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Il 28 gennaio del 1955 nasce Nicolas Sarkozy: 23esimo Presidente della Repubblica francese

Uomo politico francese e avvocato, durante l'arco della sua carriera è stato strettamente legato ai neo-gollisti ed è divenuto il 23esimo Presidente di Francia. Il suo nome è Nicholas Sarcozy

Nicolas Paul Stéphane Sárközy de Nagy-Bócsa (conosciuto semplicemente come Nicolas Sarkozy) è un politico e avvocato francese, 23esimo Presidente della Repubblica francese (il sesto della Quinta Repubblica) e marito di Carla Bruni.

28 gennaio 1955: nasce Nicolas Sarkozy, 23esimo presidente della Repubblica francese

Nicolas Paul Stéphane Sárközy de Nagy-Bócsa (conosciuto semplicemente come Nicolas Sarkozy) è nato a Parigi il 28 gennaio del 1955.


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Laureato in legge con una specializzazione in diritto privato e in scienze politiche presso l’università Nanterre di Parigi, continua poi gli studi all’“Institut d’Etudes Politiques di Parigi”, senza però conseguire il diploma di perfezionamento a causa degli scarsi risultati ottenuti nello studio della lingua inglese.

La sua carriera politica inizia nel 1974, quando partecipa alla campagna elettorale di Jacques Chaban-Delmas, candidato gollista alla presidenza della Repubblica. Nel 1976 aderisce al partito neo-gollista rifondato da Jacques Chirac e confluito dal 2002 nell’UMP (Unione per un Movimento Popolare).


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Sarkozy saluta la folla.

Dal 1981 è avvocato; nel 1987 è socio fondatore dello studio legale “Leibovici-Claude-Sarkozy”, poi socio dello studio “Arnaud Claude – Nicolas Sarkozy” dal 2002.

Sarkozy viene eletto deputato per la prima volta nel 1988 (poi rieletto negli anni 1993, 1997, 2002). È primo cittadino di Neuilly-sur-Seine dal 1983 al 2002 e presidente del consiglio generale dell’Hauts-de-Seine nel 2002 e dal 2004.


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Dal 1993 al 1995 è Ministro delegato del Bilancio. All’indomani della rielezione di Jacques Chirac nel 2002, il nome di Sarkozy circola come probabile nuovo primo ministro; Chirac preferirà però Jean-Pierre Raffarin.

Campagna presidenziale e vittoria

Sarkozy ricopre le cariche di ministro dell’Interno, dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria. Si dimette il 26 marzo 2007 quando decide di impegnarsi per la campagna presidenziale che lo vedrà vincitore al ballottaggio (maggio 2007) contro Ségolène Royal.


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Per la sua iperattività di capo di stato subito dimostrata dal primo giorno del suo insediamento viene soprannominato da compagni e avversari “Supersarko”. Fin da subito appare chiaro l’intento di Sarkozy di modificare strutturalmente la politica estera del governo nei confronti degli Stati Uniti, che sotto la presidenza di Chirac aveva provocato evidenti tensioni internazionali.

Alla fine dell’anno Sarkozy, insieme al presidente del consiglio italiano Romano Prodi ed il primo ministro spagnolo Zapatero, danno ufficialmente vita all’ambizioso progetto di Unione Mediterranea.

Opere e relazione con Carla Bruni

Nicola Sarkozy durante la sua carriera ha scritto numerosi saggi, nonché una biografia di Georges Mandel, integerrimo uomo politico conservatore assassinato nel 1944 dai miliziani su ordine dei nazisti. In quanto capo di stato francese è anche d’ufficio uno dei due co-principi di Andorra, Gran Maestro della Legion d’onore e canonico della Basilica di San Giovanni in Laterano.


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Carla Bruni, compagna di Nicolas Sarkozy.

Tra il mese di novembre 2007 e il gennaio 2008 chiacchieratissima è stata la sua relazione con la modella-cantante italiana Carla Bruni, che diviene poi sua moglie il 2 febbraio 2008. È la prima volta nella storia della Repubblica francese che un presidente si sposa durante il suo mandato. Prima di lui era successo all’imperatore Napoleone III e ancora prima a Napoleone I.

Nel luglio 2008 dichiara di essere disposto a concedere l’estradizione della terrorista Marina Petrella (appartenente alle Brigate Rosse e già condannata all’ergastolo per omicidio) ma solo a patto che il Governo italiano le conceda la grazia per motivi di salute; la première dame Carla Bruni si è associata alla richiesta.

A queste dichiarazioni e alla richiesta della grazia si sono opposte numerose vittime del terrorismo, tra cui Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio Bachelet, Andrea Casalegno, figlio di Carlo Casalegno, Roberto della Rocca, dell’Associazione Italiana vittime del terrorismo, Paolo Bolognesi dell’Unione vittime delle stragi, Antonio Iosa. Il 12 ottobre 2008 Sarkozy ha annullato il decreto di estradizione, ufficialmente per “ragioni umanitarie”, garantendo di fatto l’asilo politico alla donna e concludendo la sua vicenda giudiziaria.

Nel 2011 è tra i più forti sostenitori dell’intervento militare in Libia, durante la guerra civile libica. Nel suo libro Hard Choices, Hillary Rodham Clinton, ex segretario di stato americano, spiega che il governo italiano guidato da Silvio Berlusconi (testuali parole): «…aveva ragioni da vendere sulla crisi libica mentre proprio Nicolas Sarkozy e con lui Obama avevano torto marcio…».


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La Clinton ricorda che al vertice di Parigi del marzo 2011 Berlusconi tentò di fermare l’attacco unilaterale alla Libia ipotizzato da Sarkozy. Berlusconi si sarebbe poi piegato all’operazione solo perché arrivò il via libera dagli USA. Secondo la rivista Aeronautica & Difesa la concessione all’uso delle basi e la collaborazione italiana fu dovuta al fatto che l’intelligence italiana aveva scoperto che i caccia francesi avevano come primo obiettivo la distruzione degli interessi italiani e quelli petroliferi soprattutto presenti in Libia.

Candidato alle presidenziali del 2012

Il 22 aprile 2012 il presidente francese esce sconfitto dal primo turno nelle elezioni francesi per la corsa verso la presidenza. È la prima volta, nella storia di Francia, che un presidente uscente viene sconfitto al primo turno dallo sfidante. Sarkozy ha ottenuto il 27% dei voti. Il suo sfidante Hollande il 28.6%.


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Il 6 maggio 2012 perde anche il secondo turno delle elezioni presidenziali a favore dell’ex segretario socialista Francois Hollande, Sarkozy infatti ottiene il 48,3% dei voti contro il 51,6% raccolto da Hollande.

Vicende giudiziarie

Il 1º luglio 2014 Nicolas Sarkozy è stato posto in stato di fermo negli uffici di custodia cautelare di Nanterre, dove si era recato per essere ascoltato dai magistrati per un caso di corruzione.


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È la prima volta che un ex capo di Stato francese subisce tale procedura. Al termine di 15 ore di fermo, la Procura nazionale per i reati finanziari ha messo in stato di accusa Sarkozy per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio in Cassazione. Il 20 marzo 2018 è stato arrestato e rilasciato dopo 25 ore.

Nel giugno 2019 è rinviato a giudizio nell’indagine sui sospetti di corruzione di un alto magistrato della Corte di Cassazione, Gilbert Azibert, nel caso delle intercettazioni telefoniche.

Il ritorno in politica

Torna in politica alla guida della coalizione Ump-Udi per le elezioni provinciali di fine marzo 2015 vincendo il primo turno con il 29,4% dei voti rispetto al 25,19% di Marine Le Pen mentre i socialisti e i loro alleati raccolgono il 21,8%. La settimana seguente stravince anche il secondo turno conquistando 70 dipartimenti su 101 contro la trentina dei socialisti; mai nella Quinta repubblica la destra aveva raggiunto un risultato del genere.


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Si candida nel 2016 alle primarie dei Les Républicains per le Elezioni presidenziali in Francia del 2017, ma con il 20,7 % delle preferenze si classifica terzo, non prendendo parte al ballottaggio, vinto da François Fillon.

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