Cronaca

Francesco Vitale morto a Roma: l’ultima chiamata alla compagna

È avvolta nel mistero la morte di Francesco Vitale, pr di Bari trovato senza vita lo scorso 22 febbraio  zona Magliana a Roma. La sera del 21 febbraio, la compagna di Francesco riceve una telefonata: “Amore mio, è finito tutto. Dovrai pensare da sola al nostro bambino“. Poi, la caduta dal quinto piano di un palazzo in via Pescaglia ed il ritrovamento del corpo senza vita il giorno dopo, alle 11 di mattina.

Francesco Vitale morto a Roma: l’ultimo messaggio alla compagna

Resta da capire se il pr è caduto dalla finestra o è stato spinto di sotto. Potrebbe aver provato a scappare dai carcerieri che lo hanno torturato per oltre dodici ore. Ciccio Barbuto, così era conosciuto, era stata sequestrato: i suoi aguzzini volevano riscuotere un credito di 500mila euro di droga, una partita di cocaina che non pagata.

In quella chiamata, con la voce rotta dalla disperazione, si sono sentite la paura e la disperazione dell’uomo nell’addio alla compagna, madre di un bambino di dieci mesi. Prima, i familiari erano stati contattati dai sequestratori, chiedendo un riscatto per la liberazione del pr barese.

La chiamata dei sequestratori

Gli aguzzini avrebbero utilizzato una sim apposita, poi rimasta in uso a Sergio Placidi, arrestato insieme a Daniele Fabrizio con l’accusa di sequestro a scopo di estorsione, aggravato dalla morte della vittima. Da quello stesso numero hanno consentito a Francesco Vitale di chiamare la compagna, mentre è rinchiuso nell’appartamento della Magliana, evidentemente per accrescere la pressione e tentare di ottenere il denaro

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