Cronaca

Roma, psichiatra 71enne abusa di una giovane paziente: condannato

A Roma uno psichiatra di 71 anni, ha abusato di una sua giovane paziente, costringendola ad avere rapporti sessuali estremi. L’uomo ha usato più volte violenza sulla ragazza, approfittando del suo ruolo. Le violenze sono durate circa un anno, lo psichiatra ai domiciliari dal 2022 è stato ora condannato con l’accusa di violenza sessuale a 4 anni e 6 mesi.

Roma, condannato lo psichiatra che abusava di una paziente

Stefano Maria Cogliati Dezza, questo il nome dell’uomo che ha più volte abusato della sua paziente, approfittando del suo ruolo e creando un legame di dipendenza e soggezione. Per questo è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione con lo sconto di un terzo della pena per aver scelto il rito abbreviato. L’accusa è quella di aver violentato una 25enne per mesi facendo leva sulle fragilità della ragazza e utilizzando anche strumenti dolorosi durante i rapporti sessuali, tanto da sottoporla, poi, a una terapia di antidolorifici.

Roma, psichiatra abusa di una paziente: il caso

La vittima ha iniziato la sua terapia a 25 anni, per risolvere i problemi di peso. Si rivolse al dottor Cogliati Dezza poiché soffriva anche di un disturbo bipolare, sperando che l’uomo, già direttore sanitario della casa di cura Villa Giuseppina, potesse aiutarla. La patologica relazione con il medico, secondo la ricostruzione dell’accusa, è andata avanti da dicembre 2019 a ottobre 2020.

La terapia e le violenze

La terapia all’inizio sembra funzionare, la ragazza prende i farmaci e inizia a perdere peso. In seguito a questo importante risultato, sviluppa un legame di soggezione nei confronti del medico. L’uomo, dunque, ne approfitta e costringe la giovane, approfittando anche delle sue condizioni mentali, a rapporti sessuali estremi e dolorosi.

Legata al letto, frustata, ustionata con della cera bollente sulla schiena, queste sono solo alcune delle pratiche barbariche di cui la ragazza è stata vittima. I dolori provocati dalle prestazioni estreme spingono Cogliati Dezza a sottoporre la paziente a una terapia di iniezioni per abbassare la soglia del dolore.

Le indagini preliminari e la condanna del medico

Le violenze sono andate avanti per circa un anno, fino a quando la giovane paziente ha deciso di raccontare tutto ai genitori e di denunciare l’accaduto e tutti gli abusi subiti. Stefano Maria Cogliati Dezza finì domiciliari nel febbraio 2022, con l’accusa di violenza sessuale.

Il gup Valeria Tommassini riconobbe l’aggravante dell’uso di strumenti di offesa e condannò il medico a pagare alla sua vittima una provvisionale di 40mila euro. Inoltre il professionista fu condannato all’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, alla sospensione dell’esercizio della professione medica, nonché dai pubblici uffici per cinque anni.

Il racconto della vittima

La giovane vittima ai pm aveva raccontato: “Una volta ha cominciato a chiedere di spogliarmi, per vedere come dimagrivo. Mi faceva togliere la maglia e il reggiseno, ma a villa Giuseppina non mi ha mai fatto togliere le mutande perché c’erano le suore”. Lo stato di soggezione e di dipendenza nei confronti di Cogliati Dezza è emerso proprio dal suo racconto: “Mi poteva fare quello che voleva, purché dimagrissi. Però speravo che la smettesse, non dormivo la notte, ho pensato anche al suicidio”.

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