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Meno tasse e pensioni flessibili: ecco le prime bozze del piano di Draghi

Governo Draghi: la bozza del piano per quanto riguarda tasse, pensioni, salute, scuola e ricerca

Il governo guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi prende forma: spunta una prima bozza di lavoro contenente i temi che il nuovo esecutivo dovrà affrontare. Ecco cosa prevede il piano per quanto concerne le tasse e le pensioni.


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Meno tasse e pensioni flessibili: il piano di Mario Draghi |LA BOZZA

Prende forma la bozza contenente le linee guida per quanto riguarda i temi che il nuovo governo dovrà affrontare. C’è tutto: dal fisco, alla salute, dall’istruzione alle politiche industriali e all’innovazione. Quella sanitaria resta senza dubbio la prima emergenza da affrontare.

Il blocco dei licenziamenti

Un altro tema caldo da affrontare è quello del lavoro, con la scadenza del blocco dei licenziamenti fissata al 31 marzo. Per affrontare questa situazione si ipotizza nell’immediato la differenziazione per settori delle forme di protezione e poi una riforma degli ammortizzatori sociali per garantire una copertura universale e formazione adeguata.

Scuola e ricerca

Grade attenzione rivolta anche alla scuola e la ricerca: viene menzionato l’obiettivo di portare il livello complessivo di spesa per l’istruzione dal 3,6 per cento del Pil ad almeno il 5%.

Il fisco

Il capitolo fiscale punta ad un alleggerimento dell’imposizione sui redditi medi e medio-bassi. Concretamente per quanto riguarda l’Irpef il modello da adottare dovrebbe essere quello tedesco, caratterizzato da aliquote continue e da una crescita più graduale del prelievo.

Ma ci sono anche altre correzioni da fare, in direzione di una maggiore progressività effettiva: ad esempio il parziale ritorno dei redditi da capitale nella base imponibile dell’imposta sul reddito, con alcune esclusioni, il riordino delle tax expenditures (ed anche dei sussidi ambientali), la razionalizzazione delle imposte indirette e l’ulteriore spinta sul fisco telematico.

La riforma complessiva dovrà essere finanziata, oltre che con le risorse già rese disponibili nella legge di Bilancio, con il proseguimento della lotta all’evasione.

La web tax andrà implementata in linea con il quadro europeo. La riforma della pubblica amministrazione punta a sfruttare l’occasione offerta dallo sblocco del turnover e dalla prevista assunzione di 500 mila persone per svecchiare gli uffici e procedere con la digitalizzazione.

 

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