Cronaca

Luca Sacchi coinvolto in una faida tra spacciatori

Con il passare dei giorni si delineano sempre di più i contorni del caso Luca Sacchi: gli investigatori sono sempre più certi che dietro l’omicidio del 24enne ci sia una guerra tra pusher, e che la fidanzata sappia più di quanto abbia detto fin ora.

Luca Sacchi coinvolto in una guerra tra pusher

La Procura di Roma avrebbe intenzione di aprire un nuovo filone d’inchiesta per traffico di droga: la presenza di un anomalo quantitativo di denaro nello zaino di Anastasiya, il video in cui non compare alcuna aggressione alla ragazza, e le modalità dell’omicidio, simili a quella di una fredda esecuzione, hanno spinto gli inquirenti a cercare un’altra pista.

Un amico di Luca

Secondo gli investigatori, quella sera Anastasiya e un amico di Luca, Giovanni Princi, avevano appuntamento con Pirino e Del Grosso per acquistare della droga. Il denaro nello zaino e la presenza di Princi, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati alla droga, farebbe pensare ad un coinvolgimento nel giro degli stupefacenti.

Il video

Oltre ai video delle telecamere di videosorveglianza della zona, a smentire la versione della fidanzata di Luca Sacchi ci ha pensato un residente che, intervistato da La Repubblica, ha dato una ricostruzione della sera dell’omicidio ben diversa da quella fornita dalla 25enne.

Il testimone oculare

Una delle finestre della casa del testimone, Elio, affaccia su via Bartolini, teatro dell’omicidio, ed è stato proprio lui a raccontare agli investigatori quanto aveva visto quella sera

Dopo lo sparo il ragazzo era solo a terra, lei non c’era, è arrivata dopo. Ero in bagno, mi ero appena acceso una sigaretta, quando ho sentito un botto che ho riconosciuto subito come uno sparo. Il ragazzo era a faccia in su, con la mano destra aperta verso il cielo e la mano e il braccio sinistri verso terra. Intorno a lui non c’era nessuno, sono corso a chiamare mia moglie e quando ci siamo affacciati, dopo almeno un minuto, non c’era ancora nessuno.

L’arrivo di Anastasiya

Il testimone, al momento dello sparo, nè in quei primi minuti successivi, non avrebbe sentito alcun urlo

Ho visto arrivare la ragazza da via Bartoloni e quando è arrivata si è messa a urlare di chiamare l’ambulanza, lo teneva, lo abbracciava. La ragazza non stava vicino a lui non ho sentito strilli o urla per il furto della borsa, non c’è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte.

 

I video

Le immagini ,mostrano, alle 22.50, la Smart dei due pusher che supera il pub John Cabot, svolta a sinistra e fa il giro dell’isolato. Alle 22.59 riappare e si ferma in doppia fila. Poi lo sparo.

L’aggressione

In base all’analisi della immagini, mancherebbe il tempo materiale per un’aggressione e, inoltre, sul corpo della giovane, non sono state riscontrate ferite o segni di alcun genere.

Lo sparo

I video mostrano il momento in cui Luca viene ucciso, con un colpo alla nuca, mentre due giovani bevevano birra di fronte alla vetrina. Dopo lo sparo, uno dei due si avvicina alla vittima, accasciata al suolo, e ad Anastasiya.

La lucidità di Anastasiya

Poco più tardi, però, la giovane entra nel negozio di tatuaggi per lavarsi le mani e fino alle 1.30 starà seduta su un gradino.

I soldi nello zaino

Nello zaino di Anastasiya Kylemnyk sono stati trovati 2.000 euro che dovevano servire per comprare della droga. Alla luce di questi nuovi elementi, la ragazza sarà riascoltata dai pm.

I legami con gli spacciatori

Gli inquirenti stanno indagando per stabilire chi contattò i pusher di San Basilio che, in base alle ultime informazioni raccolte degli investigatori, avrebbero dovuto consegnare dell’erba a degli amici di Luca e Anastasiya

Chi è Anastasiya

Venticinquenne di origini ucraine, Anastasiya Kylemnyk lavora come babysitter dei figli dei proprietari di una famosa pizzeria dell’Alberone e da circa tre anni era fidanzata con Luca.

I due spacciatori

Entrambi i 21enni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ma Paolo Pirino ha reco delle dichiarazioni spontanee, che comunque gettano ben poca luce sugli eventi che hanno portato alla tragica morte del 24enne romano Luca Sacchi.

Le dichiarazioni

Nelle sue dichiarazioni, Pirino ha spiegato aver seguito l’amico per una rapina, non c’era assolutamente l’intenzione di uccidere nessuno. Il 21enne ha inoltre affermato di non sapere che l’amico avesse con sè una pistola.

Le scuse

L’avvocato dell’altro imputato, Valerio Del Grosso, intanto, ha fatto sapere che il suo assistito è pentito di quanto è accaduto e ha chiesto scusa. Il 21enne era diventato padre da pochi mesi, e sarebbe stata proprio la sua stessa madre a denunciarlo, dopo l’omicidio.

Chi è Paolo Pirino

Un giovane come tanti, che sui social sfoga i suoi pensieri, che pubblica immagini di vita vissuta. Niente di strano. Ma lui è l’assassino di Luca Sacchi, un ragazzo che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato, e che ha incrociato la strada di Paolo Pirino in una maledetta sera d’autunno.

Una città violenta

Da tempo Roma vive una nuova stagione di violenza, scandita da episodi come questo e come l’omicidio del brigadiere Mario Cerciello Rega.

Due giovanissimi, 21 anni appena, Paolo Pirino e Valerio Del Grosso, che non hanno esitato un attimo a piantare un colpo in testa allo sfortunato Luca, solo perchè non aveva lasciato che i due balordi rubassero lo zaino della sua fidanzata.

Scarface il suo idolo

Significativo un post sulla bacheca, che mostra il personaggio di Scarface, Tony Montana, interpretato da Al Pacino, e che riporta la frase “Sia nel bene che nel male io la mia vita me la godo finchè posso. Degli altri? Non me frega un cazzo, nessuno mi ha regalato niente”.

E ancora un’altra frase che dice “Scelgo sempre quello che mi piace e non quello che mi conviene”.

La vicenda

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 25enne era in compagnia della fidanzata quando due uomini si sono avvicinati alle spalle, hanno colpito la ragazza alla testa con un oggetto e rubato lo zaino e a un tentativo di reazione del giovane gli hanno sparato alla testa fuggendo poi a bordo di una Smart. Ad uccidere Luca Sacchi sono stati due italiani, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, 21 anni entrambi, pusher di San Basilio.

La procura di Roma ha emesso il decreto di fermo alla fine dell’interrogatorio, dove entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Il coraggio di una madre

La madre di Del Grosso avrebbe denunciato il figlio alla polizia dicendo che temeva fosse stato lui a uccidere Luca. I due giovani non si sono costituiti come emerso in un primo momento, ma si stavano nascondendo: uno in un albergo, l’altro in una casa.

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