Cronaca

Il figlio di Anastasi rivela: “Papà soffriva di Sla, ha chiesto la sedazione assistita”

Lutto nel mondo del calcio per la morte di Pietro Anastasi, attaccante simbolo della Juventus che in carriera vestì anche le maglie di Varese, Inter, Ascoli e Lugano.

La morte di Pietro Anastasi

Morto all’età di 72 anni, aveva chiesto la sedazione assistita come rivelato dal figlio, Gianluca Anastasi, all’Ansa: “Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente”.

Chi era Pietro Anastasi

Pietro Anastasi è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo centravanti. Dopo gli esordi nella Massiminiana e la ribalta nel Varese, legò la sua attività agonistica soprattutto alla Juventus, squadra nella quale militò per otto stagioni a cavallo degli anni 1960 e 1970 diventandone uno degli uomini-simbolo, nonché tra i più amati dai tifosi, fino a esserne nominato capitano dal 1974 al 1976; con i bianconeri vinse tre campionati di Serie A, nel 1971-1972, 1972-1973 e 1974-1975, disputando inoltre le finali di Coppa delle Fiere, nel 1971, Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale, queste ultime entrambe nel 1973.

Considerato uno dei migliori attaccanti italiani della sua generazione, giocò con la squadra torinese un totale di 258 partite in Serie A realizzando 78 reti, laureandosi capocannoniere della Coppa delle Fiere 1970-1971 e della Coppa Italia 1974-1975, prima di una precoce parabola discendente che lo portò a chiudere la carriera con le maglie di Inter, Ascoli e Lugano.

Ha disputato complessivamente 338 gare nella massima serie italiana segnando 105 gol; è stato inoltre il secondo marcatore della categoria, nel 1968-1969, e il terzo in altre due occasioni, nel 1969-1970 e 1973-1974. Campione europeo con la nazionale italiana nel 1968, in azzurro ha giocato 25 partite siglando 8 reti.

Paolo Siotto

Giornalista pubblicista dal 2015, collabora per l'Occhio da giugno 2019 dopo diverse esperienze con testate locali tra cui il quotidiano Metropolis. Redattore per Fantacalcio e Calciomercato.it, nel tempo libero ama dedicarsi alla buona musica.

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