Strappò biglietto pro Mussolini, rider reintegrato dopo licenziamento
La decisione di Winelivery su Luca Nisco, che aveva compiuto il gesto davanti a un cliente, a Bologna, il 25 aprile
Alla fine ha vinto lui: Winelivery ha deciso di reintegrare Luca Nisco, il rider che era stato espulso dalla piattaforma dopo che il 25 aprile aveva strappato davanti a un cliente un biglietto inneggiante a Mussolini che accompagnava due bottiglie di vino consegnate a domicilio.
Winelivery reintegra Luca Nisco: il rider che aveva strappato un biglietto pro Mussolini
Lo hanno fatto sapere, con una nota, i fondatori dell’azienda, che ribadiscono che la decisione di sospenderlo era derivata dalla sua violazione della privacy di un cliente, poichĂ© aveva fotografato un messaggio privato. Il caso aveva sollevato molte polemiche.
Spiega Winelivery
“Winelivery – spiega l’azienda – riconosce, tuttavia, la responsabilitĂ oggettiva sulla trascrizione, da parte dell’operatore locale, di un messaggio dal contenuto contrario ai suoi principi e valori. La nostra convinzione, come azienda e come cittadini, è di assoluta condanna ai comportamenti che inneggino in qualsiasi forma al fascismo“.
“Con l’obiettivo di distendere i toni e definire la questione in maniera positiva per tutte le parti in causa, ci rendiamo nuovamente disponibili ad accettare le candidature da parte di Nisco, nella certezza che i suoi comportamenti lesivi della privacy del cliente e dell’immagine aziendale non si ripetano nel futuro”, è la conclusione.
Winelivery ha inoltre manifestato al Comune di Bologna e all’assessore al lavoro Marco Lombardo che del tema dei rider si è spesso occupato “la disponibilitĂ ad aderire alla Carta di Bologna che, per la maggior parte delle sue disposizioni, applichiamo giĂ nella gestione dei nostri collaboratori”.