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Il 27 maggio del 1956 nasce Giuseppe Tornatore, regista italiano di grande successo

Il suo impegno civile, oltre che per diverse pellicole che hanno riscosso un notevole successo di pubblico in Italia e all'estero, lo hanno reso celebre nel settore della settima arte

Giuseppe Tornatore è un regista e produttore cinematografico italiano, Il cineasta ha vinto un Oscar, ha diretto il famoso film “Malena”, con la meravigliosa Monica Bellucci e ha iniziato, da giovanissimo, ha mostrare il suo amore per la fotografia, per il teatro e per il cinema.

Il suo impegno civile, oltre che per diverse pellicole che hanno riscosso un notevole successo di pubblico in Italia e all’estero, lo hanno reso celebre nel settore della settima arte. Tra i vari premi ha vinto un Golden Globe, due premi BAFTA e dieci David di Donatello. Il suo film “Nuovo Cinema Paradiso” vinse l’Oscar al miglior film in lingua straniera.

Giuseppe Tornatore, il regista di “Nuovo Cinema Paradiso”

Giuseppe Tornatore nasce a Bagheria, in provincia di Palermo, il 27 maggio 1956, figlio di Peppino Tornatore, un sindacalista della CGIL, fin da giovane manifesta una forte attrazione per la recitazione e la regia. A soli sedici anni riesce a mettere in scena a teatro opere di maestri come Luigi Pirandello e Eduardo De Filippo.

Gli inizi

Si è diplomato con il massimo dei voti al liceo classico Francesco Scaduto di Bagheria. Prima di dedicarsi completamente al cinema frequenta qualche lezione alla facoltà di lettere a Palermo.

Dopo gli inizi a teatro, si accosta in seguito al mondo della settima arte attraverso alcune esperienze documentaristiche e televisive: in particolare il documentario (in superotto) “Il carretto”. “Immagini di un’antica cultura” (1979). Nel 1979 è eletto consigliere comunale a Bagheria con il P.C.I.. Il suo esordio avviene sulla RAI il 5 marzo 1981, con il documentario Ritratto di un rapinatore.


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Realizza poi, sempre per la redazione siciliana di RAI3, Incontro con Francesco Rosi (1981), Le minoranze etniche in Sicilia (1982, vincitore di un premio al Festival di Salerno), “Diario di Guttuso” (1982), e Scrittori siciliani e cinema: Verga, Pirandello, Brancati e Sciascia (1983). Nel 1984 collabora con Giuseppe Ferrara per “Cento giorni a Palermo”, del quale è produttore, oltre che co-sceneggiatore e regista della seconda unità.

Due anni dopo esordisce come regista sul grande schermo con “Il camorrista”, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo e incentrato sulla storia del noto boss della camorra Raffaele Cutolo (nel film chiamato ‘O Professore ‘e Vesuviano).

Il film riceve una buona accoglienza sia da parte del pubblico sia dalla critica, e Tornatore vince il Nastro d’argento al miglior regista esordiente. L’incontro con il produttore Franco Cristaldi porta alla genesi di “Nuovo Cinema Paradiso”, pellicola che riscuote successo in tutto il mondo, donando notorietà internazionale al regista, e che vede l’inizio di una prolifica collaborazione col compositore Ennio Morricone.

Dopo alcuni imprevisti, tra i quali vari tagli e la proiezione bloccata dopo il primo fine settimana in tutte le sale italiane, il film si aggiudica il gran premio della giuria al Festival di Cannes e l’Oscar al miglior film straniero. Nel 1989 gli viene conferito il Premio Flaiano per la sceneggiatura per il lavoro svolto su “Il camorrista” e “Nuovo Cinema Paradiso”.

I successi dopo l’Oscar

Nel 1990 gira “Stanno tutti bene”, film che racconta del viaggio di un padre siciliano alla ricerca dei figli sparsi in tutta Italia, interpretato da Marcello Mastroianni. Nel 1991 collabora al film collettivo “La domenica specialmente”, con l’episodio “Il cane blu”. Nel 1994 gira “Una pura formalità”, presentato in concorso al Festival di Cannes, che rappresenta un punto di svolta nello stile del regista, che cambia radicalmente. Nel film compaiono due star come il regista Roman PolaÅ„ski (nel ruolo di attore) e Gérard Depardieu.

Nel 1995 torna a girare un documentario, “Lo schermo a tre punte”, nel quale racconta la sua Sicilia. Sempre nel 1995 dirige “L’uomo delle stelle”, con Sergio Castellitto nel singolare ruolo di “ladro di sogni”.


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Il film vince il David di Donatello e il Nastro d’argento al regista del miglior film, nonché il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia. Il film è anche candidato agli Oscar nella sezione relativa al miglior film in lingua non inglese.

Rimane folgorato dal monologo teatrale di Alessandro Baricco “Novecento”, e inizia a pensare a una trasposizione cinematografica. Dopo una lunga “gestazione” vede la luce “La leggenda del pianista sull’oceano”, con protagonista l’attore inglese Tim Roth, accompagnato nuovamente dalla colonna sonora di Ennio Morricone.

Anche questa pellicola si aggiudica diversi premi: il David di Donatello, L’Efebo d’oro (1999), il Ciak d’oro per la regia e due Nastri d’argento, uno per la regia e uno per la sceneggiatura. Del 2000 è Malèna, film con Monica Bellucci che rappresenta una coproduzione italo-statunitense e che si avvale, ancora una volta, delle musiche di Ennio Morricone.

Ritorno sullo schermo

Dopo una pausa durata un quinquennio, gira nel 2006 “La sconosciuta”, che l’anno successivo si aggiudica tre David di Donatello. Il film è stato scelto per rappresentare l’Italia al Premio Oscar 2008, nella selezione per le candidature quale miglior film straniero. Nel 2007 ha diretto lo spot di Banca Monte dei Paschi di Siena, ideato dall’agenzia Catoni Associati.

Nello stesso anno, nel corso della Cerimonia degli Oscar, viene presentato un suo cortometraggio dedicato al 50º anniversario del Miglior Film Straniero. Un montaggio in cui scorrono tante immagini di cinema internazionale premiato a Hollywood.

Ha firmato nel 2009 la regia del film “Baarìa” (nome siciliano del suo paese natale Bagheria), la cui trama racconta una parte di vita vissuta nella sua città d’origine. “La pellicola”, uscita il 25 settembre, ha aperto la sessantaseiesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nella competizione ufficiale.

La Lega anti vivisezione, nel proprio ruolo di componente per legge della “Commissione di revisione cinematografica”, ha criticato la scelta di Tornatore di uccidere un animale sul set per dissanguamento senza ricorrere a effetti speciali o alle tecniche di sollievo dal dolore previste in Italia. Tale scena è stata girata in territorio tunisino.

Il film venne pre-selezionato come film per rappresentare l’Italia agli Oscar 2010, ma non superò le selezioni successive e non arrivò al quintetto finale. Pubblica anche il libro “Baarìa, il film della mia vita”, per Rizzoli.


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Anni 2010

Tornatore ha ricevuto la laurea honoris causa in televisione, cinema e nuovi media dall’Università IULM di Milano il 1º dicembre 2010. Ha ricevuto nel 2011 il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari. Lo stesso anno pubblica per Bompiani il libro “La menzogna del cinema”, con la trascrizione dell’intervento all’università in occasione della laurea honoris causa. Sempre nel 2011 ha realizzato il cortometraggio celebrativo per la catena di grande distribuzione alimentare Esselunga.

Nel 2013 esce il film successivo “La migliore offerta”, con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks e Donald Sutherland. Il film è girato tra Bolzano, Vienna, Trieste, Parma, Milano, Praga e la campagna nei pressi di Roma. Questo film vince numerosi premi in Italia e non solo.

È impegnato nel 2013 nella pre-produzione del nuovo film prodotto ancora una volta dalla Paco Cinematografica che dovrebbe vederlo sul set nel febbraio del 2014. Il film, uscito nel 2016 con buona accoglienza di pubblico e intitolato La corrispondenza, narra la storia d’amore a distanza tra una studentessa interpretata da Olga Kurylenko e un professore più grande, impersonato da Jeremy Irons.


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Vita privata

Per quanto riguarda la vita privata di Giuseppe Tornatore si conosce davvero poco. Il regista Premio Oscar, infatti, è restio a raccontare della sua sfera privata. Di certo sappiamo che il regista è felicemente sposato. Dal matrimonio è nata una splendida figlia di nome Bianca.

Oggi è stata diffusa una notizia sconvolgente da parte di Mariana Trevisan che ha raccontato di un fatto successo venti anni fa in cui Giuseppe Tornatore avrebbe tentato di abusare di lei.


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