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Manovra, cos’è e quando scatta l’esercizio provvisorio

È previsto dall'articolo 81 della Costituzione, i 33 precedenti della Prima Repubblica

Cos’è l’esercizio provvisorio e perché è un rischio per il governo Meloni? Si tratta di un rischio legato ad ogni manovra finanziaria da approvare entro il 31 dicembre. Disciplinato dall’articolo 81 della Costituzione, costituisce un’eccezione, rispetto al naturale svolgimento della sessione di bilancio. Se ne sta riparlando con insistenza, viste le difficoltà del governo Meloni a portare avanti in Parlamento una manovra che, considerata la data di nascita dell’esecutivo, ha avuto oggettivamente poco tempo a disposizione.

Manovra, cos’è l’esercizio provvisorio 

Durante la Prima Repubblica, ricorrere all’esercizio provvisorio era quasi un’abitudine. E’ successo 33 volte. Per vent’anni, dal 1948 al 1968, c’è sempre stato un esercizio provvisorio. Il Governo Rumor, nel 1969, è stato il primo a far approvare al Parlamento nei tempi corretti il bilancio riferito al 1970. Altro esempi virtuosi, in una stagione di esercizi provvisori che si allungherà fino al 1983, il governo Moro nel 1976 e il governo Andreotti, l’anno dopo e il governo Craxi nel 1983. Da qui in poi, sono gli esercizi provvisori a diventare eccezione: ci si arriva nel 1986 con un altro governo Craxi e nel 1988, con il governo Goria.

Cosa succede con l’esercizio provvisorio

L’effetto principale dell’esercizio provvisorio è rappresentato dai vincoli stringenti per la spesa pubblica. È ammessa ‘per dodicesimi’: in ogni mese, cioè, è utilizzabile un dodicesimo delle poste previste nei capitoli del progetto di bilancio. Sono escluse le uscite obbligatorie, come quelle per gli stipendi del pubblico impiego. La legge di autorizzazione che istituisce l’esercizio provvisorio può stabilire vincoli più stringenti.

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