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Pino Mango, la vita e la carriera del cantautore e scrittore italiano

Indimenticabile la sua estensione vocale accompagnata da quel ritmo musicale mediterraneo "intriso di Oriente"

Ripercorriamo la carriera di un grande artista italiano, Pino Mango, in arte semplicemente Mango. Il cantante è stato un grande cantautore e musicista, capace di unire pop e rock con sonorità mediterranee, world music, e tanti riferimenti etnici e orientali.

Questo mix culturale straordinario ha reso Mango noto in tutta Italia. Pino ha arricchito fortemente la musica italina: tante sono state le collaborazioni e i testi che ha donato ad altri artisti emergenti e non. Andiamo a rivedere le tappe più importanti della sua carriera e della sua vita privata.

Chi era Giuseppe “Pino” Mango? Ecco come nasce l’artista Mango

Giuseppe, detto Pino, Mango nasce il 6 novembre 1954  a Lagonegro, in provincia di Potenza. Mango ha iniziato a cantare sin dalla tenera età: dotato di un talento naturale straordinario, già all’età di 6/7 anni cantava in una cover band con il fratello maggiore Michele.

Durante gli anni ’70 si appassionò al soul e all’hard rock. Durante l’esordio di quella carriera universitaria mai portata a termine, inizia a scriveretesti per le canzoni.

Il debutto di Pino

Pino si trasferisce a Roma per cercare d’inseguire il suo sogno: lavorare nel mondo della musica. Dopo aver stretto amicizia con Renato Zero, venne presentato da quest’ultimo a Franco Migliacci, produttore della RCA Italiana.

Per questa etichetta pubblica il suo primo album: La mia ragazza è un gran caldo, era il 1976. Il suo secondo album, Arlecchino, arriva invece nel 1979. Anche questo, come il precedente, non ebbe grande successo di pubblico, ma gli attira la stima di tanti grandi interpreti del mondo della musica italiana.

Negli anni’80 passa ad un’altra casa discografica, la Fonit Cetra, con la quale pubblica il suo terzo album, È pericoloso sporgersi.  L’uscita di questi tre album non gli procurano il successo sperato. Le sue convinzioni iniziano a vacillare tanto da decidere di abbandonare tutto e riprendere la carriera universitaria.

Ma proprio quando tutto sembrava andare in rovina, ecco che la fortuna gira nuovamente dalla sua parte: Mogol ascolta per caso un suo provino, ne rimane fortemente colpito tanto da volerlo incontrare di persona.

Dal loro incontro nasce un brano indimenticabile: Oro, ancora oggi uno dei brani più conosciuti di questo cantante. Oro viene pubblicato nel 1984, diventando il primo vero successo della sua carriera.

Mango e l’esperienza sanremese

Sulla scia di questo successo partecipa tra le Nuove Proposte, al Festival di Sanremo (1985) con il brano Il viaggio; premiato dalla critica. Con l’album Australia finalmente il cantautore lucano arriva finalmente al grande pubblico e maturò uno stile unico, che univa pop rock e sonorità world.

Nel 1986 fu protagonista a Sanremo con quattro brani, questa volta sia come autore che come interprete:

  • Mango scrive con Alberto Salerno la sigla d’apertura del Festival, Io nascerò, cantata da Loretta Goggi;
  • Mango è autore del brano Re, con cui Loredana Bertè si esibisce per la prima volta sul palco dell’Ariston
  • Mango è autore della canzone Nessun Dolore, scritto per Anna Bussotti e presentato nella sezione “Nuove Proposte”.
  • Come interprete, infine, partecipa nella categoria “Big” con una delle canzoni più rappresentative della sua discografia: Lei verrà; ottenendo il 14º posto.

Fu protagonista a Sanremo anche nel 1987, con il pezzo Dal cuore in poi, estratto dall’album Adesso. La canzone si classifica alla 18° posizione ma è con un altro brano dell’album che Mango manda il pubblico in visibilio: Bella d’estate, brano scritto con Lucio Dalla.

Mango ritorna a Sanremo nel 1995 e nel 1998, con i brani Dove vai e Luce. Dove vai viene premiata come miglior arrangiamento della manifestazione canora mentre con Luce, raggiunge il 6º posto in classifica.

Dagli anni ’90 agli ultimi successi

Gli anni ’90  si aprono con l’album Sirtaki, che divenne il suo maggior successo commerciale. Si conferma due anni dopo con: Come l’acqua, trainato dal singolo Mediterraneo, un altro testo del celebre Mogol. Nel 2000 pubblica un altro album di grandissimo successo, Disincanto, trascinato da una nuova hit: La rondine.

Tornò alle sonorità mediterranee che lo avevano caratterizzato tra gli anni Ottanta e Novanta con l’album Ti porto in Africa, altro disco di platino della sua carriera. Nel 2007 lo vediamo nuovamente protagonista a Sanremo con il brano Chissà se nevica, grazie a questo arriva al 5° posto sul palco.

Dal 2008 sono tanti gli eventi in cui partecipa, le collaborazioni con altri artisti di fama internazionale e nuovi lavori. Il suo ultimo album è stato L’amore è invisibile (2014); nel disco vi sono tre inediti e riletture di musicisti come Sting, U2, Fabrizio De André, Lucio Battisti, Beatles, Pino Daniele e una canzone della tradizione sarda intitolata No potho reposare.

Mango: la morte “della rondine”

La carriera di Mango termina a causa della sua morte improvvisa: era il 7 dicembre del 2014 quando il cantautore viene colpito da un attacco cardiaco durante un concerto al Palaercole di Policoro, in provincia di Matera. L’artista viene colpito da un malore durante la performance di Oro, quel brano che gli regalò tanti successi e gioia.

Ed è proprio con quel brano intramontabile che l’artista si accascia a terra, chiede scusa al pubblico e smette di cantare. Inutili i soccorsi: Mango ci lasciava alla sola età di 60 anni. Due giorni dopo, durante la veglia funebre, anche il fratello maggiore, Giovanni, resta stroncato da un’infarto.

Vita privata e curiosità

Il grande amore di Mango è stata la cantante Laura Valente, seconda cantante dei Matia Bazar. I due si sono sposati nel 2004 ma la loro relazione è nata nel 1985; in quel periodo il cantante era anche il suo produttore. Da questo amore sono nati due figli: Filippo (oggi batterista), nato nel 1995, e Angelina (anche lei cantante), nata nel 2001.


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