Cronaca

Le misure anti covid in vigore nelle singole Regioni

L'Italia va verso lo "scenario 4", ma le Regioni hanno già anticipato le decisioni del Governo

L’Italia va verso lo “scenario 4”, ma le Regioni hanno già anticipato le decisioni del Governo con una serie di misure più stringenti rispetto a quelle dei vari Dpcm. Non pervenuta la Lombardia che, ad eccezione del coprifuoco serale, non ha preso alcuna decisione realmente stringente: Sala e Fontana continuano a tentennare, in attesa che i decreti del Governo decidano per loro. Le misure anti covid in vigore nelle singole Regioni.

Le misure anti covid dalle singole Regioni

In attesa del nuovo Dpcm, previsto per la settimana prossima, le Regioni hanno anticipato le decisioni del Governo, che nell’ultimo Decreto aveva dato pieni poteri al Governatore e agli amministratori locali. Ecco le varie ordinanze emesse dalle singole regioni.

Trentino Alto Adige

In Alto Adige il 30 ottobre il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha firmato l’ordinanza che stabilisce coprifuoco dalle 22 alle 5, stop agli eventi, didattica a distanza del 50% alle superiori, orario ridotto per negozi, bar e ristoranti e misure ancora più rigide per i Comuni dove si sono verificate dei cluster.

Provincia autonoma di Trento

L’ordinanza numero 49 firmata dal presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti consente, invece, ai bar ed ai ristoranti trentini la possibilità di tenere aperto oltre gli orari fissati dall’ultimo dpcm del presidente del Consiglio dei ministri

Valle d’Aosta

La Valle d’Aosta, la regione più contagiata di Italia in base ai principali parametri (decessi, ricoveri, terapie intensive, contagiati), ha disposto il coprifuoco per contenere la diffusione del virus con un’ordinanza che vieta la circolazione dalle 21 alle 5.

Piemonte

Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato una nuova ordinanza che impone la didattica a distanza al 100% per le superiori e il riempimento al 50% dei mezzi di trasporto pubblico. L’ordinanza, in vigore da lunedì 2, è valida fino al 24 novembre

Umbria

Didattica a distanza dal 3 al 14 novembre nelle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie dell’Umbria, attività in presenza riservate esclusivamente ai laboratori, dove previsti dai rispettivi ordinamenti del ciclo didattico, e alla frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. Sempre in Umbria è stata fatta un’ulteriore stretta sullo sport dilettantistico di squadra, con la sospensione fino al 14 novembre di tutte le attività di gare e competizioni dilettantistiche regionali sportive in relazione agli sport di contatto e di squadra.

Marche

Nelle Marche le scuole superiori adotteranno la didattica a distanza, per tutti gli alunni, da martedì 3 novembre, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, statali e paritarie, proseguiranno le lezioni “da remoto” al 100%

Campania

In Campania stop alle scuole dell’infanzia a partire da lunedì 2 novembre e fino al 14 novembre prossimi.

Basilicata

Da lunedì 2 novembre, nelle scuole superiori della Basilicata sarà attuata solo la didattica a distanza. L’ordinanza ferma anche, a partire dal 31, l’attività nei parchi tematici, gli sport di contatto e quelli di base e i settori giovanili. Chiuse palestre, piscine, centri benessere e termali, culturali, sociali e ricreativi, così come cinema, sale concerto e teatri.

Puglia

In Puglia il 30 ottobre è partita la sospensione di tutte le lezioni in presenza: alcune scuole hanno preferito rinviare anche l’avvio della didattica a distanza per permettere a famiglie e docenti di organizzarsi

Calabria

In Calabria un’ordinanza ha sospeso all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche, dal 31 ottobre a tutto il 24 novembre, “le attività ambulatoriali per prestazioni specialistiche con classe di priorità Differibile e Programmata. sono fatte salve prestazioni ambulatoriali urgenti, nonché quelle di dialisi, di Pet/Tc, di radioterapia e quelle oncologiche-chemioterapiche, relative alla gravidanza a rischio e/o a termine ed i follow up non differibili. Sì a screening oncologici all’interno dei programmi organizzati, prestazioni di ostetricia e ginecologia, esami, visite ed ogni altra prestazione connessa alla procreazione, alla nascita e alla diagnosi prenatale e al parto, le visite cardiologiche, le sedute di vaccinazione, le donazioni di sangue”.

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