Inchiesta

Il mistero della scomparsa di Enco Vitulli

É un vero mistero la scomparsa di Enco Vitulli, San Giovanni a Teduccio (NA). Lunedì 11 marzo 2019 dice che vuole andare dal padre a Brindisi (BR), ma scompare nel nulla

Resta un vero mistero la scomparsa di Enco Vitulli, 24 anni originario di San Giovanni a Teduccio, scomparso lunedì 11 marzo 2019. Aveva in programma di partire per Brindisi (BR) per andare a trovare il papà, ma non si hanno più sue notizie.

E’ alto 1,78 cm, occhi castani, capelli castani. Al momento della scomparsa indossava: giubbino rosso, maglia nera, jeans blu, scarpe da ginnastica bianche e un cappello nero. Ha un tatuaggio vistoso sulla tempia sinistra con scritto Enco e uno all’altezza del cuore con raffigurata una croce. Zona della scomparsa Secondigliano, Napoli.

Chi é Enco Vitulli

Enco Vitulli è il primo di nove figli. I genitori sono separati, la mamma si chiama Petrusic Brankica e vive nel quartiere di San Giovanni a Teduccio (NA), mentre il papà vive a Brindisi (BR). Sin dall’infanzia la vita di Enco è difficile, servizi sociali, polizia, case famiglia e i primi problemi.

Purtroppo, questa vita, gli ha riservato un “sentiero dissestato”. Già a 14 anni si allontana dalle strutture, scappa, perché nonostante tutto, lui vuole stare a casa sua, perché lui ama la sua famiglia. Ama sua mamma e le sue sorelline ed è con loro che vuole vivere. A 17 anni si innamora di Enza Montagna. A seguito di una discussione con la mamma decide di andare a vivere a Secondigliano (NA), presso Enza e la sua famiglia. Dopo qualche giorno il suo trasferimento, riferisce alla mamma che ha trovato una casa e anche un lavoretto. Poi, la notizia: “Enco arrestato per spaccio”.

Enco Vitulli 2

Dopo aver scontato la pena e come riporta la mamma, ha capito di aver commesso un errore e vuole mettere la testa a posto. Per un periodo lavora con il suocero che si occupa di ferro vecchio, successivamente rivela alla mamma che dove si trova non è più felice, non è più innamorato e quello non è un lavoro che fa per lui. Tutti possono sempre fare una scelta, ma in alcuni quartieri, in certe periferie, le buone opportunità sono coperte da spessi teli scuri e le scelte che si fanno sono le uniche che si vedono e che si possono toccare con mano. Si inizia a fare il “palo”, la “vedetta” per una piazza di spaccio, pusher e così via. Quelli sono soldi sporchi, sporchi anche di sangue, ma alla vista e al tatto sono uguali a tutti gli altri.

Per pagare l’affitto o per fare la spesa vanno bene lo stesso e se si vive in questa realtà non c’è da porsi nessuna ulteriore domanda. Un crimine diventa quotidianità, normalità, quando chi ti circonda vive come te, oppure, quando chi ti vive intorno ha paura di te e non si vuole interessare a quello che fai, oppure quando quelle oneste e brave persone intorno a te, sono persone abbandonate, stremate e impotenti e concentrate solo sul come sopravvivere e non sull’osservare quello che fai.

Insomma, Enco proviene dalla povertà, dal degrado, dalla periferia dimenticata e abbandonata, ma possiamo anche dire che Enco ha 24 anni, ha una vita davanti e può imboccare altri sentieri, può togliere quel telo scuro che copre tutte le sue possibilità e può vedere e fare una scelta diversa. Enco potrebbe cambiare il corso della sua vita, se solo non risultasse scomparso.

Cosa sappiamo

  • Secondo alcuni fatti che riporta la mamma di Enco, anche nelle denunce, verso la fine del 2018 alle 4 del mattino il figlio e la fidanzata Enza si presentano a casa molto agitati, lui dice di dover partire immediatamente per Milano. Successivamente Brankica viene a sapere che Enco ha avuto una figlia con la cognata, la sorella della fidanzata.
  • Le cose non vanno benissimo e Enco torna a casa.
  • Dice alla madre che vuole andare a Brindisi (BR), dal papà
  • Lunedì 11 marzo 2019, madre e figlio vanno in banca a fare una commissione e qui Brankica si accorge che Enco presenta graffi al volto, alle braccia e una vistosa lacerazione sul naso, come se fosse rotto. Alle domande della mamma risponde quasi con aggressività, non vuole dare risposte. Dice soltanto che a Secondigliano non ci vuole stare più e che vuole partire al più presto per andare a Brindisi.
  • Brankica riferisce di aver ascoltato anche una telefonata che il figlio fa alla fidanzata, nella quale chiede di farsi preparare un panino, che a breve passerà a prenderlo insieme ad uno zaino, perché è in partenza per andare dal padre.
  • Secondo i fatti riportati da Enza e dai suoi familiari, invece, Enco avrebbe preso il panino e lo zaino e con un pullman avrebbe raggiunto il papà. Questo, però, sarebbe avvenuto il 26 febbraio 2019. Enza riferisce di aver avuto una conversazione con lui in video chiamata mentre era sul pullman e di aver ricevuto una foto, quando è arrivato, nella quale erano ritratti Enco e il papà. La fidanzata dice che quando è arrivato ha anche detto che era tutto a posto, ma aggiunge anche che da quel momento in poi non è riuscita più a contattarlo in nessun modo.

Enco Vitulli

Il Mistero

Quando Enco va in galera per spaccio, la mamma si reca a Scampia presso la famiglia di Enza. Tutti restano stupiti perché alla famiglia di Enza ha riferito di essere orfano, di non avere né madre né padre. Oggi Enza, la famiglia e la bambina vivono tutti insieme.

  • La discrepanza fra i giorni nei quali Enco sia presumibilmente partito.

Le telefonate anonime e i tentativi di avvicinamento per chiedere un riscatto:

  • La prima telefonata è stata fatta da parte di una ragazza che avrebbe rivelato alla madre di Enco che il figlio negli ultimi tempi svolgeva il ruolo di “palo” nello spaccio di droga nella zona dei “Sette Palazzi”.
  • La seconda telefonata, invece, avrebbe svelato il luogo in cui potrebbe trovarsi il corpo di Enco: la Vela Celeste, a Scampia.

-Le telefonate e il tentativo di riscatto per far trovare il corpo di Enco sono stati ritenuti atti di sciacallaggio-.

Le indagini

Le indagini sono state effettuate dalla Questura di Via Medina (con la squadra Mobile) e la Questura di Scampia, ma è solo nel 2021 che è stato aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica di Napoli, Distrettuale Antimafia. Non si sa se sia stata allertata, come per legge, anche la Prefettura, Ufficio per le persone scomparse.”- spiega l’Avvocato Massimo Viscusi, legale della famiglia dì Enco.

Questo caso è pieno di sfumature e zone d’ombra, tante domande e pochissime risposte ed è per questo che è un Mistero Campano.

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