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Prato Jury Chechi, autentica leggenda della specialità degli anelli

Grande ginnasta, atleta soprannominato per la sua totale padronanza della disciplina "Il signore degli anelli", Jury Chechi è un pezzo di storia della nostra Italia in quanto ha anelato una catena infinita di successi

Grande ginnasta, atleta soprannominato per la sua totale padronanza della disciplina “Il signore degli anelli”, Jury Chechi è un pezzo di storia della nostra Italia in quanto ha anelato una catena infinita di successi che ha sbaragliato ogni record. Ad oggi è un personaggio televisivo, ma la storia lo ha incoronato per sempre come il dominatore indiscusso della specialità degli anelli.

Jury Chechi, leggendario ginnasta italiano

Jury Chechi è nato l’11 ottobre 1969 a Prato e i genitori lo chiamano Jury in onore del cosmonauta russo Gagarin. Da bambino, piccolo di statura e magro, non è certo dotato di un fisico che fa presumere una carriera sportiva. La sorella però frequenta una palestra di ginnastica artistica, la Società Etruria di Prato, e Jury finisce per appassionarsi a questo sport, cosicché nel 1976 i genitori decidono di iscrivere anche lui.

L’ascesa


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Nel 1977, Jury centra il primo di una serie innumerevole di successi, piazzandosi al primo posto del Campionato Regionale Toscano. Nel 1984 entra nel giro della nazionale juniores di ginnastica e si trasferisce a Varese per potere studiare e contemporaneamente allenarsi nella palestra della celebre Società Ginnastica Varesina, specializzandosi nella disciplina degli anelli. Dal 1989 al 1995, sotto la guida del suo allenatore Bruno Franceschetti, vince 6 titoli italiani consecutivi, i Giochi del Mediterraneo, le Universiadi, 4 titoli europei e 5 titoli mondiali.

I grandi successi

Dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Seoul del 1988, Chechi si è rivelato nel 1989 con un terzo posto agli anelli ai Mondiali e l’anno successivo ha conquistato il titolo europeo della specialità.

È terzo anche ai Mondiali del 1991, anno in cui agli XI Giochi del Mediterraneo vince sei medaglie d’oro rispettivamente negli anelli, corpo libero, cavallo con maniglie, parallele simmetriche, concorso generale individuale e concorso generale a squadre; nel 1992 è il grande favorito per la gara degli anelli alle olimpiadi di Barcellona ma, circa un mese prima delle gare, si rompe il tendine d’Achille della gamba destra durante un allenamento ed è costretto a rinunciare alle gare. Chechi non si perde d’animo, va a Barcellona a commentare le gare di ginnastica per la televisione.


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Tornato alle competizioni l’anno successivo, si è aggiudicato per cinque volte di seguito il titolo mondiale (1993-97), diventando il primo ginnasta della storia a vincere cinque ori iridati consecutivi in una specialità. Queste vittorie, le prime per un atleta italiano dai tempi di Franco Menichelli, gli fanno valere il soprannome di “Signore degli Anelli” che richiama il titolo del famoso romanzo di Tolkien, di cui Chechi ha dichiarato essere appassionato. Tale soprannome è stato attribuito anche ad altri atleti abili nella disciplina come il bulgaro Jovtchev e il greco Tampakos.

Il trionfo ad Atlanta ’96

Ha trionfato ai Giochi olimpici di Atlanta del 1996, anno in cui ha conquistato anche il suo quarto titolo europeo dopo i successi nel 1990, 1992 e nel 1994. Sempre negli anelli, ha ottenuto anche due vittorie in Coppa Europa (1991 e 1995).


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Notevoli sono stati anche i suoi risultati nel concorso generale, dove può vantare un terzo posto agli Europei (1990) e una vittoria e un terzo posto in Coppa Europa (1991 e 1995); nella sbarra, con un oro e un bronzo in Coppa Europa (1991 e 1995), e nel corpo libero, dove è stato terzo agli Europei del 1992.

L’ultimo bronzo

Dopo aver annunciato il ritiro nel 1997, torna a competere nel 1999 con l’obiettivo di Sydney 2000: la rottura del tendine del bicipite brachiale sinistro lo costringe però a saltare il torneo, facendo paventare al contempo un abbandono definitivo dell’agonismo. Nel 2003, per via di una promessa fatta al padre che era guarito da una malattia, decide però di tornare ad allenarsi. All’età di 34 anni partecipa quindi ai Giochi di Atene, in cui è il portabandiera della spedizione azzurra nella cerimonia inaugurale.


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Nella finale del 22 agosto 2004 conquista il bronzo, con l’oro assegnato al greco Dimosthenis Tampakos: tale decisione suscitò le polemiche della stampa, con sospetti circa la vittoria di Tampakos in quanto ellenico. Un successivo riesame della gara, effettuato tre mesi più tardi da una giuria neutrale, avrebbe attribuito la vittoria allo stesso Chechi, il quale però avrebbe assegnato l’oro al bulgaro Jovtchev. Nel 2005 è stato pubblicato un libro che ripercorre la sua carriera.

Dopo il ritiro

Poco dopo il ritiro ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze motorie dall’Università degli studi del Molise. Il 10 febbraio 2006, nella veste dello “Sciamano del Fuoco”, apre la cerimonia di apertura ai Giochi olimpici invernali di Torino colpendo con un martello d’oro una fiammeggiante incudine. Ha anche svolto il ruolo di consigliere comunale a Prato.


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Nel maggio del 2015 una targa a lui dedicata è stata inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma. L’anno successivo si è candidato alle elezioni per la presidenza della Federazione Ginnastica d’Italia.

Nel 2019 partecipa al programma Eurogames in qualità di arbitro e giudice del gioco. Un anno dopo mostra un video – divenuto virale – dove svolge i suoi abituali allenamenti, l’ex ginnasta olimpico ha dimostrato al pubblico nel web che all”età di 50 anni ha ancora un fisico invidiabile ed una tecnica perfetta.

Televisione

È spesso apparso in televisione nelle vesti di ospite, come a La strana coppia o Buona la prima, ma anche come conduttore. A partire dal 2008 co-presenta infatti, prima con Marco Mazzocchi e poi con Antonio Rossi, il programma Ninja Warrior in onda sul canale satellitare GXT, inoltre nella stagione televisiva 2006/2007 ha partecipato alla trasmissione Amici di Maria De Filippi in veste di supervisore degli allievi di ginnastica artistica.


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Durante le Olimpiadi di Londra 2012 ha lavorato per Sky Sport come commentatore. Sempre per Sky Sport Jury Chechi conduce a partire dal Novembre 2013 una trasmissione televisiva settimanale dal titolo Più forza nella vita, ideata . Nel 2014 e nel 2015 è invece giudice di Si può fare!, talent show di RAI1 condotto da Carlo Conti.

Vita privata

Jury Chechi ha realizzato il suo sogno sportivo ma anche quello di avere una famiglia tutta sua. Ha una compagna, Rosella Sambruna, da cui ha avuto due figli.


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I loro nomi? Si chiamano Dimitri Chechi (nato nel 2003) e Anastasia Chechi (nata nel 2005). La loro vita privata è totalmente fuori dal raggio dei riflettori, vissuta nella più intima atmosfera domestica e mai in favore di gossip.

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