Cronaca

Come funziona il vaccino Pfizer per i 12-15enni: numero di dosi ed effetti collaterali | Il bugiardino

Vaccino Pfizer agli adolescenti: bugiardino, quante dosi servono e quali sono i possibili effetti collaterali del siero

Come funziona il vaccino Pfizer per gli adolescenti e cosa contiene il bugiardino? Il via libera dell’Ema aggiunge un altro tassello alla campagna di vaccinazione contro il Covid e arricchisce il bugiardino del farmaco Pfizer-Biontech tra indicazioni, effetti collaterali, intervallo tra le somministrazioni. Le dosi per i giovanissimi saranno due, con seconda dose somministrata a distanza di 21 giorni dalla prima.

Vaccino Pfizer agli adolescenti: come funziona, quante dosi servono

“La risposta del vaccino nei 12-15enni è come quella degli adulti o migliore”, spiega l’ente. L’attuale farmaco sviluppato da Pfizer e Biontech -ufficialmente battezzato come Comirnaty – si somministra con due dosi, come evidenzia il bugiardino pubblicato sul sito dell’Aifa, a distanza di almeno 3 settimane. All’inizio di maggio, in Italia è stata emessa la raccomandazione per ampliare l’intervallo a 42 giorni. La nuova indicazione del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus è contenuta nel parere allegato a una circolare del ministero della Salute.

Come funziona il vaccino Pfizer

Attualmente Comirnaty -il nome del farmaco- deve essere conservato a temperature molto basse durante la spedizione e la conservazione successiva alla ricezione. Secondo le indicazioni della casa farmaceutica è indicato per l’immunizzazione attiva per la prevenzione di Covid. Il vaccino viene somministrato per via intramuscolare dopo diluizione come ciclo di 2 dosi (da 0,3 mL ciascuna) a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). La sede preferita è la regione deltoidea del braccio.

Il bugiardino del vaccino Pfizer

Nel Foglio ‘illustrativo: informazioni per l’utilizzatore’ si spiega che “come tutti i vaccini, Comirnaty può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Capitolo effetti indesiderati, sulla base degli studi clinici: “Le reazioni avverse più frequenti nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni sono state dolore in sede di iniezione (>80%), stanchezza (>60%), cefalea (>50%), mialgia e brividi (>30%), artralgia (>20%), piressia e tumefazione in sede di iniezione (>10%). Tali reazioni sono state generalmente di intensità da lieve a moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Una frequenza leggermente inferiore di reazioni di reattogenicità è stata associata ad un’età maggiore”.

Sono “effetti indesiderati molto comuni”, che “possono interessare più di 1 persona su 10: nel sito di iniezione: dolore, gonfiore; stanchezza; mal di testa; dolore muscolare; dolore articolare; brividi, febbre”. Sono “effetti indesiderati comuni: possono interessare fino a 1 persona su 10: arrossamento nel sito di iniezione; nausea”. Invece, sono “effetti indesiderati non comuni: possono interessare fino a 1 persona su 100: ingrossamento dei linfonodi; senso di malessere; dolore agli arti; insonnia; prurito nel sito di iniezione”. Infine, come effetto indesiderato rari, che può “interessare fino a 1 persona su 1.000” figura la “asimmetria temporanea di un lato del viso”.

Tra le raccomandazioni generali, “sono stati segnalati casi di anafilassi. Devono essere sempre immediatamente disponibili trattamento e assistenza medica adeguati nel caso di comparsa di una reazione anafilattica in seguito alla somministrazione del vaccino”.

Con la vaccinazione “possono verificarsi reazioni correlate all’ansia, incluse reazioni vasovagali (sincope), iperventilazione o reazioni correlate allo stress, come risposta psicogena all’iniezione con ago. È importante che vengano adottate precauzioni per evitare lesioni da svenimento”.

“La vaccinazione deve essere rimandata nei soggetti affetti da uno stato febbrile acuto severo o da un’infezione acuta. La presenza di un’infezione lieve e/o di febbre di lieve entità non deve comportare il rinvio della vaccinazione”, si legge ancora.

La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla, evidenzia il documento. Come per tutti i vaccini, la vaccinazione con Comirnaty potrebbe non proteggere tutti coloro che lo ricevono. I soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 7 giorni dopo la seconda dose del vaccino.


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Il sito del Ministero della Salute

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