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Domenica In, Ivana Spagna: ”A volte vorrei essere insensibile, stavo per uccidermi”

Confessioni molto forti, quelle di Ivana Spagna

Confessioni molto forti, quelle fatte da Ivana Spagna, ospite nella puntata di Domenica In, condotta da Mara Venier. La donna ha parlato del suo passato doloroso e del suo modo d’essere, che a volte vorrebbe cambiare. Ma vediamo nel dettaglio cosa è stato detto.

Domenica In: ospite Ivana Spagna

”Ringrazio Dio, perché di quello che amo sono riuscita a fare una professione e questo non succede a tutti. Dopo tanti anni, non riesco a non piangere nel vedere una persona o un animale soffrire. Penso sempre agli altri e mi sono rovinata la vita, ho paura di far star male la gente. A volte penso che vorrei essere un po’ più insensibile, ma questo l’ho preso dai miei genitori”. ”Erano due persone straordinarie e generose, nonostante le vicissitudini della vita si occupavano di chi soffriva e io già da bambina ho visto altri bambini e adulti soffrire in ospedale. Mia madre, poi, pensava sempre agli altri e mai a se stessa”.

Il papà fu decisivo per l’inizio della sua carriera: ”È stato il primo a credere in me e in quella che passione, per la musica, che stava sbocciando. Aveva un caseificio, poi alcune vicende lo fecero cadere praticamente in rovina e divenne operaio. Non ce la passavamo bene e il massimo che poteva fare era noleggiare un pianoforte per farmi esercitare”. Nel ricordare i genitori, Ivana Spagna non riesce a trattenere le lacrime e poi continua a raccontare: ”Ricordo che amici e compaesani un po’ lo prendevano in giro, dicevano “Spagna, la tua fiòla vuole fare la cantante?”. ”Dopo pochi anni, lui andava in giro con le mie cartoline e tutti gliele chiedevano”.

La perdita della mamma

Proprio la perdita della madre fu un evento drammatico. ‘‘Quando è mancata mia mamma sono stata con lei, ma la mattina dopo sono andata a cantare perché lei ci teneva e io l’ho fatto per tutti i lavoratori. Sono andata avanti urlando ogni sera ma era sempre peggio, non dormivo più”. ”Egoisticamente, ho pensato che non ce la facevo più ad andare avanti. Mi isolai, chiusi con tutti, anche con i parenti e con il mio compagno, perché mi sentivo sola ma non volevo far soffrire anche gli altri. Non volevo vivere più, così andai in bagno e, per non sporcare, mi chiusi nella doccia per tagliarmi le vene. Proprio in quel momento, arrivò la mia gattina, che miagolando mi ha come risvegliato. Pensai: “E tu adesso con chi resti?”. Solo in quel momento mi sono resa conto di cosa stessi facendo, la presi in braccio e piansi fino a liberarmi. Era una lucida follia, ma non isolatevi, è una cosa terribile e diventa sempre peggio”.

 

 

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