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Quali sono le differenze tra Covid e influenza? Come distinguere i sintomi

Quali sono le differenze tra Covid e influenza? Facciamo chiarezza su come distinguere i sintomi

Febbre, tosse, mal di gola, ma anche dolori muscolari, stanchezza, diarrea e vomito. Sono tanti i sintomi, simili alla classica influenza che possono essere un allarme per il Covid. Ma quali sono le differenze? È la domanda che in molti si stanno ponendo con l’avvicinarsi del picco influenzale previsto per le prossime settimane.

Quali sono le differenze tra influenza e Covid? I sintomi

Prima di tutto, è necessario indicare le differenze tra raffreddore e influenza, due patologie che vengono spesso confuse a chi le contrae. I Centri per la prevenzione ed il controllo delle malattie americane, tra i principali organi di salute pubblica, hanno raccolto un elenco composto da 5 punti salienti che possono aiutarci a fare chiarezza.

In primo luogo, se i sintomi hanno un esordio repentino e virulento, determinando un malessere generale che innesca anche dolori articolari e muscolari, è più probabile che si tratti di influenza. Se invece spossatezza, naso che cola (rinorrea) e congestione si manifestano in modo lieve e graduale è più probabile che si tratti di un semplice raffreddore.

Per quanto riguarda la febbre, essa raramente si presenta con un raffreddore, e quando accade di solito è una febbriciattola: se la colonnina di mercurio del termometro supera i 37,8° C, spiegano i CDC, allora è molto più probabile che si abbia un’influenza.

Se febbre, dolori, spossatezza sono così forti da farci sentire a “pezzi”, ancora una volta è molto più probabile che si sia contratto un virus influenzale (A o B). Anche il mal di testa è raro con un semplice raffreddore, così come i brividi: se sono accompagnati da sintomatologia importante, è più probabile che si tratti di influenza.


PER APPROFONDIRE: Quali sono le varianti del Covid? Le più contagiose e come distinguerle



Differenze tra raffreddore e Covid

La prima differenza tra raffreddore e Covid è la perdita d’olfatto, oltre che la perdita del gusto.  Queste differenze sono legate al fatto che la disgeusia e l’anosmia sono sintomi neurologici provocati dall’infezione del patogeno emerso in Cina, che riesce a infiammare il sistema nervoso centrale. Nel caso in cui vi fosse febbre, superiore ai 37,5° C, vomito e diarrea, allora si può sospettare la COVID-19.

Differenze tra infezione da Covid e influenza

La differenza tra l’influenza e la COVID-19 può essere molto sottile, a causa del fatto che entrambe le condizioni possono manifestarsi con una sintomatologia molto varia, che va da zero sintomi (condizioni asintomatica) a grave e potenzialmente letale, benché il Coronavirus SARS-CoV-2 lo è decine di volte di più, come determinato da una indagine coordinata dai CDC americani.

A rendere la situazione ancor più complicata la sovrapposizione dei sintomi di base, laddove spesso solo un tampone rinofaringeo può determinare se si sta soffrendo di una o dell’altra patologia. Come affermato dagli scienziati della prestigiosa Università Johns Hopkins, entrambe le malattie possono causare febbre, tosse, dolori muscolari e talvolta vomito e diarrea, in particolar modo nei bambini. Entrambe, inoltre, possono sfociare nella polmonite.

I virus responsabili si diffondono in maniera simile, ovvero attraverso le goccioline che espelliamo quando respiriamo, parliamo, tossiamo e starnutiamo (ecco perché l’importanza del distanziamento sociale, delle mascherine e dell’igiene delle mani).

Poiché sono causate da virus, le due malattie non possono essere curate con antibiotici, ed entrambe vengono trattate cercando di contrastare i sintomi.

Sia il Covid che l’influenza possono causare serie complicazioni, come insufficienza respiratoria; sindrome da distress respiratorio acuto (cioè liquido nei polmoni); sepsi; insufficienze multiorgano; infiammazioni a cuore, cervello e altri sistemi.

“La COVID-19 a volte può causare la perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o del gusto (ageusia) in una persona, mentre l’ influenza in genere non influisce sull’olfatto o sul gusto“, sottolineano i ricercatori.

Se la febbre è persistente e si nota che gli antipiretici non danno l’effetto sperato, si può contattare il proprio medico curante che saprà dare tutte le indicazioni del caso.

Per quanto concerne la tosse, quella causata dal coronavirus solitamente è secca (non produttiva di catarro, almeno nelle fasi iniziali), stizzosa e persistente. Un recente studio pubblicato su Frontiers in Public Health ha dimostrato che le infezioni da coronavirus tendono a iniziare con la febbre, seguita da tosse e dolori muscolari. Nell’influenza spesso il primo sintomo è invece la tosse.

Le difficoltà respiratorie

Da non sottovalutare le difficoltà respiratorie (il “fiato corto”o dispnea); esse possono presentarsi sia con l’influenza che con la Covid  tuttavia nella seconda evolvono più spesso in polmonite, a causa della “discesa” del patogeno nelle basse vie respiratorie. Contattare sempre e immediatamente il proprio medico curante quando si sperimentano difficoltà di questo genere.


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