Terza ondata Covid, ecco perché fa paura: dalle regioni gialle all’influenza
Covid, terza ondata. Bisogna prepararsi a una terza fase critica. Lo dicono gli indicatori registrati dal Ministero della sanità
Covid, terza ondata: ecco perché è inevitabile. Bisogna prepararsi a una terza fase critica. Lo dicono gli indicatori registrati dal Ministero della sanità, lo preannuncia la grande quantità di spostamenti messi in moto dalle festività natalizie e di fine anno, e lo preconizzano gli epidemiologi per cui l’influenza stagionale sta per abbattersi, e quindi sommarsi alla pandemia di Coronavirus.
Covid, terza ondata: ecco perché è inevitabile
Dall’Immacolata, oggi 8 dicembre, fino al 22 dicembre ci sono due elementi da considerare. Il primo: in questo arco temporale trascorreranno 15 giorni, il tempo di incubazione del virus, ovvero il tempo che intercorre tra il contatto con il virus e l’esordio dei sintomi della malattia (si stima infatti che il periodo di incubazione per SARS-CoV-2 vada appunto da 1 a 14 giorni, più comunemente intorno a cinque giorni).
Il secondo: le vacanze di Natale in arrivo per cui comincerà il viavai, leggi assembramenti, nelle grandi città come Torino, Milano e Roma.
Influenza stagionale
Se a questo si aggiunge che farà capolino l’influenza stagionale, non si può non mettere in conto una terza ondata e quindi l’assoluta necessità di mantenere le misure di tutela e prevenzione (distanziamento e dunque la ridottissima convivialità a cui ci stiamo abituando, mascherine e igiene delle mani).
Tampone differenziale
Per dire: l’accoppiata Covid e influenza ha indotto il sistema sanitario a proporre una nuova tipologia di tampone. Si chiama tampone differenziale: è quello che riesce a capire se si è in presenza di covid o di influenza stagionale. Anche chi si è vaccinato contro l’influenza stagionale è avvantaggiato, almeno nell’analisi della comparsa dei sintomi. Grazie al vaccino influenzale infatti i sanitari capiscono prima se è Covid o no.
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