Cronaca

Maturità 2022, ecco le materie. Latino al classico e matematica allo scientifico, inglese al linguistico

Esame di maturità, le materie per il 2022: ecco le anticipazioni. Al classico si conferma l’indiscrezione: sarà latino

Quali sono le materie dell’esame di maturità 2022?  La scelta del ministero è quella che la seconda prova sia su una sola materia e che questa sia quella di indirizzo più importante. L’altra novità di quest’anno è che saranno le singole commissioni a preparare la prova (si riuniranno il 20 giugno) sulla base del programma realmente svolto durante l’anno, sarà dunque un super compito in classe.


Maturità


Esame di maturità, le materie per il 2022

Al classico si conferma l’indiscrezione: sarà latino. Allo scientifico c’è matematica e Scienze umane nell’omonimo liceo. Per quanto riguarda il linguistico ci sarà Inglese, al tecnico economico (ex ragioneria) ci sarà Economia aziendale, al tecnico industriale Elettrotecnica e elettronica, Istituto tecnico turistico, discipline turistico aziendali, che è la materia caratterizzante il triennio, per l’Istituto tecnico per geometri, scienza delle costruzioni.

Tornano le prove scritte: secondo quando si apprende, saranno l’italiano e una seconda prova. Lo ha deciso il ministero dell’Istruzione, che lo sta comunicando in una informativa ai sindacati di settore. L’appuntamento con la prima prova è il 22 giugno 2022.

Maturità 2022: le novità sulle prove scritte

Il ministro Patrizio Bianchi, che in un primo momento voleva replicare gli esami dell’anno scorso che prevedevano un solo orale, ha deciso che ci sono le condizioni per riportare gradualmente l’Esame di Stato verso la normalità pre-pandemia ed è tornato a introdurre la prima prova, quella d’italiano, identica in tutto il Paese, e la seconda, differente a seconda dell’indirizzo a cui si è iscritti.

Esame Maturità 2022: come cambia, le novità

Questa volta, dunque, torna la prova di italiano, che sarà comune a tutti gli indirizzi di studio. I maturandi avranno a disposizione diverse tracce slegate da specifici programmi ma che possono riguardare altri indirizzi, dallo storico all’artistico, dallo scientifico al tecnologico, dal sociale al letterario.

Accanto alla prova di italiano ci sarà, come detto, la tesi di diploma, un passo in avanti rispetto alla ‘tesina’ richiesta nel 2021. Dovrà agganciarsi ad una precisa disciplina di indirizzo e chiederà allo studente di svolgere un lavoro di ricerca e di approfondimento. Saranno i docenti ad assegnare i temi della tesi entro il mese di aprile, in modo che l’elaborato venga consegnato al più tardi a maggio. Nell’arco di quel mese, i ragazzi saranno seguiti per questo lavoro dall’insegnante di riferimento.


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La tesi di diploma sarà l’argomento che aprirà il terzo e ultimo momento della Maturità 2022, ovvero il colloquio. Finita la discussione sull’elaborato, i candidati dovranno affrontare diversi argomenti riguardanti le materie che hanno affrontato durante il loro percorso scolastico, per dimostrare la loro preparazione. Oltre alle materie che fanno parte dei programmi, si potranno anche esporre le eventuali esperienze di scuola-lavoro.

Tendenzialmente, e a meno che ci sia qualche marcia indietro rispetto a quanto previsto, anche nella Maturità 2022 le commissioni saranno interne ad eccezione del presidente.

Novità meno vistose, invece, per quanto riguarda l’esame di terza media: viste le complicazioni causate dalla pandemia, tra didattica a distanza e campagna vaccinale in corso per i ragazzini, dovrebbero «saltare» anche nel 2022 le prove scritte (compresa quella di italiano) e ci sarà da affrontare una sola prova orale, a partire dalla discussione di un elaborato assegnato dal Consiglio di classe.

Torna lo scritto di Italiano

La formula che piace a Bianchi prevede uno scritto di italiano, nazionale, e una tesi che gli studenti dovranno concordare con il professore che li seguirà, e presentare prima della fine della scuola: la tesi si aggiunge l’orale come lo scorso anno. L’orale, che sarà suddiviso in più parti, si aprirà con la discussione della «tesi di diploma» e conterrà una parte sul percorso scuola-lavoro e una sull’educazione civica, oltre a domande sull’intero programma. La proposta, che verrà presentata entro la fine di gennaio, ha già suscitato qualche polemica politica, tanto è vero che il ministro dovrà – prima di emanare l’ordinanza – informare dei dettagli le commissioni parlamentari.

Non è un mistero infatti che c’è una folta schiera non solo di politici, ma anche di professori ed esperti, che chiede di tornare alla formula che era stata inaugurata proprio l’anno prima dell’emergenza. Qualche settimana fa professori, esperti e intellettuali da Cottarelli a Crepet avevano scritto a Draghi per chiedere di evitare «l’esame burletta». Una petizione che mirava a sminare l’appello su Change.org per un esame senza scritti che aveva già superato le 40 mila adesioni. «L’esame non è una lotteria: se ci sono le condizioni si faccia come stabilito dalla legge, altrimenti si faccia come lo scorso anno», chiosa Gabriele Toccafondi, (Iv) in commissione cultura, dicendo no alla terza versione immaginata da Bianchi.

Invalsi e voti

La principale innovazione per i cinquecentomila studenti che il 22 giugno affronteranno la prova di maturità riguarda la tesi. Al posto della prova di indirizzo (la versione, il compito di matematica o di lingua) gli studenti dovranno presentare una ricerca «simile ad una tesi universitaria», concordata con il professore che deve seguire il lavoro negli ultimi due mesi di scuola e discussa come una tesi di laurea in miniatura.

È questo che il ministro Bianchi ha raccontato ai suoi interlocutori, ribadendo di voler puntare «ad un esame pieno». Da definire, se davvero questo schema reggerà, il valore delle singole prove (nello schema due scritti e un orale venivano attribuiti al massimo venti punti per ogni prova, gli altri quaranta erano destinati al curriculum degli ultimi tre anni). I professori della commissione d’esame saranno gli stessi della classe: soltanto il presidente sarà esterno. Per ora è confermato anche lo svolgimento delle prove Invalsi (dal primo al 31 marzo), requisito di ammissione che non incide sul voto.

L’esame di terza media

Per quanto riguarda l’esame di terza media, resterà invece invariato: troppe le classi che hanno dovuto tornare anche brevemente in Dad per i contagi. Non ci saranno gli scritti ma di nuovo soltanto l’orale e la tesina.

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