Curiosità

Lo stile Shabby nell’arredamento

C’è uno stile di arredamento sempre più in voga che prende il nome di Shabby Chic. Si tratta di uno stile di interior design, in cui mobili, accessori e arredi si presentano invecchiati, ricavando proprio dall’avanzamento dello stato di usura la loro anima.

Nato in Gran Bretagna, si è poi diffuso in gran parte del mondo occidentale, facendo leva sulla somiglianza con altri stili d’arredamento, tra i quali quello francese che caratterizzava i famosi castelli della Loira, quello svedese e quello shakers, in voga negli Stati Uniti, in cui la semplicità si tramuta in essenzialità.

Origini del termine Shabby

Il termine “Shabby Chic”, trasandato raffinato se tradotto nella nostra lingua, è dovuto alla rivista “The World of Interiors”, che lo ha utilizzato per la prima volta nel 1980. Da quel momento la moda si è diffusa in molte parti del globo, con una serie di declinazioni che dipendono in gran parte dalle possibilità finanziarie di chi decide di adottarlo.

Un ruolo chiave nella sua diffusione è stato giocato da Rachel Ashwell, la designer inglese che proprio in quel decennio pose le basi per la creazione di uno stile in grado di attingere al passato trasportandolo nell’epoca moderna per collegarlo alle sue comodità.

Essendo uno stile basato sull’upcycling, ovvero la possibilità di trasformare un mobile o un oggetto in qualcosa di nuovo, senza che ciò ne presupponga il riciclo, lo Shabby Chic ha dato vita ad una serie di varianti. Tra cui negli ultimi anni è emerso l’industrial chic, che mixa moderno e shabby-vintage. Ma non solo.

Quello che non può mancare

Se si vuole dare vita ad un arredamento Shabby Chic, ci sono alcune cose che non possono assolutamente mancare. Tra di esse vanno ricordate in particolare:

– la credenza e la bilancia all’interno della cucina,
– il cassettone antico e i pizzi e merletti della nonna, in una camera da letto;
– una poltroncina stile Luigi XVI,la credenza e un lampadario con le gocce di cristallo, nel salotto;
– uno specchio con cornice lavorata e gli accessori in ferro o ceramica, nel bagno.

Per quanto riguarda le tinte, invece, non si può prescindere da quelle chiare e tendenti al pastello. Quindi spazio al rosa e all’albicocca per quelle calde, dall’acqua marina al lilla per i colori freddi, oltre al classico bianco, al beige, al grigio chiaro e all’avorio.
Infine i materiali, in cui predomina il legno, valorizzato tramite il decapato, ovvero quella particolare tecnica che lascia intravedere sotto la vernice superficiale le venature o il colore originale del mobile. In tal modo sembra che lo stesso sia consumato dal tempo, con un effetto estremamente suggestivo.

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