Cronaca

Open Arms posta il video del naufragio. Lo straziante grido d’aiuto della madre di Joseph

"Abbiamo deciso di rendere pubblico quello che accade in quel tratto di mare perché i nostri occhi non siano i soli a vedere"

Questa notte, dopo aver soccorso barca alla deriva con 64 persone, abbiamo ottenuto evacuazione d’urgenza con elicottero della Guardia costiera per 6 persone. Oggi il ponte della Open Arms ospita 257 persone e i corpi senza vita di 5 esseri umani. Il Mediterraneo è un cimitero senza lapidi“. Con queste parole la Ong Open Arms rende noto il tragico bilancio del naufragio della scorsa notte con un post su Twitter.

Open Arms: la mamma del piccolo Joseph: “ho perso il mio bambino”

Nel naufragio hanno perso la vita sei migranti, tra cui un bambino di 6 mesi. Il piccolo si chiamava Joseph e veniva dalla Guinea. L’organizzazione ha anche postato sul suo profilo Twitter il video dello strazio della mamma, che urla “Ho perso il mio bambino, ho perso il mio bambino“.

Abbiamo riflettuto se fosse il caso di mostrare il grido del naufragio, il dolore e la disperazione. Abbiamo deciso di rendere pubblico quello che accade in quel tratto di mare perché i nostri occhi non siano i soli a vedere e perché si ponga fine a tutto questo subito“, scrivono da Open Arms, condividendo il filmato in cui si vedono i migranti tra le onde.

La salma del piccolo Joseph trasportata a Lampedusa

La salma del neonato è stata portata a Lampedusa e si trova, adesso, all’obitorio dell’isola. Durante la notte, un mezzo aereo della Guardia costiera ha effettuato un’evacuazione medica urgente per il neonato già morto e per due donne, la mamma del piccolo che non ce l’ha fatta e un’altra donna incinta.

Altri tre migranti del gruppo, recuperati dalla ong spagnola, che avevano urgente bisogno di ricovero, dopo uno scalo tecnico dell’aereo che ha dovuto effettuare rifornimento di carburante, sono stati trasferiti a Malta.

Le operazioni di salvataggio di Open Arms

Oltre un centinaio di persone erano finite in acqua, dopo che il gommone su cui erano ammassati è naufragato in area Sar di competenza libica. Open Arms è intervenuta dopo essere stata avvisata nella mattinata di ieri della possibile strage del mare da parte di uno dei velivoli di Frontex.

Quando i volontari dell’organizzazione umanitaria sono giunti sul luogo del naufragio si sono trovati di fronte una “complicatissima operazione di soccorso“: il gommone, dice infatti Open Arms, “aveva ceduto e le persone erano già tutte in acqua, prive di salvagente e di dispositivi di sicurezza“.

A Lampedusa hotspot stracolmo

Due sbarchi sono stati registrati a Lampedusa nelle ultime ore. Un altro barcone, con a bordo 86 migranti, è stato intercettato e bloccato dalle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza. Una seconda imbarcazione, con circa 70 persone di varia nazionalità bordo, è riuscita invece ad arrivare direttamente a Cala Madonna.

Ieri c’erano stati, durante tutta la giornata, 4 approdi con un totale di 193 persone. L’hotspot, nonostante gli sforzi per alleggerire le presenze con trasferimenti sulle navi quarantena e con traghetto di linea o motovedette è già al collasso con oltre 700 gli ospiti.

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