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L’eredità di Maradona: “Col suo nome possono arricchirsi mille eredi ma non era così ricco”

L'eredità di Maradona, l'avvocato Pisani: "Possono arricchirsi mille eredi. Spero si mettano d'accordo, lasciando da parte rancori"

Resta aperta e fa discutere la vicenda relativa all’eredità di Diego Armando Maradona. Una vicenda sulla quale prova a far luce Angelo Pisani, storico avvocato del Pibe de Oro che sulle colonne de Il Mattino ha dichiarato: “La vera eredità è la gestione del suo nome, il suo brand che è un misto di calcio, filosofia e religione. E che ha un valore inestimabile. Basta vedere cosa è successo nel mondo in questi ultimi giorni”.

L’eredità di Maradona, parla l’avvocato Pisani

“Spero che tutti i figli, tutti i familiari, si mettano d’accordo, lasciando da parte rancori, malintesi, questioni personali che nel tempo si sono incancreniti. Perché non sarebbe bello macchiare il ricordo di Diego in una battaglia per la sua eredità, lui che detestava il denaro non ne sarebbe per nulla felice. Tanto, se si raggiunge una intesa, per la potenzialità di questo brand ci sarebbe da far ricchi anche mille eredi. Altro che Messi e Cristiano Ronaldo”.

Gli eredi e il patrimonio di Maradona

“Fino a 15 anni fa il patrimonio era del tutto gestito dalla signora Villafane. Poi lui la denunciò. Ma i suoi figli, tutti, hanno gli stessi diritti, non solo quelli nati dal primo matrimonio ma tutti quelli venuti alla luce dopo. Nessuno di loro può essere escluso dalle scelte, dalle divisioni che dovranno essere fatte in parti uguali.

Non era così ricco come qualcuno lascia intendere per avviare polemiche e caos ma neppure povero. Per carità. Peraltro, non aveva bisogno di nulla perché aveva ogni cosa. Benefit di ogni tipo, anche quelli che non erano richiesti. Mi ricordo a Dubai proprietari di concessionarie di auto di lusso che si presentavano da lui con le chiavi delle auto da regalargli. Io non so neppure se avesse o no una carta di credito, non ho mai visto qualcuno chiedere a Diego di pagare un soggiorno, una cena, un viaggio. Né a lui né ai suoi manager. E questo è accaduto sempre anche in Venezuela, quando andammo da Maduro, a Cuba da Fidel Castro, e in Italia, anzi soprattutto in Italia”


Case, auto, un anello da 300mila euro: il patrimonio e gli eredi di Maradona

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