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Ritardo sui vaccini e crisi di governo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Stiamo lavorando, insieme agli altri Paesi per far rispettare i contratti a questi signori”

A "Mezz'ora in più", l'intervento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio spazia dal ritardo sulla fornitura dei vaccini alla crisi di governo

Ieri 24 gennaio, durante il noto talk televisivo “Mezz’ora in più“, è stato intervistato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Il suo intervento ha toccato differenti punti nevralgici del momento che stiamo vivendo. Ecco cosa ha ribadito Di Maio, in merito al ritardo della fornitura di vaccini e sulla crisi di governo.


Luigi Di Maio

Intervista al ministro Luigi Di Maio: il ritardo sulla fornitura dei vaccini

Nella nota trasmissione televisiva “mezz’ora in più“, nella serata di ieri, il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha voluto chiarire alcuni argomenti particolarmente “sensibili”, considerando la gravissima crisi di governo scoppiata nell’emergenza pandemica.

Di Maio conferma il ritardo della fornitura dei vaccini e ricorda: “non soltanto un problema italiano”, infatti i contratti per l’approvvigionamento sono di matrice europea.

Inoltre, prima del rallentamento della fornitura, il ministro ricorda: “l’Italia era il primo Paese, in Europa, per il numero di somministrazioni”. “Le cause farmaceutiche (Pfizer e Astrazeneca) hanno fatto il passo più lungo della gamba e noi abbiamo costruito un piano vaccinale su quelle quantità (promesse)”.

A fronte di questi gravi inadempimenti e ritardi, il ministro annuncia la necessità dell’accertamento delle responsabilità, attraverso un’azione legale. “Noi vogliamo le dosi, dei soldi non ce ne facciamo niente”.

“Stiamo lavorando, insieme agli altri Paesi, per far rispettare i contratti a questi signori”.


Luigi di Maio mezz'ora

Intervista al ministro Luigi Di Maio: la crisi di governo

Dopo aver analizzato il “contesto drammatico”, l’attenzione dell’intervista si sposta, inevitabilmente, sulla crisi di governo.

Luigi di Maio conferma di essere maggiormente preoccupato per la fornitura di vaccini, nonostante l’opaco momento politico ed aggiunge che un’eventuale preparazione di una campagna elettorale potrebbe paralizzare, nuovamente, il Paese e compromettere seriamente l’apporto del Recovery Plan.

“Siamo in questa crisi perché Italia Viva ha ritirato i suoi ministri e si è iscritta, tecnicamente e di fatto, all’opposizione. Da quel momento, abbiamo presentato al Parlamento, insieme al Presidente Conte, un programma per i prossimi due anni”.

“La fiducia è stata incassata, ma ora serve un consolidamento di questa maggioranza. Non ce la facciamo in 48 ore”.Infatti, mercoledì o giovedì’, al Parlamento, sarà presentata la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede”.

“C’è questo tema del ministro della Giustizia, ovviamente del Movimento 5 Stelle. É il ministro che ha abolito la prescrizione, ha fatto la legge anticorruzione (legge n.3 del 2019). Il voto di mercoledì o giovedì è un voto sul governo”.

“In questo Paese, chi perde tempo nel processo riesce a farla franca. Noi da gennaio abbiamo abolito la prescrizione”. Di Maio si dichiara contrariato per una sorta di ricatto politico che avviene costantemente sul tema della prescrizione. “Il Movimento 5 stelle non sarà né donatore di sangue, né donatore di organi, per questo governo. Per quanto ci riguarda la prescrizione è un tema di giustizia sociale, per i cittadini”.

“Se nei prossimi giorni si trova la maggioranza bene, altrimenti scivoliamo verso il voto. Il vero problema è che, in tempi di pace, le elezioni potevano essere svolte anche ogni anno, ma in questo momento ci giochiamo Ricovery, vaccini ed il futuro della ripresa economica”.


Alfonso Bonafede

Crisi di governo: elezioni o Conte-ter?

Su un ipotetico governo Conte-ter, Di Maio dichiara: “se non ci sono i numeri adesso, non ci saranno nemmeno per il Conte-ter”.

Inoltre, affiancandosi all’ultimatum lanciato prima dell’avvento della crisi di governo dal Presidente Conte, anche Di Maio conferma una chiusura per la riammissione nella maggioranza di Italia Viva, seppur utile per il raggiungimento dell’agognata maggioranza.

“Noi tra Conte e Renzi, sceglieremo Conte. Siamo leali al Presidente del Consiglio. Il voto è tra due anni e noi dobbiamo rilanciare il Paese. Questo non ci sarà permesso, a causa di una forza politica che è andata all’opposizione e si astiene”.

“Tutte le volte che tirano in ballo il mio nome, è sempre per mettermi contro Conte. Si crea sempre una tensione che io non voglio assolutamente alimentare. Nelle prossime 48 ore dobbiamo risolvere la situazione”.

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