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Marcello Lippi, nasce il 12 aprile del 1948 il ct azzurro di Germania 2006

Biografia di Marcello Lippi: l'allenatore italiano che ha condotto la nazionale azzurra all'impresa di Germania 2006

Il percorso da tecnico di Marcello Lippi è da mille e una notte, ricco di emozioni e successi che lasciano ancora tutti senza fiato. Cinque volte Campione d’Italia con la Juventus nei due periodi che l’allenò (1994-1999 e 2001-2004), rivestì il ruolo di commissario tecnico della nazionale italiana dal 2004 al 2006 e dal 2008 al 2010, conducendola alla vittoria della Coppa del Mondo FIFA 2006.

12 aprile 1948: nasce Marcello Lippi, leggenda di Germania 2006

Nasce a Viareggio la notte del 11 aprile 1948 (ma viene registrato all’anagrafe il 12 aprile): Marcello Romeo Lippi rappresenta al meglio la tipologia dell’allenatore-manager, il capofila moderno di quella razza di allenatori che non sanno stare solamente sul prato dei campi da calcio ma sanno anche districarsi al meglio di fronte a telecamere o consigli di squadra, grazie anche a doti di cultura e signorilità che si lasciano alle spalle la vecchia immagine dell’allenatore uso solamente alle panchine.

Sposato e con due figli, da giocatore viene ricordato soprattutto come un buon libero della Sampdoria. Proprio con le giovanili del club blucerchiato, comincia la sua faticosa carriera di allenatore, passata in gran parte fra i vari club minori d’Italia. Poi, nella stagione 1992-93, si segnala un buon campionato con l’Atalanta, quindi il sesto posto a Napoli ancora oggi ricordato fra gli enciclopedici tifosi partenopei.



Come calciatore

La sua carriera di giocatore inizia nel 1969; ha militato nel Savona (una stagione in prestito in Serie C), nella Sampdoria (sette stagioni in Serie A e due in B), nella Pistoiese (una stagione in B e una in A) e nella Lucchese (una stagione in Serie C2) ricoprendo a buon livello il ruolo di libero.

In carriera ha totalizzato complessivamente 188 presenze e 5 reti in Serie A e 96 presenze e 2 reti in Serie B, contribuendo nella stagione 1979-1980 alla prima storica promozione della Pistoiese in massima serie. Con 274 presenze in blucerchiato, è tuttora il decimo calciatore della Sampdoria più presente in incontri di campionato.


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Marcello Lippi, baluardo difensivo della Sampdoria nel 1970.

Le prime panchine

La carriera da allenatore inizia nel 1982, nella squadra giovanile della Sampdoria. La prima squadra tra i professionisti è invece il Pontedera in Serie C2. L’anno successivo allena il Siena in Serie C1 ed è esonerato a seguito di contestazioni da parte della tifoseria.

Poco a poco sale di categoria, tra alti e bassi. In particolare, nel corso della stagione 1987-1988 allena la Pistoiese e nella stagione seguente la Carrarese, in Serie C1.


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Marcello Lippi firma per il Cesena nel 1989.

Il debutto in Serie A

Al termine di quella stagione, il Presidente del Cesena, Edmeo Lugaresi, lo sceglie per guidare la compagine romagnola: è il debutto in Serie A. Il Campionato si conclude con una brillante salvezza; per la sua fisionomia, i tifosi lo soprannominano Paul Newman.

L’anno seguente, tuttavia, la squadra fatica e Lippi subisce il penultimo esonero della sua carriera. Allena poi la Lucchese (ottava in serie B nel 1991-92) e l’Atalanta (settima in serie A 1992-93).

Viene quindi ingaggiato dal Napoli, e con una squadra giovane si mette in luce, raggiungendo il sesto posto in classifica e ottenendo così la sua prima qualificazione alla successiva edizione della Coppa UEFA, nonostante i problemi economici della società partenopea.


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Gli anni della grande Juve

Nel 1994, Lippi diventa allenatore della Juventus. Il cambio di dirigenza della squadra bianconera porta in quell’anno alla cessione di molti giocatori di fama, per motivi di bilancio. Pochi credono nella possibilità di una stagione ai vertici e invece la squadra si laurea Campione d’Italia per la ventitreesima volta, riportando lo scudetto a Torino dopo nove anni.

È l’inizio di un ricco quinquennio che si conclude con tre scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa europea, una Coppa Intercontinentale, una finale di Coppa UEFA, persa contro il Parma nel 1995, e due di Coppa dei Campioni, perse per 3-1 contro il Borussia Dortmund nel 1997 e per 1-0 contro il Real Madrid nel 1998.

Lascia la guida tecnica dei bianconeri nel febbraio 1999, dopo una sconfitta interna contro il Parma (2-4, con tripletta di Hernán Crespo) e viene poi sostituito dall’ex allenatore parmense Carlo Ancelotti.



Parentesi all’Inter

Dopo 4 stagioni e mezzo alla Juventus, Lippi passa all’Inter, squadra con la quale non riesce a replicare i successi ottenuti in bianconero e raggiungerà solo la finale di Coppa Italia 1999-2000 e di Supercoppa Italiana, sconfitto in entrambe le occasioni dalla Lazio.

Trova ostile l’ambiente nerazzurro (difficile, tra gli altri, il rapporto con Roberto Baggio col quale già ai tempi della Juventus non aveva ben convissuto), abituato a considerarlo un avversario, e alla fine della prima stagione chiede la risoluzione del contratto al presidente Moratti.

Questi rifiuta, ma esonera l’allenatore il 3 ottobre dopo la prima partita di campionato contro la Reggina persa 2-1 e la precedente eliminazione ai preliminari di Coppa Campioni contro l’Helsingborg (1-0 in Svezia e 0-0 a Milano).


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Ritorno alla Juventus

Nell’estate del 2001 Lippi torna sulla panchina bianconera, sulla quale resta per 3 stagioni vincendo 2 scudetti e 2 Supercoppe italiane. Raggiunge anche una finale di Champions League (la quarta della sua carriera), persa ai rigori contro il Milan per 3-2.


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Il cielo è azzurro sopra Berlino

Il 16 luglio 2004 viene nominato commissario tecnico della Nazionale italiana. L’esordio non è benaugurante, con una sconfitta in Islanda per 2-0, ma disputa un ottimo cammino di qualificazione e porta la selezione azzurra al Campionato mondiale di calcio 2006 in Germania. Nel torneo iridato porta la Nazionale alla vittoria della Coppa del Mondo il 9 luglio.

Il 12 luglio 2006 annuncia la sua volontà di non rinnovare il contratto con la FIGC, ritenendo esaurito il suo ruolo alla guida della Nazionale.
L’11 dicembre 2006, a seguito del successo conquistato dalla squadra azzurra al Campionato mondiale di calcio 2006 gli viene conferita una “Panchina d’oro” speciale. Per l’edizione 2007/2008 della Champions League è commentatore dell’emittente televisiva SKY.



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Il 26 giugno 2008, dopo la fine del rapporto tra Roberto Donadoni e la Nazionale, la FIGC lo richiama ad allenare la squadra azzurra, che Lippi guiderà ai Mondiali di calcio 2010. La presentazione ufficiale si tiene il 1º luglio a Roma. Il CT campione del mondo fa il nuovo esordio sulla panchina azzurra il 20 agosto 2008 in un’amichevole contro l’Austria terminata con un pareggio (2-2).

Nell’ottobre 2008 l’Italia sconfigge il Montenegro per 2-1 grazie a una doppietta di Alberto Aquilani. Questa partita permette al C.T. azzurro di eguagliare Vittorio Pozzo in una speciale classifica: infatti solo Lippi e l’allenatore dell’Italia degli anni trenta sono riusciti a ottenere trenta risultati utili consecutivi alla guida della Nazionale italiana di calcio.


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In Sudafrica

Il pareggio per 1-1 di Atene contro la Grecia del 19 novembre 2008 consente a Lippi di conquistare il 31º risultato utile consecutivo, eguagliando il record mondiale di imbattibilità internazionale di Clemente (Spagna) e Basile (Argentina); mai nessun allenatore aveva ottenuto altrettanto sulla panchina azzurra. L’imbattibilità viene fermata nella partita successiva, l’amichevole Brasile-Italia, finita 2-0 per la formazione verdeoro.

Nel giugno 2009 gli azzurri di Lippi partecipano per la prima volta alla Confederations Cup in Sudafrica, venendo eliminati nel girone iniziale: dopo la vittoria contro gli Stati Uniti nella gara di esordio (3-1), risultano fatali le sconfitte con Egitto (0-1) e Brasile (0-3).


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Mondiale 2010

Il 10 ottobre 2009 a Dublino l’Italia pareggia per 2-2 con l’Irlanda di Giovanni Trapattoni, qualificandosi così al Mondiale 2010 con un turno d’anticipo. L’esperienza azzurra in Sudafrica è però disastrosa.

Nonostante venga sorteggiata in un girone abbordabile, dopo due pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda e una sconfitta nella decisiva gara contro la Slovacchia l’Italia è eliminata già al primo turno. Non succedeva da 36 anni. È inoltre la prima volta che l’Italia non ottiene neanche una vittoria in un Campionato del mondo.


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Guangzhou Evergrande

Il 17 maggio 2012 diventa allenatore del Guangzhou Evergrande, squadra della Chinese Super League, tornando su una panchina di club a otto anni di distanza.

Debutta sulla panchina della squadra all’11ª giornata di campionato, contro il Qingdao Jonoon, con la squadra al comando della classifica che vince 1-0. Il 27 ottobre 2012, il Guangzhou Evergrande vince il secondo titolo di fila con un turno d’anticipo: decisivo il successo di misura sul Liaoning arrivata grazie al gol al 91′ di Gao Lin. Il 18 novembre dello stesso anno si aggiudica la Coppa nazionale battendo 4-2 il Guizhou Renhe nella finale di ritorno, dopo l’1-1 dell’andata.


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Titolo cinese ed altri traguardi

Il 9 novembre 2013 conquista la Champions League Asiatica pareggiando in casa 1-1 col Seoul, dopo che all’andata aveva pareggiato 2-2 in Corea del Sud, diventando il primo allenatore al mondo ad aver vinto le massime competizioni confederali organizzate da almeno due confederazioni. Al Mondiale per Club disputato il mese seguente si piazza al quarto posto, dopo essere stato eliminato in semifinale dai tedeschi Bayern Monaco e aver perso l’incontro per il terzo posto contro i brasiliani dell’Atlético Mineiro.

Nel febbraio 2014 perde 1-0 la Supercoppa di Cina contro Guizhou Renhe. Nell’occasione il tecnico non era andato in panchina per protesta contro la dirigenza del calcio cinese che non ha concesso il rinvio della partita per aver, il Guangzhou Evergrande, partecipato al Mondiale per club.

Sempre nel 2014 vince con la squadra il quarto titolo, il terzo consecutivo dopo il 2012 e il 2013, riconfermandosi Campioni d’Asia in carica. Il 2 novembre dà l’addio dell’attività tecnica all’interno del club, assumendo il ruolo di direttore tecnico; il 26 febbraio 2015 lascia anche tale incarico.


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Alla guida della Cina

Il 22 ottobre 2016, sfumata la possibilità di diventare direttore tecnico della nazionale italiana (causa l’incompatibilità della carica con la professione di procuratore del figlio Davide), viene nominato commissario tecnico della nazionale cinese.

Esordisce nel pareggio per 0-0 contro il Qatar valevole per la qualificazione al campionato del mondo 2018. Non riesce a qualificare la squadra alla fase finale del mondiale in Russia, non andando oltre il quinto posto nel proprio girone di terza fase; ottiene invece l’accesso alla fase finale della Coppa d’Asia 2019 negli Emirati Arabi Uniti, dove la Cina supera la prima fase a gironi e gli ottavi di finale.

Il 24 gennaio 2019 cade ai quarti contro l’Iran perdendo per 3-0. Al termine della partita, come preannunciato qualche mese prima, lascia la guida della nazionale cinese dopo 31 partite, 12 vittorie, 8 pareggi e 11 sconfitte.


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Advisor della nazionale cinese

Il successivo 7 marzo, con la nomina di Fabio Cannavaro a CT, rimane nei quadri dirigenziali della federcalcio cinese nel ruolo di advisor. Tuttavia il 24 maggio 2019 torna a guidare i cinesi, subentrando al dimissionario Cannavaro e facendo il suo secondo esordio con la nazionale cinese nell’amichevole vinta per 2-0 contro le Filippine.

La sua seconda esperienza alla guida della Cina si rivela, però, breve: il 14 novembre 2019, dopo la sconfitta per 1-2 contro la Siria a Dubai nelle qualificazioni al campionato del mondo 2022, si dimette dall’incarico.


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Vita privata

Il grande amore della vita di Marcello Lippi è Simonetta Barbarino, conosciuta a Genova nel 1973 (allora diciottenne) con la quale si è sposato dopo nove mesi di fidanzamento. Lippi ha due figli, Stefania (30 anni) e Davide (28 anni).

In un’intervista rilasciata presso “SkySport”, Stefania (figlia del commissario tecnico azzurro) racconta il rapporto con il papà Marcello: «Spesso lui non c’era, ma è stato bravissimo a gestire il rapporto con me e mio fratello. Siamo sempre rimasti uniti nei momenti difficili».

Davide Lippi (secondogenito) è un procuratore sportivo, balzato subito agli onori della cronaca l’anno scorso quando è stato aggredito e minacciato di morte nei pressi della sua abitazione a Milano.


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La famiglia di Marcello Lippi al completo.

 

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