, ha dovuto “operare delicatissimi, faticosissimi, bilanciamenti dei principi e dei diritti costituzionali. In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici. Abbiamo coltivato un costante e serrato dialogo con tutti i livelli istituzionali, a partire dalle Autorità regionali sino a quelle comunali, nella consapevolezza che solo praticando indefessamente il principio di leale collaborazione sarebbe stato possibile perseguire strategie di intervento efficaci, considerato che le competenze in materia di gestione sanitaria sono rimesse primariamente alle Regioni”.

“Parleremo di Next Generation Eu e della svolta irreversibile impressa alla politica europea, inaugurando un nuovo corso, alla prossima Conferenza sul futuro dell’Europa. Ho già rilevato che il dialogo tra politica e scienza è diventato particolarmente intenso. La politica è stata chiamata ad assolvere alla sua più nobile missione, di operare scelte per il bene comune, alcune delle quali di portata oserei dire tragica. Registriamo un aumento del 6,7% degli immatricolati nelle università del Sud”.


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Gli aiuti al Sud

“Abbiamo introdotto e portato a regime, fino al 2029, per la prima volta, la fiscalità di vantaggio per tutte le imprese che operano nel Mezzogiorno, con un taglio dei contributi previdenziali del 30% per i primi 3 anni e poi a calare. Noi non siamo meridionalisti per vocazione intellettuale, se non corre il Mezzogiorno non corre l’Italia”. 

Più fondi per i ristori alle attività e opere mai bloccate

“Siamo consapevoli che occorrono risorse più cospicue e sarà il Parlamento a migliorare il provvedimento” ha detto Conte sottolineando che “l’Agenzia delle entrate ha erogato più di 3 milioni di bonifici dal decreto Bilancio. Si è detto che le opere del decreto semplificazioni sarebbero ancora bloccate per la designazione dei commissari: innanzitutto la lista c’è ma poi non è così, le opere non sono mai state bloccate, perché i poteri dei commissari sono stati attribuiti dal decreto semplificazioni ai responsabili unici di progetto. Gli appalti di Anas e Fsi sono cresciuti 43,3 mld rispetto ai 39,4 del 2019. È un florilegio ma lo dico: questo è stato possibile grazie alla condivisione, collaborazione, responsabilità in ciascuna forza politica”. 

La crisi di governo

“Con la pandemia, con la sua sofferenza, il Paese si è unito. Si è elevato il senso di unità del governo, si sono elevate le ragioni dello stare insieme. Adesso bisogna voltar pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare esclusivamente per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia. In questi giorni ci sono state continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza.

L’esperienza della pandemia impone anche un’attenta, meditata e pacata riflessione sulla revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione. Lavoriamo tutti insieme, meditiamo insieme sul riparto delle competenze legislative di Stato e Regioni, come pure alla individuazione di meccanismi e istituti che consentano di coordinare più efficacemente il rapporto tra i diversi livelli di governo. In questo contesto, occorre garantire e tutelare, con la massima intensità, le autonomie speciali e le minoranze linguistiche”. 

L’appello e la promessa

“Servono un Governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti, servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all’utile persona. Servono persone disponibili a riconoscere l’importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento.
Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico”. 

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Il programma della giornata

Dopo l’intervento di Conte, si terrà un dibattito che impegnerà l’Assemblea di Palazzo Madama fino alle 12.30: riprenderà alle 13.30 fino alle 16.30. Dopo un’ora di pausa per la sanificazione dell’Aula, Conte replicherà intorno alle 17.30, dopodiché per un’ora e mezza circa ci saranno le dichiarazioni di voto. La votazione di fiducia dovrebbe avere inizio intorno alle 19.30 e dovrebbe concludersi intorno alle 20.30.

Quanti voti favorevoli servono a Conte al Senato?

Giuseppe Conte esclude la possibilità di dimettersi sotto quota 155. Spera di agguantare la fiducia con 3, 4 voti in meno dei 161 della maggioranza assoluta e poi, col tempo, di costruire “un progetto politico articolato e preciso, a forte vocazione europeista”.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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