Cronaca

Paralimpiadi al via, sfilerà anche bandiera Afghanistan

Tutto pronto per il via alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, ci sarà anche la bandiera dell'Afghanistan a sventolare

Tutto pronto per il via alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, con la cerimonia d’apertura prevista domani allo stadio Olimpico e le prime gare già in programma mercoledì. Ci sarà anche la bandiera dell’Afghanistan a sventolare: “Un segno di solidarietà” nei confronti dei due atleti afghani Hossain Rasouli (lancio del disco) e Zakia Khudadadi (taekwondo), che non hanno potuto raggiungere il Giappone dopo la presa di potere nel Paese da parte dei talebani, come annunciato dal presidente del Comitato internazionale paralimpico, Andrew Parsons, durante il media breafing che si è tenuto a Tokyo.

Paralimpiadi di Tokyo 2020, sfilerà anche bandiera Afghanistan

A rappresentare l’Italia nella spedizione più numerosa di sempre (115 atleti), saranno la schermitrice Beatrice Vio, oro e bronzo nel fioretto ai Giochi di Rio 2016, e dal nuotatore Federico Morlacchi, un oro, tre argenti e tre bronzi da Londra 2012 a oggi. “È bellissimo, non vedo l’ora che sia domani sera – ha confessato Vio – Sono molto emozionata perché è qualcosa di più grande di me. Meno male che c’è Federico che mi aiuterà a trovare la strada giusta perché io so già che passerò tutto il tempo a piangere”.

Bebe, che a Rio ebbe l’occasione di portare la bandiera alla cerimonia di chiusura, domani da alfiere azzurro avrà la grande responsabilità di “rappresentare un Paese così bello, per me è veramente qualcosa di grande – ha aggiunto – La nostra Nazionale di scherma è pronta, è carica, non vediamo l’ora di cominciare”.

Forte anche l’emozione di Federico Morlacchi: “Quella che proveremo domani sarà un’emozione unica, perché vedere quel fuoco che arde dopo un anno complicato sarà una liberazione”, ha spiegato il nuotatore, atteso prima dalle gare e poi dalla dolce attesa. “Il mio obiettivo ai Giochi è molto semplice – ha aggiunto Morlacchi – Voglio solo divertirmi e godermela fino in fondo. Poi dal 5 settembre inizierà la missione più difficile, la missione di papà per la quale nessuno, alla fin fine, è mai allenato…”.

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