Cronaca

Esame di maturità 2023, la terza traccia della prova di italiano

Qual è la terza traccia della prima prova dell’esame di maturità 2023? Oggi, mercoledì 21 giugno 2023, iniziano gli esami di stato per migliaia di maturandi italiani. In questo articolo la traccia della prima prova ed il suo svolgimento in diretta.

Il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.


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Esame di maturità 2023, la terza traccia della prova di italiano

L’autore scelto dal Ministero per la terza traccia della prima prova dell’esame di maturità 2023 è Federico Chabod, con il testo storico-politico “L’idea di Nazione“. Federico Chabod (Aosta, 1901 – Roma, 1960) è stato uno dei più grandi storici italiani del Novecento.

Svolgimento e spiegazione

Di seguito la spiegazione de L’Idea di Nazione di Federico Chabod. Nel saggio “L‘idea di nazione” Federico Chabod esamina il costituirsi e l’affermarsi dell’idea di nazione e la sua diversa realizzazione a seconda dei diversi Paesi europei. Il tema principale sul quale è incentrato il testo, è il legame solido che unisce il Romanticismo all’idea di nazione, e si articola nei punti seguenti.

Il senso di nazionalità è l’affermazione della singolarità di ogni paese, realtà unica e irripetibile, con un proprio territorio, una propria storia e una propria cultura.

Proprio per queste ragioni, l’idea di nazione si sviluppa col Romanticismo, un movimento intellettuale che tende ad esaltare la genialità e l’unicità del singolo individuo, contro le teorie illuministe che tendevano a generalizzare, offrendo una soluzione unica a tutti gli stati. Il Romanticismo risultava appunto come la valorizzazione della fantasia e del sentimento, che ispirano ogni uomo in modo diverso. Nazione significava quindi rispettare la singolarità di ogni popolo, le sue leggi, la sua cultura.

Con Giuseppe Mazzini, l’idea di nazione come concetto astratto sembra concretizzarsi: egli cerca quindi di organizzare l’Italia come unità politica e non solo come entità linguistica, geografica e culturale. La nazione cessa di essere soltanto un’idea per diventare volontà.

L’Europa dell’Ottocento fa da scenario alle grandi passioni nazionali che si formano in quegli anni. La patria acquista un valore enorme, come mai prima di allora: diviene sacra e i patrioti combattenti, martiri per l’indipendenza.

L’idea di nazione viene sentita in modo particolare dai popoli non ancora politicamente uniti, come, ad esempio, l’Italia, la Germania e la Polonia, dove si cercherà in tutti i modi di costituire un’unità omogenea, quale lo Stato.

Cenni storici e biografici su Federico Chabod

Nato a Aosta dal notaio Laurent, originario di Tignet (Valsavarenche), e da Giuseppina Baratono di Ivrea, compiuti gli studi secondari al Regio Ginnasio e Liceo d’Aosta, frequentò la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Torino, dove si laureò nel 1923 con Pietro Egidi e Gaetano Salvemini con una tesi su Niccolò Machiavelli, da cui scaturì nel 1924 un saggio intitolato Introduzione al ‘Principe’.

Dopo la laurea, frequentò i seminari di Friedrich Meinecke all’Università di Berlino e avviò la sistematica esplorazione dell’archivio spagnolo di Simancas, da cui nacquero gli studi sul Ducato di Milano nell’età di Carlo V e di Filippo II. Dal 1928 iniziò la collaborazione con l’Enciclopedia Italiana per la quale scrisse numerosi articoli sull’Europa dal Rinascimento all’Illuminismo. Prestò, come la grande maggioranza dei docenti universitari, il giuramento di fedeltà al fascismo imposto dal regime pena la perdita della cattedra e l’esclusione dall’insegnamento

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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