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Covid, verso nuove restrizioni a Capodanno: dai tamponi ai vaccinati al Green Pass esteso | Cosa cambia

Il governo sta pensando di introdurre nuove restrizioni a Capodanno per arginare i contagi Covid: vediamo insieme cosa cambia

Il governo sta pensando di introdurre nuove restrizioni a Capodanno per arginare i contagi Covid.  Tra le ipotesi sul tavolo spicca anche l’estensione dell’obbligo del Green pass per l’accesso ad altri luoghi al chiuso, come ad esempio i centri commerciali.

Verso nuove restrizioni Covid a Capodanno: cosa cambia

Per i luoghi soggetti al rischio di assembramento, come per grandi eventi, stadi o discoteche, potrebbe essere richiesto anche l’esito negativo di un tampone anche ai vaccinati oltre al Super Green Pass. Una misura che potrebbe essere introdotta già dal 27 dicembre così da essere applicata anche in vista del Capodanno estendendosi oltre il periodo festivo.

Mascherina obbligatoria all’aperto

Si ragiona anche sull’introduzione dell’obbligo di mascherina all’aperto, già valido in Campania, mentre non rientra tra le ipotesi l’obbligo vaccinale. L’immunizzazione, tuttavia, resta fondamentale per arginare la circolazione del virus come confermato da Guido Rasi, consulente scientifico del commissario all’emergenza Figliuolo, che intervenuto a ‘Mezz’ora in più’ ha dichiarato: “Ci stiamo avvicinando alla zona arancione perché continua ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri. E’ fondamentale fare subito le terze dosi”.

Tutte le nuove restrizioni Covid

La linea del presidente del Consiglio rimane ferma sulla volontà di mantenere aperte tutte le attività, ma i dati cominciano a fare paura, spaventa la velocità della progressione. Dunque bisogna limitare i contatti soprattutto nei luoghi più affollati e anche fare i conti con la copertura dei vaccini che – come ormai appare chiaro dagli ultimi studi – cominciano a perdere efficacia dopo i primi quattro, cinque mesi. La discussione è aperta tra i ministri e con i presidenti di Regione per arrivare a un provvedimento condiviso, che non spacchi la maggioranza in un momento delicatissimo dal punto di vista politico e, soprattutto, che non danneggi alcune categorie economiche.

Ecco perché il test aggiuntivo per chi ha già il green pass rafforzato alla fine potrebbe essere obbligatorio soltanto dove si creano assembramenti e dove è impossibile mantenere il distanziamento, come le discoteche e le feste. Prevedendo comunque un “filtro” all’ingresso dei centri commerciali. Matteo Salvini è da sempre contrario a restrizioni troppo drastiche, ma visti i dati dei contagi nella maggioranza molti pensano che non farà le barricate.

Obbligo vaccinale

Resta sul tavolo l’ipotesi estrema di introdurre l’obbligo generalizzato. Ma non è tema di oggi. Prima il governo dovrà esaminar la “flash survey” dell’Iss che fotografa l’andamento del virus (e della variante Omicron) in tutto il Paese. Confindustria e sindacati erano favorevoli all’obbligo e potrebbero approvare, come primo passo del governo, la scelta di estendere il green pass rafforzato a tutti i lavoratori, così come già accaduto per il personale sanitario, quello scolastico e le forze dell’ordine.

Green pass “rafforzato”

Il decreto scade il 15 gennaio, ma sembra scontato che il green pass rilasciato a guariti e vaccinati venga prorogato almeno fino al 31 marzo, quando scade lo stato di emergenza. È obbligatorio per andare al ristorante e negli altri locali dove si mangia al chiuso, nei cinema e nei teatri, negli stadi, in discoteca e per partecipare agli eventi pubblici e alle feste, non legate a cerimonie religiose.

Validità ridotta

Alcuni Stati europei hanno diminuito la durata dell’intervallo tra seconda e terza dose di vaccino rispetto ai cinque mesi stabiliti dalle agenzie regolatorie. L’Italia pensa invece di ridurre la validità del green pass rafforzato dagli attuali nove mesi a sette, se non addirittura a cinque come suggerisce il ministro Brunetta. La misura potrebbe dare un’ulteriore spinta alle vaccinazioni, eppure non tutto il governo è favorevole. “Non è scontato che si decida di ridurre la durata del green pass”, anticipa un ministro rivelando il timore di spiazzare gli italiani che si sono vaccinati contando su un pass di lungo periodo per partecipare alla vita sociale.

Feste e discoteche

Sono i luoghi ritenuti maggiormente a rischio perché è difficile mantenere il distanziamento e, per bere e mangiare, si toglie la mascherina. Attualmente si entra con il green pass rafforzato (vaccinati e guariti) ma nel governo si ragiona sull’ipotesi di imporre anche un tampone negativo già dal 27 dicembre, in tempo per il Capodanno.

Mascherine all’aperto

Diversi ministri spingono per reintrodurre su scala nazionale l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Però la misura non convince il presidente Draghi, che preferisce lasciare la decisione ai sindaci e ai governatori.

Centri commerciali

Allo studio c’è invece un possibile filtro per i centri commerciali che possa impedire gli assembramenti. I tecnici stanno valutando l’opportunità di rendere obbligatorio almeno il green pass base come già accade per treni, aerei e mezzi di trasporto pubblico. L’alternativa potrebbe essere quella di contingentare gli ingressi come già accade nei grandi magazzini.

Le case private

Nessuna misura può essere adottata per le abitazioni private, ma è probabile che i nuovi provvedimenti siano accompagnati da una «raccomandazione forte ad evitare situazioni di rischio», soprattutto in occasione delle festività, come del resto ha già fatto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo a Che tempo che fa su Rai3 con un appello ai cittadini.


 

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