Cronaca

Giancarlo Di Vella, il professore all’università di Torino agli arresti domiciliari per violenza sessuale

Giancarlo Di Vella, professore all’università di Torino ed ex direttore della scuola di medicina legale, è agli arresti domiciliari per violenza sessuale nei conforti di alcune sue studentesse. La Procura ipotizza nei confronti del docente anche i reati di stalking e minacce.

Giancarlo Di Vella, professore all’università di Torino ai domiciliari per violenza sessuale

Sono ben undici le studentesse dell’università di Torino che accusano il docente Giancarlo Di Vella. Il professore è attualmente indagato per violenza sessuale, molestie e stalking. Di Vella si è sempre detto innocente sostenendo di essere stato frainteso per il suo “carattere espansivo” in quanto “meridionale”.

Nessuna studentesse ha presentato, però, una denuncia formale nei suoi confronti, perché secondo l’accusa lui le avrebbe intimidite. Infatti, come spiega il Corriere, dopo l’apertura dell’indagine il docente avrebbe riferito parole forti alle giovani studentesse come: “Se parlate vi rovino

Giancarlo Di Vella si dice “amareggiato” ma anche “convinto di poter dimostrare la mia innocenza”. L’indagine coordinata dalla procuratrice aggiunta Enrica Gabetta e dal pubblico ministero Giulia Rizzo sta verificando anche la possibilità di contestare l’accusa di falso per induzione. Alcuni specializzandi hanno denunciato di essere stati costretti a sbrigare faccende dei loro superiori e a coprire gli assenteisti.

Le accuse delle studentesse

Come riportato da Open, cinque allieve hanno raccontato di essere state costrette a subire atti sessuali mediante l’abuso di autorità. La prima ha raccontato: “Sono stata spinta contro un armadio, afferrata da dietro, baciata quasi sulla bocca“.

Una specializzanda è stata stretta da dietro all’altezza del seno con la scusa di legarle il camice. Una seconda dottoressa ha denunciato che il professore le avrebbe messo una mano sui glutei e un’altra sulle parti intime.

Una terza avrebbe ricevuto una manata sulla coscia. Altre hanno sopportato carezze sulle braccia mentre Di Vella parlava di sesso. E ancora, massaggi e grattini fino all’abitudine di mettere le mani sui fianchi: anche durante le autopsie, quando il camice lasciava scoperta la schiena. Alcune di loro hanno fotografato e filmato il professore e consegnato le tracce agli inquirenti. Poi ci sono i commenti a sfondo sessuali, compresi gli apprezzamenti sui perizomi e gli inviti a indossare biancheria provocante.

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